Le Prove di Giorgione: Bell & Ross BR03-92

La Quadratura del Cerchio.

 

Non amo gli orologi di forma, non amo gli orologi militari ed ho una spiccata preferenza per gli orologi sotto i 40mm. Vi lascio quindi immaginare il mio stupore quando, per la prova al polso, mi è stato consegnato il Bell & Ross BR03. Un orologio che porta nel suo DNA tutto ciò che non cerco in orologeria. Io però sono a disposizione delle case e, quindi, provo quello che mi chiedono di provare anche se non rientra nelle mie preferenze.

Indosso al volo l’orologio con la paura di dover tenere per una settimana una specie di UFO sul mio polso. Subito mi accorgo però che il BR03 ha una caratteristica che apprezzo molto: è leggibilissimo. Questo grazie all’uso di font di derivazione militare per i numeri (12-3-6-9) e per le barrette. Le scritte hanno uno splendido effetto 3D che rende l’orologio ancora più semplice da consultare. Il design ricorda quello dei cruscotti degli aerei militari che, per necessità, dovevano essere capiti al volo. E su questo orologio è cosi: ha una leggibilità estrema anche grazie alle belle sfere di generosa dimensione. Vista l’abbondante presenza di luminova decido subito di metterlo sotto una fonte di luce e di portarlo poi in una stanza buia. Il risultato è che la leggibilità è quasi migliore a quella di giorno! Davvero una cosa utile e che mi fa subito guardare l’orologio con più positivismo. Sul quadrante, alle 4.30, troviamo l’indicazione della data che è un poco piccola confrontata al resto del quadrante.

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Il Battito del Diavolo

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Gli oggetti, si dice, non hanno anima. Eppure gli orologi, con il loro
sonoro scandire del tempo, a me sembrano averne una. Il “ticchettio” è la
loro voce e la loro voce mi parla in ogni momento della giornata come
farebbe un amico, una persona cara. Alla sera come vi addormentate? Da
piccoli lo facevate con le fiabe di vostra madre, con il suono di un
carrilion che si muoveva sopra la vostra testa. Ora, da grandi, con la
televisione accesa. Ho amici che contano le pecore se proprio non riescono a
prender sonno. Io mi addormento con la “voce” del mio orologio che sembra
così augurarmi ogni sera la buona notte. Continua a leggere



Le Prove di Giorgione: Longines Heritage 1942.

Che cosa strana questa delle prove al polso: un paio di volte al mese ricevo una scatolina con un segnatempo da provare e su cui dare un giustizio (purtroppo mi tocca poi renderli). Ricevo orologi che non ho chiesto, che non ho scelto. Sono le case a mandarmeli decidendo cosa farmi provare. Capita cosi di passare una settimana con al polso  un orologio da più di 100.000 euro e di trovarsi poi nella busta successiva un orologio da poco più di 1.000 euro. Questo crea davvero una certa confusione nella mia mente.
Eppure mi sta aiutando a capire che, la passione per gli orologi, prescinde dal fattore prezzo. Ci sono emozioni in ogni orologio.

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Le Prove di Giorgione: Ulysse Nardin El Toro Calendario Perpetuo GMT.

Ulysse Nardin:chi era costui?
E’ strano notare come marchi con una storia cosi lunga alle spalle e con una serie importante di brevetti in orologeria siano, in Italia, considerati pochissimo. Devo ammettere che anche per me, che di orologi ne vedo quotidianamente, è una novità assoluta indossare un Ulysse Nardin. Un marchi che nasce nel 1846 realizzando segnatempo per la marina Cronometri da Bordo. Va sottolineato che Ulysse Nardin è ancora oggi completamente indipendente: non male in un mondo guidato dai grandi gruppi.

Veniamo però all’orologio della prova. Si tratta di un Ulysse Nardin El Toro Calendario Perpetuo GMT.
Ecco una breve scheda tecnica fornita dalla casa: Continua a leggere



Le Prove di Giorgione: Glashutte Panomatic Lunar.


Premetto che non ho mai amato e credo mai riuscirò ad amare un orologio in cui il quadrante della lettura oraria è più piccolo del quadrante stesso. E’ una mia fissa: resto convinto che, essendo l’indicazione dell’ora essenziale in un orologio, essa deve avere precedenza su tutto. Rifiniture, complicazioni, datari sono si importanti ma sempre secondari rispetto all’indicazione dello scorrere del tempo…. Continua a leggere



Le Prove di Giorgione: A. Lange & Söhne Datograph Up/Down.

Buongiorno Signor Walter,

mi spiace disturbarla ma era mio preciso dovere informarla su quanto accaduto al vostro Datograph Up/Down (ma su questo tornerò in seguito).
Vorrei cominciare ringraziandola per avermi dato da provare un vostro orologio da più di 70.000 euro. E’ sempre una grande emozione avere al polso qualcosa del genere. E’ un orologio grosso ma che, seppure sul mio polso piccolo, pare perfetto. E’ spesso, dicono: ma non se lo indossi e te lo senti addosso con una sensazione unica. Ha linee tedesche: è vero, fa parte del suo fascino.
Fa specie pensare che questo sia la versione vitaminizzata del vecchio Datograph (orologio che amo di un amore davvero irrazionale): di solito le riedizioni vengono male, sono sgraziate, brutte copie di se stesse.

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E’ tempo di…Olimpiadi!

Il 27 luglio il countdown OMEGA in Trafalgar Square ha scoccato ufficialmente l’inizio delle Olimpiadi, la manifestazione sportiva più prestigiosa di tutti i tempi; e per la venticinquesima volta dal 1932 e fino al 9 settembre, giorno di chiusura dei Giochi Paraolimpici, OMEGA si è aggiudicato il ruolo di cronometrista ufficiale e sarà al servizio di quegli atleti che con la loro energia e passione stanno emozionando gli amanti dello sport di ogni nazione.

E anche per questa Olimpiade, la Maison svizzera non è solo impegnata con la misurazione del tempo, ma svolge anche un ruolo decisivo nel campo dell’ingegneria sportiva: è infatti responsabile dell’evoluzione della tecnologia che consente rilevazioni sempre più precise in ogni sport, come i touch pad OMEGA implementati nel nuoto, pannelli di controllo che consentono ai nuotatori di arrestare il cronometro in prima persona. Continua a leggere



Le Prove di Giorgione: Moser Monard Date.

Moser (il nome per esteso in realtà è H. Moser & Cie., dove H. sta per Heinrich che fu fondatore della Maison) è un marchio emergente apprezzato da chi ama gli orologi classici ben realizzati e semplici alla vista.

Personalmente li seguo da parecchio in quanto apprezzo molto, e lo sapete, gli orologi di facile leggibilità. La chiarezza fa parte del DNA di Moser e lo si vede chiaramente dall’orologio che ho in prova o guardando la collezione di Moser. Questa è stata la prima volta che ho avuto la possibilità di averne uno al polso per qualche giorno e l’orologio mi ha subito ben impressionato.

Innanzi tutto il modello che mi hanno dato (credo che mi leggano e conoscano i miei gusti) è realizzato in oro rosa con quadrante nero: la combinazione cromatica che preferisco in assoluto. La cassa è davvero ben realizzata. La forma rotonda della cassa è prevalente e le anse sembrano essere un prolungamento naturale della stessa: molto armoniose. La misura è di 40.8 mm e sta bene anche su un polso piccolo come il mio. Lo spessore è di 10.8 mm. Sui lati la cassa ha una splendida lavorazione: essa infatti ha due “scavature” lucide mentre la restante parte è satinata. La corona è leggermente rastremata e di giuste dimensioni. Il quadrante è molto ampio e semplice: con indici a bastoni in oro rosa applicati. Il marchio, riportato per esteso, è piuttosto grosso ma, stranamente, non appesantisce l’orologio e ci sta quasi bene. A ore 6 troviamo il datario che è molto grande rispetto a quelli soliti. Non solo:  la stessa cambia a scatto alla mezzanotte precisa. Il fondello è in zaffiro e fa vedere un movimento davvero ben realizzato. Inoltre sul meccanismo è presente l’indicazione  della riserva di carica: molto importante per un orologio con 7 giorni di riserva di carica (che ho testato e sono veritieri). Bello anche ardiglione che riporta la scritta HMC.

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Le prove di Giorgione: RADO True Thinline.

Premetto che non ho mai posseduto un Rado: questo malgrado il fatto io ne abbia sempre apprezzato la ricerca delle forme semplici e dei materiali di alta tecnologia. Tante volte ho seguito con attenzione dei loro modelli ma la scintilla non è mai scattata.

Poi settimana scorsa mi è arrivata una busta dalla Rado: e dentro vi ho trovato il Rado True Thinline. Nero, di un bel nero lucido. Tanto nero e dell’argento per indici e sfere. L’ho tolto dalla busta e mi sono detto: non mi fa impazzire, per fortuna si nota poco ed sottile (le prime impressioni a volte ingannano). Le prove sono prove però: accetto gli orologi che mi danno le case e, quindi, inizio test…

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Le prove di Giorgione: F. P. Journe Centigraphe Sport.


Quanti orologi ho visto in vita mia? Domanda a cui non so rispondere: sono troppi per poterli contare. E’ da anni che seguo le fiere, che gestisco Orologi & Passioni e che passo pomeriggi interi dai concessionari.

Sono quindi un numero pazzesco, qualche migliaio. Eppure mai, e ripeto mai, nessun altro orologio mi ha sorpreso, affascinato e colpito al cuore come questo F. P. Journe Centigraphe Sport. Certamente avevo già avuto modo di vedere e provare il Centigraphe normale (che poi di normale non  ha nulla essendo già esso un orologio straordinario) ma non mi aspettavo potesse esistere un orologio come lo Sport. E’ diverso da qualsiasi cosa abbiate mai provato: è un altro livello, un altro pianeta. E’ una categoria a se stante: una categoria che prendono in considerazione solo i veri collezionisti, quelli che amano l’orologeria e non vogliono ostentare.

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