Una sciabola argentata

Medagli argento Olimpiadi Londra 2012

Pochi giorni fa avevamo intervistato per il Blog il campione di scherma Diego Occhiuzzi. E gli abbiamo portato decisamente fortuna, vista la medaglia d’argento conquistata ieri nel torneo di sciabola individuale maschile. L’azzurro, testimonial Zenith, dopo un percorso in cui aveva eliminato anche Aldo Montano, si è arreso solo in finale all’ungherese Aron Szilagyi.Punteggio finale 15-8.

“Lui è partito fortissimo non riuscivo a prenderlo, un po’ di amaro c’è, ma tra un secondo passerà”. Queste le prime considerazioni al termine dell’ultimo assalto di Occhiuzzi, che si rende conto di avere pagato l’empasse dei primi secondi: “Forse all’inizio potevo fare meglio, sapevo che partiva forte, ma è la mia prima medaglia e me la godo tutta”.

“Non sono più il gregario di nessuno, ora sono il vice campione olimpico – ha aggiunto il 31enne napoletano – E’ un sogno che in parte giunge inaspettato ed in parte no perché me lo sentivo da questa mattina. Mi sono messo a tirare e tutto è arrivato naturale: non mi sono mai divertito così, è stata la giornata perfetta, una figata”.

“In finale ho sofferto tatticamente Szilagyi – ha proseguito – Lui ha tirato benissimo e quando ho cercato di raddrizzare il match era ormai troppo tardi, avrei dovuto cominciare a farlo prima”. L’argento, però, è un traguardo importante: “Lo dedico alla mia famiglia ma soprattutto a me stesso. E’ stata una sofferenza da quando avevo sei anni, non è stato poi facile restare all’ombra di grandi campioni come Montano e Tarantino. Ora ci sono anch’io, ed è una grande soddisfazione”. Supportato dalla fidanzata Valeria, Occhiuzzi, che ai quarti ha eliminato Montano, darà il suo solito contributo nella gara a squadre: “Avremo la carica giusta, noi siamo molto amici e voglio fare bene anche per loro”.

 

Breguet Inaugura Boutique a Milano.

La capitale della moda accoglie una nuova Boutique Breguet presentando agli appassionati del celebre marchio, un’ampia collezione di segnatempo e di gioielli unici nel loro genere.
Breguet fondata nel 1775, simbolo di eccellenza, sinonimo d’arte, storia e patrimonio culturale, di tradizione e di innovazione tecnologica, condivide in questo “salotto” milanese con gli amanti dell’orologeria e della leggenda, l’universo della marca più importante al mondo.
Una nuova porta con una superficie complessiva di 120 metri quadrati ripartiti su due livelli in Via Montenapoleone al 19, nel prestigioso contesto meneghino del quadrilatero, rappresenta un nuovo concetto di design all’avanguardia dove eleganza, raffinatezza ed innovazione fanno da cornice alle splendide creazioni del brand.
Il colore dominante è il marrone caldo testa di moro che si articola nei rivestimenti in noce e nei dettagli in pelle. Le pareti di vetro color perla riprendono le decorazioni rabescate dei quadranti a “Clous de Paris”. Le ellissi sul soffitto riproducono la forma ovoidale del modello «Reine de Naples», il primo orologio da polso che fu ordinato a A.-L. Breguet da Carolina Murat, Regina di Napoli, nel 1810, e che è oggi il nome della collezione leader creata da Breguet per il pubblico femminile. L’illuminazione a Led è gestita con un importante sistema avveniristico di regolazione delle luci.
Una scala con pareti in granito bianco conduce al secondo piano dove oltre all’esposizione, i visitatori sono invitati a scoprire nella virtual room, attraverso proiezioni di film tematici interattivi, i laboratori Breguet che sorgono nella Vallée de Joux, dove l’arte del guillochage e la finezza di operazioni come la smussatura, la levigatura e la cesellatura, rendono unico ogni orologio Breguet.
La vetrina milanese del savoir-faire orologiero propone una selezione esclusiva delle più recenti creazioni della Maison, completando la vasta rete di negozi già esistente. A distanza di tredici anni – dopo la prima Boutique di Parigi aperta in Place Vendome nel 1999 – anche Milano entra nella rosa delle Porte Breguet collocate ovunque nel mondo: Cannes, Ginevra, Zurigo, Gstaad, Londra, Vienna, Mosca, Ekaterinenburg, New York, Los Angeles, Miami, Las Vegas, Dubai, Seul, Tokyo, Singapore, Shanghai, Beijing, Ningbo, Taipei, Hong Kong, Macao e Shenzhen.

Le Prove di Giorgione: Moser Monard Date.

Moser (il nome per esteso in realtà è H. Moser & Cie., dove H. sta per Heinrich che fu fondatore della Maison) è un marchio emergente apprezzato da chi ama gli orologi classici ben realizzati e semplici alla vista.

Personalmente li seguo da parecchio in quanto apprezzo molto, e lo sapete, gli orologi di facile leggibilità. La chiarezza fa parte del DNA di Moser e lo si vede chiaramente dall’orologio che ho in prova o guardando la collezione di Moser. Questa è stata la prima volta che ho avuto la possibilità di averne uno al polso per qualche giorno e l’orologio mi ha subito ben impressionato.

Innanzi tutto il modello che mi hanno dato (credo che mi leggano e conoscano i miei gusti) è realizzato in oro rosa con quadrante nero: la combinazione cromatica che preferisco in assoluto. La cassa è davvero ben realizzata. La forma rotonda della cassa è prevalente e le anse sembrano essere un prolungamento naturale della stessa: molto armoniose. La misura è di 40.8 mm e sta bene anche su un polso piccolo come il mio. Lo spessore è di 10.8 mm. Sui lati la cassa ha una splendida lavorazione: essa infatti ha due “scavature” lucide mentre la restante parte è satinata. La corona è leggermente rastremata e di giuste dimensioni. Il quadrante è molto ampio e semplice: con indici a bastoni in oro rosa applicati. Il marchio, riportato per esteso, è piuttosto grosso ma, stranamente, non appesantisce l’orologio e ci sta quasi bene. A ore 6 troviamo il datario che è molto grande rispetto a quelli soliti. Non solo:  la stessa cambia a scatto alla mezzanotte precisa. Il fondello è in zaffiro e fa vedere un movimento davvero ben realizzato. Inoltre sul meccanismo è presente l’indicazione  della riserva di carica: molto importante per un orologio con 7 giorni di riserva di carica (che ho testato e sono veritieri). Bello anche ardiglione che riporta la scritta HMC.

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Una Passione Famosa: Diego Occhiuzzi.

D: Come e quando è nata la passione per gli orologi?
R: Da bambino quando mio padre mi mostrava la sua collezione.. per me era come scoprire un tesoro, rimanevo senza fiato.

D: Quando decide di comprare un orologio cosa ha più importanza: estetica, meccanica, marchio o altro?
R: La qualità prima di tutto, comprare un orologio è per sempre e il suo valore è dato dalla qualità dei meccanismi e dei materiali, ovvio che l’eleganza e l’estetica non devono mancare, soprattutto nel mio caso che curo molto l’immagine .

D: Ci può raccontare qualche cosa di particolare che le è accaduto con un orologio?
R: In una gara tiravo per la finale contro un avversario di nazionalità rumena ( molto prestante ) e in un’azione di attacco, tentando di toccarmi mi ha colpito l’orologio..evitando di colpire me!! Grazie a lui ho vinto l’incontro e mi sono aggiudicato la gara.

D: Acquista solo orologi nuovi o anche usati o d’epoca?
R: Non disdegno nè gli uni, nè gli altri. Mi piace cercare in internet orologi per appassionati. Gli orologi d’epoca esercitano un fascino unico perchè è come se raccontassero una storia.
Tuttavia la sensazione che si prova nell’aprire la scatola di un orologio nuovo e un po’ come spacchettare i regali di natale…

D: Ha una marca preferita? Se si, perché?
R: La disciplina e la precisione sono fondamentali per poter riuscire nella mia professione giorno dopo giorno. Per questo, ricerco sempre dei segnatempo che sposino questa mia filosofia. In particolare ho una passione per gli orologi Zenith.

D: Ha dei suggerimenti da dare a chi si avvicina a questa passione?
R: …documentarsi e informarsi bene prima di comprare, per non incappare in truffe e per apprezzare davvero quello che si sta comprando. E poi indossarlo e istintivamente sentire che e’ il “tuo”!!!

D: Ha un orologio “del cuore”?
R: Si, mio padre ai 18 anni me ne regalò uno dei suoi d’epoca, per me è una reliquia. Non lo indosso mai ma ogni tanto passo del tempo a guardarlo

D: Oggi cosa indossa?
R: Jeans ,camicia bianca e il mio orologio Zenith.

Le prove di Giorgione: RADO True Thinline.

Premetto che non ho mai posseduto un Rado: questo malgrado il fatto io ne abbia sempre apprezzato la ricerca delle forme semplici e dei materiali di alta tecnologia. Tante volte ho seguito con attenzione dei loro modelli ma la scintilla non è mai scattata.

Poi settimana scorsa mi è arrivata una busta dalla Rado: e dentro vi ho trovato il Rado True Thinline. Nero, di un bel nero lucido. Tanto nero e dell’argento per indici e sfere. L’ho tolto dalla busta e mi sono detto: non mi fa impazzire, per fortuna si nota poco ed sottile (le prime impressioni a volte ingannano). Le prove sono prove però: accetto gli orologi che mi danno le case e, quindi, inizio test…

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Andamento Esportazioni Orologi Svizzeri (primo semestre 2012)

E’ ancora boom per le esportazioni di orologi Svizzeri: hanno toccato la ragguardevole cifra di 10.1 miliardi di franchi. Il che significa aver raggiunto per la prima volta i 10 miliardi di franchi nei primi sei mesi ed una crescita del 16.4% rispetto al 2011.
In questi sei mesi Aprile è stato il più lento con una crescita di “solo” +8.5% e Giugno il migliore con una crescita addirittura del +21.7%. Strano notare che la crescita avvenga in un periodo di crisi molto forte per Europa e di rallentamento della Cina. La domanda però, specialmente dell’altissima gamma, è stata comunque in fortissima crescita.

Credo non sia nemmeno da specificare che, con il loro peso del 95%, gli orologi da polso rappresentino la quasi totalità del mercato. Interessante anche valutare un altro dato: +16.4% di crescita nel fatturato e + 1.4% di crescita in pezzi. Questo è dovuto alla crescita dell’alta gamma ma anche ai forti aumenti di prezzo. Fra i materiali la parte del leone la fatta l’oro che registra una crescita esponenziale.

Ecco come sono andati i mercati (in milioni di franchi):

1. Hong Kong 2,175.4 +25.7%
2. United States 1,073.7 +18.3%
3. China 833.8 +16.2%
4. France 614.8 -1.7%
5. Singapore 539.3 +6.7%
6. Germany 536.1 +35.7%
7. Italy 535.7 +8.6%
8. Japan 504.4 +31.3%
9. Un. Ar. Em. 404.1 +13.0%
10. United Kingdom 336.9 +16.9%
11. Taiwan 226.9 +34.2%
12. South Korea 225.0 +29.8%
13. Spain 167.9 -0.2%
14. Saudi Arabia 160.4 +18.1%
15. Thailand 134.9 +4.7%.

E’ mio dovere sottolineare il fatto che, la crescita Italiana, è influenzata dal fatto che molti stranieri (Cinesi in particolare) hanno capito che si possono fare buoni affari qui da noi. Senza gli stranieri il dato sarebbe certamente molto negativo.

Una Passione Famosa: Gennaro Gattuso.

D: Come e quando è nata la passione per gli orologi?
R: Diciamo intorno ai 14/15 anni mi piacevamo e verso 19/20 anni ho iniziato ad appassionarmi e a seguirli con interesse.

D: Quando decide di comprare un orologio cosa ha più importanza: estetica, meccanica, marchio o altro?
R: Agli inizi marchio e estetica, anzi estetica e marchio, più avanti se passione si deve chiamare… la meccanica!

D: Ci può raccontare qualche cosa di particolare che le è accaduto con un orologio?
R: Si, un Datejust, il mio primo orologio importante. Avevo 20 anni mi ricordo che scherzando con un mio amico per sbaglio sbattei il polso su un muro e si ruppe il vetro,ci sono rimasto davvero male. Da allora faccio molto attenzione!

D: Acquista solo orologi nuovi o anche usati o d’epoca?
R: Se mi piace un orologio ed è tenuto bene con scatola garanzia, insomma con tutto, anche usato…

D: Ha una marca preferita? Se si perchè?
R: Molte, quando un orologio mi piace, mi piace. Apprezzo quindi molti marchi. Ultimamente seguo Eberhard con particolare attenzione.

D: Ha dei suggerimenti da dare a chi si avvicina a questa passione?
R: Attenti al portafogli heheheheheh

D: Ha un orologio “del cuore”?
R: ho 4 o 5 orologi che rappresentano la mia scaramanzia.

D: Oggi cosa indossa?
R: Un Chrono 4 di Eberhard.

Le prove di Giorgione: F. P. Journe Centigraphe Sport.


Quanti orologi ho visto in vita mia? Domanda a cui non so rispondere: sono troppi per poterli contare. E’ da anni che seguo le fiere, che gestisco Orologi & Passioni e che passo pomeriggi interi dai concessionari.

Sono quindi un numero pazzesco, qualche migliaio. Eppure mai, e ripeto mai, nessun altro orologio mi ha sorpreso, affascinato e colpito al cuore come questo F. P. Journe Centigraphe Sport. Certamente avevo già avuto modo di vedere e provare il Centigraphe normale (che poi di normale non  ha nulla essendo già esso un orologio straordinario) ma non mi aspettavo potesse esistere un orologio come lo Sport. E’ diverso da qualsiasi cosa abbiate mai provato: è un altro livello, un altro pianeta. E’ una categoria a se stante: una categoria che prendono in considerazione solo i veri collezionisti, quelli che amano l’orologeria e non vogliono ostentare.

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Una fabbrica all’avanguardia

Hublot Tourbillon

Grazie all’amico Umberto (Verga, titolare dell’affermata e storica orologeria milanese Luigi Verga), insieme ad un gruppo di simpaticissimi Harleysti ho avuto la possibilità di visitare una delle più moderne fabbriche di orologi attualmente presenti sul territorio elvetico, la Hublot. Situata a Nyon, poco fuori Ginevra, questa visita ci ha permesso di trascorrere 2 fantastici giorni. Mercoledì, infatti, chi con la Harley-Davidson e chi in auto, ci siamo ritrovati al punto di partenza prestabilito (Numero Uno, il più storico concessionario Harley-Davidson italiano) per poi muoverci alla volta di Ginevra in compagnia anche del nostro eccellente anfitrione, Diego Bertani (Brand Director di Hublot) e di Paola Abondio (Mktg & Communication manager, sempre di Hublot). Giunti all’hotel, la cena è volata via dissertando piacevolmente di meccaniche di orologi e di motociclette. Il giorno seguente Ginevra è stata “turbata” di prima mattina da una roboante processione di Harley scortate da un paio di auto (una mia, ahimè, non essendo ancora felice proprietario di una due ruote di Milwaukee…) dirette alla fabbrica di Hublot. Mezz’ora di strada e… che fabbrica!

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Il Mio Orologio.

Zenith El Primero da 38mm realizzato in edizione limitata per Orologi & Passioni

Zenith El Primero da 38mm realizzato in edizione limitata per Orologi & Passioni

Che titolo strano ho scelto: ogni orologio si potrebbe considerare il proprio orologio. Perché si è comprato e quindi, lo si possiede. Oggi però ho un orologio che posso dire sia proprio mio. Si perché l’ho “disegnato” io, con Paolo. Paolo è un amico: negli orologi lui ci lavora. Però, malgrado sia il suo lavoro, rimane un sognatore come me, come tutti noi appassionati.

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