Le Nostre Interviste: Maximilian Büsser

Maximilian Büsser è il fondatore di MB&F. E’ laureato in micro-ingegneria meccanica e ha avuto cariche importanti in Jaeger-LeCoultre ed Harry Winston. Nel 2005 ha deciso di creare una sua azienda ed è cosi nata la MB&F. La F sta per friends: amici. Infatti Max ha creato il suo marchio con un preciso scopo: lavorare fianco a fianco con i più promettenti e giovani orologiai. Fra questi, solo per citarne alcuni, ricordiamo: Peter Speake-Marin, Kari Voutilainen, Laurent Besse e Beranger Reynard.

L’abbiamo intervistato.

D: Quali sono le cose più importanti che sente di aver fatto per la sua azienda da quando è entrato in essa?

R: In qualità di imprenditore autofinanziato, focalizzato alla propria personale visione creativa, qualunque cosa si faccia è significativa. Creare la società, mettere insieme il migliore team, realizzare a oggi 6 macchine (e averne in produzione altre 7), la Galleria M.A.D. a Ginevra, la nuova joint-venture C3H5N3O9 (con Urwerk) è indubbiamente quello che la maggior parte delle persone vedranno dal di fuori. Ma per ottenere ciò, la mole di lavoro, il progetto industriale con oltre 70 persone presenti in ogni momento e gli stupefacenti rischi presi (finanziari e umani) giorno dopo giorno, è ciò che consolida questa avventura.

 

D: Potrebbe descrivere brevemente la collezione attuale e dove l’azienda punta oggi?

R: A MB&F creiamo macchine che misurano il tempo, non per dare il tempo. La differenza è fondamentale. Dagli anni Settanta e dall’era del quarzo, l’unica ragione per creare o possedere un pezzo di orologeria meccanica è… L’Arte! Non ci sono chiaramente ragioni pratiche. Semplicemente MB&F crea arte cinetica che misura il tempo. A oggi abbiamo realizzato 4 Horological Machines ispirate dalla mia infanzia e 1 Legacy Machine che è un esercizio intellettuale di cosa MB&F avrebbe realizzato fossimo esistiti nel 19mo secolo. Per la fine dell’anno vedrà la luce l’Horological Machine N. 5 e il prossimo anno la Legacy Machine N. 2: in tal modo ogni anno vedremo una Horological Machine e l’anno successivo un Legacy.

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蒔絵 Zôhiko Maki-e: l’Arte negli Orologi.

Nel mondo degli orologi d’oggi, cosi confuso sulla direzione da prendere e sui mercati da seguire, ci sono ancora degli artisti che producono delle opere uniche.

Grazie al mio caro amico Cortez.Ramon (uso il suo nick conoscendone la riservatezza) mi è oggi possibile parlarvi di una delle più interessanti. Lo faccio usando le sue parole. Buona lettura.

 

In occasione della manifestazione ‘Capi d’Opera, le Eccellenze del Saper Fare tenutasi a Milano nel Palazzo Morando su iniziativa della Maison Vacheron Constantin, ho avuto il piacere e l’onore di incontrare il Maestro
Munenori Yamamoto della Maison Zôhiko di Kyoto.

Munenori Yamamoto è un Maestro Maki-e, una tecnica di laccatura sviluppata nell’VIII secolo. Una forma d’arte esclusiva che consiste nel cospargere polveri d’oro sui contorni disegnati con l’Urushi, una lacca di consistenza collosa. Pur continuando a coltivare una tradizione che è già esistente da oltre un migliaio di anni, Zôhiko in condivisione con Vacheron Constantin, ha dato luogo a una collaborazione straordinarimente intensa, il cui frutto è chiamato Métiers d’Art – Le symbolique des Laques.

Fedele allo spirito della collezione ‘Mètiers d’Art’, il tema de ‘La Simbolique des Laques’ è mutato nel corso del triennio, proponendo ogni anno tre nuovi modelli in
edizione limitata a venti esemplari.

La terza serie, intitolata ‘Hanami Tsukimi Yukimi’, punta su un tema molto caro alla cultura giapponese: il ‘Setsugekka’ ovvero la bellezza delle stagioni e Vacheron Constantin ha scelto le 3 stagioni più significative: la Primavera, Hanami, per la contemplazione dei fiori, l’autunno, Tsukimi, per la contemplazione della luna e l’inverno, Yukimi, per la contemplazione della neve. La lunga storia Zôhiko riflette una tradizione di eccellenza che non ha eguali nel suo rispetto per la continuità artistica e la creatività sempre in evoluzione.

Il Maki-e è un’operazione decorativa in cui viene creato il disegno con pennelli dalla punta sottilissima per eseguire al meglio la delicatezza del tratto. La lacca ancora bagnata viene poi coperta da polvere d’oro o d’argento. La lacca è realizzata dalla linfa dell’albero Urushi. Questo albero, un parente dell’edera velenosa nato sugli altipiani dell’Asia centrale e del Tibet, oggi cresce solo nel sud della Cina, della Corea, del Vietnam e del Giappone, ma sembra aver avuto una gamma molto più ampia in passato. In giapponese, il termine per la sostanza e il nome della struttura sono le stesse: Urushi.

Per maggiori informazioni trovate l’articolo completo a questo link: http://orologi.forumfree.it/?t=62065661

Le Nostre Interviste: Patrik Hoffmann

Oggi intervistiamo Patrik Hoffmann: CEO di Ulysse Nardin.

D: Quali sono le cose più importanti che sente di aver fatto per la sua azienda da quando è entrato in essa?
R: Sono entrato a far parte di Ulysse Nardin nel 1999 quando il brand era praticamente sconosciuto negli Stati Uniti. Ho trascorso gli ultimi 13 anni negli Stati Uniti dove abbiamo “costruito” Ulysse Nardin fino a farla diventare una tra i brands maggiori nel settore del lusso. Anche oggi, gli Stati Uniti sono ancora il mercato singolo più grande per Ulysse Nardin.

D: Potrebbe descrivere brevemente la collezione attuale e dove l’azienda punta oggi?
R: Indipendenza. Nel corso degli ultimi 10 anni abbiamo investito massicciamente nella nostra “indipendenza” e stiamo continuando a sviluppare nuovi movimenti prodotti in house. Su 25,000 orologi venduti nel 2011, oltre 7,000 hanno movimenti in house. Nel 2012 questo numero salirà a 10,000 e nel 2013 avremo approssimativamente 15,000 movimenti prodotti in house.

D: Quali sono le caratteristiche che vi differenziano dagli altri brand?
R: Innovazione. Grazie alla nostra indipendenza e al nostro spirito innovativo, siamo in grado di produrre orologi che sono differenti. Vedo la nostra differenza proprio nella nostra innovazione e nella nostra capacità di pensare “al di fuori della scatola”. Il miglior esempio è la nostra collezione Freak. E’ stato nel 2001 quando Ulysse Nardin è stata la prima manifattura ad utilizzare il silicio in un movimento meccanico. Oggi, il silicio è utilizzato da molte e rispettabili compagnie di orologi – un complimento per i nostri tecnici che hanno creduto in questo nuovo materiale.

D: Quanto contano la ricerca e lo sviluppo per Ulysse Nardin?
R: Cruciale. Come ho menzionato prima, ci siamo differenziati sviluppando e producendo i nostri segnatempo innovativi. I nostri orologi ticchettano con “l’estetica della funzione” in quanto è molto importante per noi sviluppare orologi che forniscono una funzione con un benefit reale per il consumatore. Uno dei migliori esempi è il nostro GMT Dual Time che è facile da utilizzare e facile da leggere oppure il GMT Perpetual che fino ad oggi rimane il più facile orologio perpetuo da regolare.
Oggi, i nostri tecnici ed ingegneri stanno lavorando su nuovi design dei movimenti, che saranno lanciati nel 2016/2017. Abbiamo molte idee ma mettere queste idee su carta e per trasformarle poi in orologi ticchettanti, ci possono volere dai 5 agli 8 anni. Continua a leggere