OMEGA e il nuovo Seamaster Diver 300M ETNZ

Omega Seamaster Diver 300M ETNZ

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OMEGA supporta da lungo tempo i velisti del Team Emirates New Zealand. Tutto è cominciato con Sir Peter Blake in occasione della Coppa America del 1995. Il team vinse facilmente la Coppa e riuscì a ripetere l’impresa nel 2000. Quando Sir Peter Blake si ritirò dalle competizioni veliche, OMEGA decise di sostenerlo come main sponsor nel progetto Blakexpeditions, fino alla sua morte avvenuta nel 2001. E il nuovissimo Seamaster Diver 300M ETNZ, anticipazione della 35° edizione dell’America’s Cup, conferma la relazione tra il brand ed il rinnovato team.

L’OMEGA Seamaster Diver 300M ETNZ è caratterizzato da una ghiera in ceramica nera unidirezionale, con la scala d’immersione spazzolata i cui indici in rilievo sono stati creati usando la tecnica laser dell’ablazione. Il punto alle ore dodici, ricoperto di Super-LumiNova bianca, è a emissione verde. Il quadrante sabbiato in titanio grado 5 è caratterizzato da indici in Super-LumiNova bianca a emissione blu. Sul bordo esterno del quadrante c’è la scala argentata dei secondi del cronografo; all’interno di questo anello la scala dei minuti in titanio opaco. Il quadrante è caratterizzato da tre piccoli contatori: quello dei secondi a ore 9, il contatore delle 12 ore del cronografo a ore 6 ed il contatore dei 30 minuti cronografici a ore 3. Continua a leggere



Omega Globemaster: tecnologia senza precedenti

Omega Globemaster

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Il nome Globemaster crea subito curiosità perchè non era presente nei modelli storici di OMEGA. Quindi, di primo acchito, è difficile sapere cosa sia. Eppure appartiene alla famiglia Constellation che è molto conosciuta. Omega inoltre ci dice che in esso ci sta il loro movimento più tecnologicamente avanzato di sempre. Per far questo hanno introdotto pure dei nuovi test. Vediamo quindi cosa sia questo segnatempo creato da Omega e presentato con tanto clamore.
Creato nel vero spirito OMEGA, il Globemaster è animato dal più avanzato movimento meccanico e caratterizzato da un design che prende ispirazione dai primi modelli Constellation, simbolo dell’abilità orologiera di OMEGA ed eredità del brand in termini di precisione e prestazioni. Ogni orologio è certificato attraverso una serie di test indipendenti, un processo rivoluzionario in grado di definire un nuovo standard qualitativo per tutta l’ industria orologiera.
Due elementi di design definiscono il Globemaster: il quadrante, creato in uno stile che i collezionisti hanno per lungo tempo definito come “pie-pan” (letteralmente: teglia da torta) e la lunetta zigrinata, un elemento che ha decorato alcuni dei più famosi modelli della collezione Constellation.
La storia di OMEGA ha influenzato anche il fondello del Globemaster, caratterizzato da un medaglione con impressa l’immagine della cupola dell’osservatorio astronomico, in onore ai premi ottenuti durante i famosi concorsi cronometrici svoltisi nell’osservatorio tra il 1940 ed il 1950. Continua a leggere



OMEGA Seamaster e la nuova serie limitata per James Bond

Seamaster Aqua Terra 150M James Bond

Seamaster Aqua Terra 150M James Bond

  Come anticipazione di Spectre, il ventiquattresimo capitolo della saga di 007 che uscirà verosimilmente entro la fine di quest’anno, OMEGA ha creato un’edizione limitata del Seamaster Aqua Terra 150m che prende ispirazione dallo stemma della famiglia Bond. Il simbolo, infatti, è ripetuto sul quadrante blu dell’orologio fino a creare un pattern e lo stemma è ripreso anche sulla lancetta gialla dei secondi posta al centro. Fra gli elementi più interessanti di questo straordinario segnatempo di 41,5 mm in acciaio c’è sicuramente la massa oscillante visibile attraverso il fondello trasparente. Questo componente è stato tagliato e modellato per richiamare la… Continua a leggere


OMEGA: i dieci modelli Speedmaster più rappresentativi

OMEGA e il primo Speedmaster

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Questo week-end vi propongo una, spero, piacevole e a tratti inedita storia di uno degli orologi iconici di OMEGA: lo Speedmaster, certamente uno dei più famosi cronografi al mondo. Non a caso è stato scelto dagli astronauti, testato e certificato dalla NASA, indossato sulla Luna.

Partiamo dal 1957, quando OMEGA presenta la sua linea di orologi “Professionali” che comprende il Seamaster 300, il Railmaster e il primo Speedmaster, il CK 2915, destinato ad appassionati di auto e piloti da corsa. La sua lunetta tachimetrica sistemata – per la prima volta in assoluto – all’esterno del quadrante e del vetro e disegnata per essere parte del design esterno della cassa, è una prima mondiale. Equipaggiato con il calibro a carica manuale 321 e dotato di lancetta delle ore “Broad Arrow”, lo Speedmaster riscuote un immediato successo.

Nel 1959 viene introdotto un modello di Speedmaster revisionato, il CK 2998. Ha la stessa cassa simmetrica e racchiude lo stesso calibro 321, ma le nuove lancette “Alpha” sostituiscono quelle utilizzate sul primo modello. La lunetta tachimetrica viene inoltre standardizzata nella famosa versione in alluminio nero in uso ancora oggi. Il CK 2998 è proprio il modello acquistato nel 1962 dagli astronauti del Mercury Walter “Wally” M. Schirra e Leroy G. “Gordo” Cooper come loro orologio personale. Indossato da Schirra durante la missione Mercury-Atlas 8 (Sigma 7), diventa il primo OMEGA Speedmaster indossato nello spazio, due anni prima dei test condotti dalla NASA che portano alla scelta dello Speedmaster per l’uso in tutte le missioni NASA con equipaggio.

Il successivo sviluppo all’interno della famiglia Speedmaster è decisivo. L’ST 105.003, presentato nel 1963 e dotato del calibro a carica manuale 321, è proprio il modello fornito alla NASA per i suoi test. Nell’ottobre 1964, in risposta alla richiesta di cronografi da polso, l’agente OMEGA per il Nord America fornisce alla NASA il numero richiesto di Speedmaster ST 105.003, senza sapere esattamente per cosa sarebbero stati utilizzati e senza informare la sede OMEGA di Biel, in Svizzera. Questi orologi, insieme a modelli di altri brand concorrenti, vengono testati fin quasi alla distruzione in una serie di test che possono essere descritti come i più duri a cui siano mai stati sottoposti degli orologi. Lo Speedmaster OMEGA, emerso vittorioso e funzionante entro le specifiche richieste, unico orologio a non aver subito guasti catastrofici nel corso dei severissimi test, viene dichiarato dalla NASA attrezzatura “ufficialmente certificata” per il suo programma spaziale con equipaggio. Dopo il successo delle prove, la NASA ordina altri esemplari del ST 105.003, equipaggiando ufficialmente i suoi astronauti con lo Speedmaster. Questo modello raggiunge ulteriore fama quando, al polso dell’astronauta Edward White, il 3 giugno 1965 prende parte alla prima “passeggiata spaziale” americana nel corso della missione Gemini. Continua a leggere



Omega e Eugene Cernan, “The Last Man on the Moon”

Il primo Speedmaster

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Da martedì 28 novembre e per i prossimi 5 anni, OMEGA è partner della nuova sezione interamente dedicata allo spazio e all’astronomia del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. All’interno dell’area è esposto l’unico frammento di roccia lunare presente in Italia; il campione di roccia fu raccolto nel 1972 da Eugene Cernan, comandante della Missione Apollo 17 e brand ambassador di OMEGA che è stato l’ospite d’onore dell’evento. Fu proprio Cernan a raccogliere il sasso lunare donato poi dal Presidente Richard Nixon al Governo Italiano come segno di fratellanza tra i due Paesi. L’avventura di OMEGA nello spazio iniziò nel 1962 quando un gruppo di astronauti decise di acquistare privatamente un modello OMEGA che diventerà negli anni un vero e proprio cult. Il 21 Luglio 1969 poi, due astronauti della NASA per la prima volta nella storia dell’uomo misero piede sul suolo lunare con al polso un OMEGA Speedmaster. La NASA nel 1965 aveva tra l’altro dichiarato lo Speedmaster: FLIGHT QUALIFIED BY NASA FOR ALL MANNED SPACE MISSION.

“Siamo orgogliosi della partnership con il Museo Nazionale Della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che è considerata l’istituzione più importante nel panorama scientifico e astronomico italiano” ha dichiarato il Presidente di OMEGA Stephen Urquhart “La relazione con il Museo contribuisce a rafforzare lo spirito pioneristico di OMEGA testimoniato dalla nostra partecipazione in così tante missioni spaziali, compresi i sei allunaggi. È per noi un onore condividere questo momento con un nostro caro amico, Eugene Cernan, ultimo uomo ad aver lasciato la sua impronta sul suolo lunare nel 1972 e ad aver giocato un ruolo così fondamentale nell’ esplorazioni dello spazio.” Continua a leggere



Omega De Ville Trésor: un gran bell’orologio!

Omega De Ville Trésor

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Questo week-end vi propongo come lettura la prova al polso che ho fatto di uno degli orologi che al Baselworld di quest’anno mi aveva più colpito e affascinato: l’Omega De Ville Trésor. Caratterizzato dalla sottile cassa in oro, l’orologio De Ville Trésor, realizzato alla fine degli anni ’40, fu chiamato così perché custodiva al suo interno il leggendario calibro di 30 mm. E oggi il De Ville Trésor viene riproposto con al suo interno quello che credo sia uno dei movimenti meccanici più avanzati mai lanciati dal marchio Omega. Il De Ville Trésor è, infatti, animato dal movimento a carica manuale, il calibro antimagnetico OMEGA Master Co-Axial 8511, un esclusivo movimento con spirale in silicio Si14, scappamento Co-Axial a tre livelli e l’esclusiva tecnologia antimagnetica OMEGA. Questo cronometro tra l’altro è resistente ai campi magnetici superiori a 15.000 gauss. Il fondello lucido del De Ville Trésor reca le incisioni “Anti-magnetic” e “15’000 Gauss” (come potete vedere dalle foto che ho fatto) e il vetro zaffiro bombato permette di vedere il bel movimento meccanico. Continua a leggere



Omega Speedmaster Mark II Rio 2016: anteprima “olimpica”

Omega Speedmaster Mark II Rio 2016

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Questo week-end vi presento lo Speedmaster Mark II “Rio 2016”,  un tributo ai Giochi Olimpici che si terranno a Rio fra 2 anni. Ispirato al modello originale del 1969, lo Speedmaster Mark II ha la cassa in acciaio inossidabile lucidata e spazzolata di forma ellittica con corona e pulsanti lucidi, il vetro zaffiro piatto e anti-graffio, il quadrante nero opaco con il contatore dei minuti alle ore 3 il contatore delle ore alle 6 e quello dei secondi alle ore 9.

I tre contatori sono rispettivamente decorati con un anello di bronzo, uno d’oro giallo 18k e uno di argento 925 a ricordo delle medaglie olimpiche. La scala tachimetrica posizionata al di sotto del vetro zaffiro è illuminata da un anello di alluminio con Super-Luminova. Le lancette centrali bianche e nere così come quelle dei contatori sono rivestite di Super-Luminova e rendono possibile la lettura dell’ora in qualsiasi condizione di luce. Continua a leggere



Orologi al Mare

Rolex Submariner

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Ritengo sia opportuno, in questo periodo, darvi dei consigli per far passare delle buone vacanze anche ai nostri adorati orologi.

Innanzi tutto mi raccomando di non fare bagni e tanto meno tuffi con orologi che non abbiano almeno 100 metri di tenuta: in un tuffo infatti la pressione dell’acqua è molto alta e potrebbe filtrare. Continua a leggere



Basilea 2014: gli orologi che più mi hanno colpito

Hublot Classic Fusion Tourbillon Skull

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Baselworld è terminata da quasi un mese e ho iniziato a raccontarvi in queste settimane le maggiori novità (e proseguirò a oltranza!). Amici, colleghi e lettori, però, più di una volta mi hanno chiesto quali siano stati i miei orologi preferiti. Una classifica non l’ho mai voluta fare, troppe le variabili: prezzo, complicazioni, materiali, braccialati o cinturini in pelle, automatici o manuali, significativi per il movimento di manifattura o per il design… Però è indubbio che qualche orologio mi ha colpito più di altri, da un punto di vista emotivo o anche solo per averlo potuto vedere meglio da vicino o provare al polso;  tralasciando perciò classifiche razionali o tecniche, vi propongo  una carrellata di alcuni orologi che ho reputato interessanti. Alcuni ve li ho già minuziosamente descritti, altri li descriverò meglio più avanti, ma repetita juvant!

Il Cronografo Calendario Annuale di Patek Philippe non è soltanto uno dei rari orologi complicati di Patek in acciaio (tra l’altro gli acciai complicati della Manifattura della famiglia Stern tendono sempre ad aumentare rapidamente di valore), ma anche un perfetto esempio di quanta cura del dettaglio sia in grado di esprimere l’orologeria. Continua a leggere



OMEGA riscopre lo Speedmaster Mark II

Omega Speedmaster Mark II

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Ormai è davvero uno dei nuovi “must” dell’orologeria (come per altro nella moda) rivisitare i modelli storici reinterpretandoli in chiave moderna. Omega, che alla sua storia è sempre stata molto legata, ha pensato di “rinfrescare”  uno dei suoi modelli più riusciti e che da sempre mi è piaciuto. Nato nel 1969 come evoluzione del loro modello più iconico,  lo Speedmaster, la cassa divenne subito un segno di riconoscimento per Omega e lasciatemi dire diede pure spunto a diverse case. Particolare il fatto che l’orologio fu introdotto nell’anno in cui lo Speedmaster andò sulla Luna con la missione Apollo 11 e che diede all’orologio il soprannome di Moonwatch.
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