Breguet ha presentato un nuovo Type XX, orologio iconico, con calibro totalmente inedito, per il quale sono stati necessari quattro anni di lavoro, declinato in due versioni: una militare, l’altra ispirata ai modelli civili. Nei primi anni ’50 la Manifattura rispose per prima alle esigenze dell’aeronautica militare, che richiedeva un cronografo da polso robusto e dotato di caratteristiche particolari. Per un pilota, disporre dell’ora e di riferimenti temporali in condizioni di attività intensa e di stress a bordo di un velivolo era ed è di vitale importanza. Misurare il tempo di volo, cronometrare i tempi di volo intermedi, controllare il consumo di carburante, effettuare ricognizioni o manovre… Tutte queste attività necessitano di strumenti che gli orologiai negli anni avrebbero reso sempre più precisi e di pratico utilizzo: cronografi di bordo prima, cronografi da polso poi. I prodotti “speciali”, adattati alle esigenze specifiche dell’aeronautica, diventano numerosi a partire dagli anni ’30: cronometri d’aeroporto a 19 linee in una cassa d’argento antimagnetico, cronografi rattrapanti, piccoli cronometri di bordo a 24 linee dotati di cassa coibentata, termostato, illuminazione, siderometro. La fornitura di strumenti orologieri destinati alla cabina di pilotaggio degli aeromobili si intensifica a partire dai primi anni ’50. Ha inizio la moda del cronografo da polso. Per i piloti, l’ora è un elemento così prezioso per le attività di bordo da richiedere la ridondanza come misura di sicurezza. Per questo motivo, al cronografo fissato al pannello di controllo viene ad aggiungersi un secondo cronografo – e non uno qualsiasi, bensì un cronografo al polso del pilota. Se col tempo il primo diventerà inutilizzabile, sarà il secondo a diventare indispensabile. È in questa tradizione storica di specializzazione della Maison Breguet in strumenti orologieri che si inscrive il mitico Type XX. La storia ha inizio nei primi anni ’50: la Maison, già specializzata nella realizzazione di prodotti dedicati all’aviazione, viene a sapere che l’l’Aeronautica militare francese intende fornire ai suoi piloti cronografi da polso dotati di determinati requisiti (quadrante nero con numeri luminescenti, lancette luminescenti, movimento di elevata qualità in grado di resistere alle variazioni di pressione e alle accelerazioni, lunetta rotante e, chiaramente, la funzione flyback. È il Ministero dell’aeronautica a battezzare “Type XX” il futuro prodotto. Alla richiesta rispondono diverse manifatture, aggiudicandosi l’appalto; il Type XX viene pertanto prodotto da più di un’azienda. I marchi selezionati per gli appalti pubblici, tuttavia, hanno l’opportunità di vendere i loro prodotti anche ai clienti privati: per questo motivo ai Type XX militari si affiancano i Type XX per uso civile. Nel caso di Breguet, i prototipi presentati dalla Maison nel 1952 vengono omologati l’anno successivo dal Service technique de l’aéronautique. Nel 1954, l’aeronautica militare commissiona 1100 esemplari Type 20 in versione militare, che verranno consegnati tra il 1955 e il 1959. I segnatempo, che non presentano firma sul quadrante, si distinguono per il contatore dei 30 minuti. Sul retro è riportata l’iscrizione ufficiale “BREGUET – TYPE 20 – 5101/54”. Arriva poi un altro ordine dal Centre d’Essais en Vol (CEV), che riunisce l’élite dei piloti collaudatori, e che ordina 80 esemplari: a contraddistinguerli è il totalizzatore dei 15 minuti, mentre cinquanta pezzi posseggono anche un contatore delle 12 ore a ore 6. Sul retro è presente l’incisione delle lettere “CEV”, oltre che un numero identificativo da 1 a 80. Nel 1958 è la volta della Marine nationale, che commissiona 500 esemplari per i piloti e i naviganti della sua compagine aerea, l’Aéronautique Navale. Questi segnatempo Type XX militari, consegnati in blocco il 13 gennaio 1960, sono notevolmente diversi dagli analoghi dell’Aeronautica: il contatore, situato in un cerchio dal diametro ingrandito, conteggia i 15 minuti; mentre il quadrante reca la firma. Sul retro si legge l’incisione “BREGUET – MARINE NATIONALE – AERONAUTIQUE NAVALE – N° X / 500”. Benché nel 1963 il movimento Valjoux 14 linee venga sostituito da un più moderno movimento 13 linee, e nonostante la presenza di alcune modifiche nel quadrante, nelle lancette e nella lunetta, fino al 1970 il Type XX si mantiene sostanzialmente immutato a livello estetico. Le vendite del Type XX “civile” superano i 2000 esemplari. Nel 1971 fa la sua comparsa il Type XX di seconda generazione, le cui caratteristiche sono la cassa grande in acciaio lucido, le anse spesse e la lunetta nera. Il modello, disponibile con o senza totalizzatore delle 12 ore, presenta immancabilmente il contatore dei 15 minuti. Vengono venduti circa 800 esemplari, gran parte dei quali ai civili. Gli ultimi esemplari vengono venduti nel 1986. Dopo uno iato lungo appena dieci anni si assiste alla rinascita del Type XX con la comparsa, nel 1995, della terza generazione – vale a dire le referenze 3800 (“Aéronavale”, priva di datario) e 3820 (“Transatlantique”, con datario). Il Type XX riprende i codici dell’aviazione: quadrante nero, lunetta rotante e funzione “flyback”, oltre che la praticità di un movimento a carica automatica. L’estetica si distingue per la cassa con carrure scanalata, retaggio vagamente anacronistico delle creazioni Breguet “vecchio stile”. Nel 2004 arriva il Type XXI (ref. 3810) e nel 2010 il Type XXII (ref. 3880), dove alla tecnologia ad alta frequenza si aggiunge l’uso del silicio.
Dopo quattro anni di sviluppo la Manifattura Breguet ha presentato il nuovo calibro a carica automatica 728 per la versione civile e il calibro 7281 per il modello militare. Questo movimento non solo integra l’insieme delle caratteristiche di un cronografo moderno quali la ruota a colonne, la frizione verticale, la frequenza di 5 Hz o ancora un sistema innovativo di attivazione dell’azzeramento del cronografo, il movimento è dotato altresì delle ultime innovazioni tecniche in fatto di cronometraggio. La spirale, la ruota di scappamento e le anse dell’àncora sono realizzate in silicio. Oltre ad essere resistente alla corrosione e all’usura, infatti, il silicio non risente dei campi magnetici e migliora la precisione del segnatempo. Questo cronografo a carica automatica dispone inoltre di una riserva di carica di 60 ore. Entrambi i modelli sono muniti della funzione “flyback”, che permette l’azzeramento e l’immediata attivazione di un nuovo calcolo. Il pulsante situato a ore 2 aziona il cronometro, mentre quello a ore 4 azzera e attiva immediatamente il cronometraggio con una semplice pressione. In effetti, dal rallentamento di quest’ultimo il cronografo riparte all’istante da zero per iniziare una nuova misurazione. Una funzione, questa, molto preziosa per i piloti: prima della sua creazione, erano infatti necessarie tre manovre anziché una. Il meccanismo di frizione verticale è stato scelto in virtù della sua precisione al momento dell’attivazione. In questo modo, la lancetta cronografica si aziona immediatamente, senza salti iniziali. Per conferire solidità al movimento e garantirne la precisione in caso di urti, la Maison ha optato per un ponte passante, in grado di sostenere il bilanciere. Ideato per occupare il massimo spazio nel movimento, il bariletto, vera e propria fonte d’energia, è dotato di una molla realizzata in un materiale ad alta densità energetica che garantisce una maggiore riserva di carica. Il fondello in vetro zaffiro della cassa consente di ammirare i dettagli del movimento e della massa oscillante. Quest’ultima, in oro brunito, richiama il profilo dell’ala di un aereo e presenta l’incisione del logo Breguet. L’impermeabilità è di 100 metri e l’orologio è completato da due cinturini intercambiabili, uno in vitello, l’altro in tessuto NATO.
Janvier68