Lunedì è iniziato l’annuale Salone dell’Orologeria a Ginevra (Watches & Wonders) e, come da consuetudine, da oggi per parecchie settimane vi racconterò quelli che sono stati gli orologi più significativi o che più mi hanno colpito. Inizio con un’icona dell’orologeria: l’Ingenieur di IWC. L’orologio presentato riprende i codici estetici dell’Ingenieur SL, Referenza 1832 disegnato da quel genio di Gérald Genta negli anni Settanta, e comprende tre referenze in acciaio (con quadrante nero, argentato o Aqua) e una in titanio (quadrante grigio), tutte dotate di cassa interna in ferro dolce per proteggere i movimenti dai campi magnetici e impermeabili fino a 10 bar (circa 100 metri). L’Ingenieur Automatic 40 (questo il nome) è alimentato dal calibro di manifattura 32111 IWG con ben 120 ore di riserva di carica. Un minimo di recap storico su questo orologio iconico: negli anni Settanta, IWC Schaffhausen incarica il noto designer di orologi Gérald Genta di ridisegnare l’Ingenieur, presentato originariamente nel 1955. Dotato del primo movimento automatico sviluppato a Schaffhausen e di una cassa interna in ferro dolce per proteggerlo dai campi magnetici, questo orologio ha costituito una pietra miliare tecnica per IWC. Il suo Ingenieur SL, lanciato nel 1976, esibiva decisi codici estetici, come la lunetta avvitata con cinque rientranze, un quadrante dal motivo unico e un bracciale integrato a maglie a H. Oggi le dimensioni generali della cassa sono state attentamente rielaborate e migliorate fin nei minimi dettagli. La distanza tra le anse di 45,7 millimetri garantisce una perfetta ergonomia e un comfort eccellente, anche sui polsi più sottili (tipo il mio). Mentre l’Ingenieur SL degli anni Settanta aveva anse prominenti, il nuovo Ingenieur Automatic 40 ha un attacco della maglia centrale di nuova concezione. Una delle modifiche più evidenti del nuovo modello è l’introduzione di viti poligonali funzionali sulla lunetta. Nell’Ingenieur SL, una lunetta con cinque rientranze era avvitata sull’anello di incasso. Di conseguenza le rientranze avevano sempre posizioni diverse su ogni orologio. Nell’orologio attuale, invece, cinque viti fissano la lunetta alla cassa, avendo adesso una funzione tecnica e, quindi, sono sempre nella stessa posizione. Il quadrante presenta inoltre una delicata struttura “a Tapisserie” che crea equilibrio con il design della cassa molto scultoreo. Infine, gli elementi applicati con materiale luminescente conferiscono profondità e garantiscono una leggibilità ottimale anche la notte. Cassa, lunetta e bracciale hanno superfici lucide e satinate. Le parti superiori del bracciale hanno maglie chiuse, senza perni, che ne valorizzano la straordinaria esecuzione artigianale. Il bracciale si chiude con una fibbia déployante a farfalla. Gran bell’orologio!
Janvier68