Grande serata ieri per l’orologeria. 75 anni dopo l’apertura della prima bottega F.lli Pisa, infatti, e sempre nello stesso posto di allora (Via Verri a Milano), Pisa Orologeria ha inaugurato il nuovo flagship store. In uno spazio di 1200 metri quadrati, Antonio Vittorio Carena, progettista e art director del Gruppo Pisa, ha sviluppato una boutique da vivere in ogni suo spazio. La boutique è stata pensata come fosse un planetario dove le stelle, la Luna, il Sole e gli astri diventano gli spazi espositivi. Carena ha utilizzato figure simboliche come il labirinto (protagonista anche del rinnovato logo di Pisa) e il cerchio, che rappresenta il tempo infinito, ciclico e universale. Accoglie i visitatori una galleria di sei archi con pavimento in marmo nero e pietra d’Istria, dove sono rappresentate le fasi lunari. Una volta entrato, il visitatore ha accesso al Quadrante, al cui centro è raffigurato un Labirinto (il labirinto di Chartres) illuminato dall’alto. Il piano terra si sviluppa in nove spazi espositivi che ospitano i migliori brand dell’orologeria, mentre un altro spazio, il Satellite, è destinato ad accogliere altri marchi in modo meno convenzionale.
Una spettacolare scala in legno di mogano con al centro l’ascensore panoramico in vetro porta agli altri piani, all’ultimo dei quali si trova il Laboratorio, lo spazio destinato agli interventi sugli orologi: qui, per la prima volta, i clienti potranno confrontarsi con i tecnici specializzati, seguire l’intervento sul proprio orologio, scegliere i cinturini e richiedere qualsiasi tipo di assistenza. In occasione di questa inaugurazione, ho potuto intervistare un personaggio storico come Fabio Bertini, che oltre ad essere Consulente alla Direzione Generale e prima Amministratore Delegato di Pisa, è una delle persone più preparate nel panorama orologiero italiano e forse internazionale.
Iniziamo chiedendoti qualcosa su di te e sul tuo background… Sei sempre stato nel settore orologiero?
Fabio Bertini: Sì, sono sempre stato in questo settore. Ho iniziato nel 1970.
Veniamo all’Orologeria PISA. Raccontaci com’è nata…
FB: Le prime tracce di Pisa risalgono al 1940, quando nasce con Osvaldo per poi proseguire, nel dopo guerra, grazie all’ingresso di Ugo, uomo dalla visione lungimirante.
Quali sono le cose più significative che ha fatto nel recente passato PISA?
FB: Sicuramente l’apertura delle boutique Rolex e Patek Philippe, avvenimenti importanti e vantaggiosi per i marchi e per Pisa.
Parliamo della nuovissima boutique. Appena aperta ed è già una case history, forse internazionale… Ci puoi raccontare qualcosa in più? Come è nato il progetto?
FB: Il nuovo flagship nasce soprattutto dalla vincente intuizione di Maristella Pisa. Inoltre, ha avuto un ruolo cruciale anche l’opportunità immobiliare che si è presentata. L’intento è stato quello di creare uno spazio internazionale mantenendo sempre la nostra identità.
Ci puoi descrivere brevemente l’attuale collezione e i prossimi obiettivi di PISA?
FB: Avremo uno spazio dedicato a Vacheron Constantin e daremo più visibilità a Patek Philippe.. L’offerta rimane la stessa ma con una gamma di scelta decisamente più ampia. L’obiettivo è proseguire un cammino di qualità ed impegno.
Quali sono gli elementi distintivi di PISA rispetto alle altre?
FB: lavoriamo per la qualità, ponendo attenzione ad i dettagli nel proporre sempre prodotti di qualità.
C’è un pezzo o un brand che meglio riflette lo spirito di PISA?
FB: Nessuno in particolare. Selezioniamo i prodotti che più amiamo.
Sarebbe possibile conoscere i vostri piani per i prossimi anni?
FB: L’obiettivo è quello di consolidare la posizione raggiunta ad oggi.
Attualmente quali sono i paesi di provenienza dei vostri clienti? Oltre agli italiani intendo.
FB: Abbiamo una prevalenza cinese, ma anche clienti provenienti dall’estremo oriente e dall’America.
Qual è la maggior sfida che dovrà affrontare la vostra realtà nei prossimi anni?
FB: Mantenere lo standard di qualità.
Ci puoi raccontare qualcosa del vostro laboratorio? Ci risulta sia ben apprezzato dalle stesse principali case dell’alta orologeria.
FB: Il laboratorio è stato per anni un efficiente centro di assistenza fondamentale per Pisa. Ad esempio, il nostro laboratorio Rolex, ha da sempre rappresentato un modello vincente di assistenza e risoluzione problemi. Nel nuovo flagship abbiamo creato uno spazio dinamico, centro di consulenza per i nostri clienti che si interfacciano direttamente con il front-office.
In cosa la vostra orologeria si differenzia dagli altri?
FB: Quello che fa la differenza sono le persone e la loro empatia.
Torniamo a parlare di te. Hai una tua collezione personale? E, se si, privilegi pezzi d’epoca o nuovi?
FB: Ho una mia collezione che comprende pezzi di Breguet, Panerai e modelli come il Reverso di JLC e un vecchio Audemars Calendario Perpetuo.
Hai dei consigli da dare a chi si avvicina a questo mondo?
FB: Il consiglio migliore è quello di acquistare seguendo il proprio istinto e le proprie emozioni. E’ importante riporre fiducia in chi ti vende il prodotto e prediligere sempre canali ufficiali.
Ci può raccontare qualcosa di particolare che ti è accaduto con un orologio? Qualche aneddoto simpatico?
Fb: Nel 1986, durante una vacanza, un uomo tentò di vendermi un orologio, nel dettaglio un Patek Philippe in acciaio. Inizialmente resistetti, vista la mia preferenza verso l’oro, ma alla fine e lo acquistai per poi rivenderlo a mia volta. Oggi quell’orologio vale una vera fortuna!
Cosa indossi oggi e cosa indossi di solito?
FB: Oggi indosso un Rolex Submariner ma cambio quotidianamente.