Watches of Italy 2021: un successo di pubblico tra novità ed anteprime

OISA 1937 calibro OISA 29-50

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La seconda edizione della mostra/mercato nazionale dell’orologeria italiana, tenutasi sabato 25 e domenica 26 Settembre a Tortona (AL) presso il Museo delle macchine agricole “Orsi”, è giunta al termine. Ne parliamo con l’ing. Fabrizio Dellachà, creatore ed organizzatore di W.O.I. – Watches Of Italy, Silvia Bonfanti, giornalista e responsabile comunicazione della mostra ed il Sindaco di Tortona, Federico Chiodi.

Prima edizione svoltasi nel 2020, annus horribilis della pandemia globale e, nonostante questo, un buon riscontro di pubblico (ben 2.000 accessi unici). Quest’anno avete chiuso con un’affluenza pari a circa 3.000 visitatori. Soddisfatti?
Fabrizio Dellachà
: “Nonostante l’obbligatorietà del green pass che ha frenato non poche persone ad intervenire all’evento ed un pomeriggio di domenica disturbato da un forte temporale, registrare un +50% di affluenza ci fa ben sperare per il futuro”.

Abbiamo notato la presenza di marchi italiani ed esteri. Cosa li accomuna?
Fabrizio Dellachà
“Tutti gli orologi ed i marchi che espongono sono tutte aziende dirette e gestite da italiani; alcune operanti entro il nostro territorio, altre delocalizzate all’estero ma tutte accomunate da una mente Italiana dietro ogni prodotto. Con questo desideriamo evidenziare ai visitatori, e non solo, che la filiera Italiana c’è e si sta avviando. 

Abbiamo notato molte novità e diverse anteprime interessanti. Molti espositori li avevamo incontrati anche lo scorso anno, altri sono presenti quest’anno per la prima volta. Tra questi, quali siete particolarmente contenti di aver ospitato al Watches of Italy 2021?
Fabrizio Dellachà: “Direi Memphis Belle, Echo/Neutra, ErrediBi e Marc & Darnò. La prima, azienda genovese, è specializzata in forniture militari ed orologi tattici e celebrativi delle più note forze armate mondiali. Ha voluto festeggiare un milione di orologi venduti in 25 anni di attività presentando i suoi due nuovi calibri manuali esclusivi – manufatti in Svizzera su specifiche Memphis Belle – che equipaggiano i Predator Heritage.È stato inoltre svelato il rendering definitivo del diver super-professionale T-2000, che andrà a rimpiazzare il mitico T-1200, che fino ad oggi ha rappresentato la punta di diamante della collezione dedicata agli strumenti tattici progettati per usi estremi in campo operativo. Il team di architetti e designer padovani di Echo/Neutra ha presentato nuovi bracciali ingegnerizzati in esclusiva per i propri modelli e la campagna di prenotazione del loro celebre chrono manuale “Cortina 1956” ora offerto anche con cassa in CuSn8. Ma non è finita: presente anche un’anteprima perfettamente funzionante del prossimo Cortina GMT in bronzo. Il team brianzolo di ErrediBi, specializzato nella metallurgia e nelle leghe più desuete ed innovative, declina il suo signature model “Bolt” in infinite varianti, sia maschili sia femminili, con una possibilità pressoché infinita di combinazioni tra casse, quadranti e finiture. Molto particolare il suo “Flottante” in titanio, che grazie ad una camera d’aria interna, riesce a rimanere a galla”. Infine, il Maestro di Asti di Marc & Darnò non finisce di stupire anche al WOI 2021: dopo aver incantato pubblico ed addetti ai lavori lo scorso anno con un modulo di calendario perpetuale con 1 errore nella misura della lunazione ogni 10.000 anni, quest’anno ha presentato in anteprima mondiale il suo orologio “siderale” dedicato agli osservatori astronomici. Un fuso è infatti dedicato all’ora locale ed un secondo fuso segna l’ora siderale, utilissima per chi lavora nel campo dell’astrofisica, dell’aerospazio e dell’osservazione celeste. Ma non è tutto: ci ha mostrato anche uno splendido “luna rossa”, che presenta un inedito sistema di visualizzazione delle fasi lunari, questa volta su fondo rosso (da qui il nome). Interessante ricordare che Marco Guarino lavori senza macchine a controllo numerico ma ancora coi torni manuali proprio come i grandi Maitre Horlogers del passato”.

Silvia Bonfanti:”Non semplice dato che ciascun espositore necessiterebbe una citazione. Potrei dire, da persona molto sensibile al tema della sostenibilità e dei “cervelli in fuga” dall’Italia, MilanoStraps e Mazzucato, entrambi alla loro prima partecipazione al W.O.I. Il primo, Antonio Zichichi, parente del fisico siciliano Antonino Zichichi, ha presentato la sua nuova linea MSLabStraps che comprende una serie di cinturini in tessuto NATO, dal morbido effetto “cotton touch” ed eco-friendly essendo realizzati con Filati Newlife® riciclando bottiglie di plastica post-consumo raccolte nel Nord Italia ed una serie di cinturini in una bioplastica termoaggregata a base uretanica contenente materie prime da fonte rinnovabile e che si auto-distrugge in una decina di anni non andando ad inquinare l’ambiente circostante. La medesima attenzione “etica” si ritrova anche nel packaging che è rigorosamente in cartone riciclato certificato FSC. Il secondo è un designer milanese, Simone Mazzucato, discendente da una storica famiglia di argentieri, trasferitosi ad Hong Kong per lavoro. Mazzucato ha presentato, in esclusiva al W.O.I., la sua collezione GT (Gran Turismo), variante economica della sua prima linea, RIM. Questa nuova serie, dedicata principalmente al mercato digitale, propone un design accattivante con un fondello a vista che lascia intravedere la personalizzazione del rotore e la “gabbia” porta movimento ispirata al mondo delle corse (cassa in acciaio 316L, Vetro K1, calibro automatico Seiko NH70 scheletrato, cinturino in FKM). Ciò che apprezzo di più è il suo impegno nel dar vita ad orologi avanguardisti che strizzano l’occhio alle creazioni milionarie di alcuni marchi indipendenti svizzeri mantenendo prezzi accessibili. Non posso non citare anche OISA 1937 ed Inceptum. Carlo Boggio Ferraris, nipote del fondatore di OISA Domenico Morezzi, rielaborando e re-ingegnerizzando l’ultimo progetto del fondatore, il calibro 29-50 13 linee ideato tra gli Anni 60 e 70, ha dato vita al primo movimento meccanico progettato e costruito in serie in Italia, l’OISA 29-50. Inceptum è invece il progetto di due giovani ingegneri bresciani che hanno presentato un orologio dalle linee d’ispirazione vintage ad evocare gli orologi militari Anni 30/40 (cassa di 37 mm a doppio scalino in acciaio inox, numeri Breguet, sfere a losanga). L’elemento fondamentale del loro primo modello è senza dubbio il movimento ideato su base svizzera con platina e ponti totalmente riprogettati (carica manuale, 28.800 a/h, riserva di carica di 42h, 5 indipendenti, secondi centrali).

Dall’esperienza maturata in queste due edizioni, cosa ci dobbiamo aspettare dalle prossime?
Fabrizio Dellachà
:“Già registrare 10 espositori in più dello scorso anno significa che la direzione intrapresa è quella giusta. Ogni edizione di Watches Of Italy è la cornice ideale per lanciare anteprime mondiali a dimostrazione della creatività e l’innato talento dei progettisti italiani. Per l’anno venturo stiamo pensando di ampliare la mostra anche agli orologi d’epoca, allestendo i banchi del vintage intorno al Museo Orsi”.

Silvia Bonfanti:“Ci piacerebbe anche organizzare qualche forum di dibattito e confronto con personalità di spicco del settore: un po’ per fare il punto della situazione italiana, un po’ per sondare i trend di mercato e provare a tratteggiare il futuro dell’orologeria più in generale“.

Come ha risposto la stampa di settore?
Silvia Bonfanti:”Direi piuttosto bene e non solo quella di settore; anche Il Sole 24 Ore ha parlato di noi. Diversi editori di settore hanno creduto nel nostro progetto fin da subito supportandoci nella diffusione di questa coraggiosa, se non anche visionaria, avventura nata tra chiacchiere tra amici e messa in piedi da sole due persone, Fabrizio ed io, con il supporto costante del Sindaco di Tortona, Federico Chiodi ed i suoi collaboratori dell’Ufficio Manifestazioni del settore Sviluppo Economico. Sono da sempre convinta che sia la squadra e non il singolo a fare la differenza: guardare insieme nella stessa direzione, con la giusta dose di umiltà unitamente alla consapevolezza delle proprie capacità con un unico obiettivo comune. Fabrizio ed io vorremmo cogliere quest’ennesima occasione per ringraziare la community dei Watch Blogger, degli Youtuber e di diversi gruppi Facebook di appassionati di orologi che, proprio come lo scorso anno, hanno supportato Watches Of Italy con le loro numerose dirette streaming organizzando, in alcuni casi, anche il raduno dei propri follower”.

L’obiettivo per il futuro?
Fabrizio Dellachà: 
“Oltre alla promozione collettiva ed accessibile, l’obiettivo del nostro gruppo è anche quello mettere in contatto tutti gli imprenditori di settore contribuendo a favorire un costruttivo scambio di culture ed esperienze che può generare sinergie forti e consentire di conseguenza la crescita di tutto il comparto”.

Silvia Bonfanti:“Far recepire sempre meglio alla stampa italiana l’importanza di supportarci nella comunicazione e diffusione di questo nostro ambizioso progetto che resta quello di elevare la conoscenza del Made in Italy consentendoci, allo stesso tempo, di aiutare anche piccole realtà dalle grandi idee e potenzialità ma che, per le non molte disponibilità economiche e competenze “comunicative”, non sono ancora riuscite ad emergere come meriterebbero”.

Anche la seconda edizione di WOI è giunta al termine. Come ha risposto la citta’ di Tortona e quale ritorno ha avuto e avra’ il territorio dal patrocinio di questa manifestazione?
Federico Chiodi:”Con questa seconda edizione WOI conferma di essere una realtà in crescita ed un appuntamento sempre più di prestigio per la nostra città: va registrato un aumento dei visitatori rispetto all’edizione dello scorso anno con circa 3.000 accessi durante la due giorni al Museo Orsi, circa 1.000 in più rispetto al 2020; numeri importanti per una realtà come Tortona che hanno avuto una ricaduta importante sul territorio anche in termini di ricettività. Soprattutto, è stata un’occasione per i tanti appassionati presenti di scoprire la nostra città. Questo evento concorre a fare del buon marketing territoriale promuovendo anche le eccellenze preesistenti, cosa che ha fatto ospitando Terre Derthona e Quarto Piemonte. Anche per questo motivo stiamo già lavorando alla prossima edizione con l’obiettivo di rendere Watches of Italy un appuntamento fisso per gli anni a venire”.

Come aderire al gruppo di Watches of Italy? A chi consiglierebbe di partecipare l-anno prossimo?
Fabrizio Dellachà:
“È sufficiente visitare www.watchesofitaly.com e scrivere alla mail del sito, il nostro gruppo è assolutamente apertissimo a tutti: scuole di orologeria, editori di settore, fornituristi/ricambisti, artigiani cassai, pellettieri, designer, aziende produttrici di strumentazione e macchinari, modellisti e stampatori in 3D, progettisti esperti in CAD/CAM, produttori private label, brand consolidati, startup e microbrand, produttori di scatole e packaging, laboratori di assemblaggio e personalizzazione/finitura, incisori, quadrantisti, galvanotecniche e tutto quello che ruota intorno al meraviglioso universo degli orologi, ivi compresi gli esperti di restauro e recupero di orologi storici da collezionismo. Posso solo consigliare ai brand emergenti e alle start up di unirsi al nostro gruppo, perché solo assieme possiamo fare davvero la differenza”.

La Redazione