Tra le declinazioni proposte da Rolex per i nuovi modelli Oyster Perpetual Datejust 36, quella più originale sfoggia un quadrante verde oliva con motivo a foglie di palma. Come è giusto che sia, dietro ad ogni decisione della Casa della Corona c’è sempre un perché ben ponderato e motivato. Mi piace pensare che dietro a questo nuovo “volto” ispirato alle foreste tropicali ci sia, oltre al cavalcare l’onda del “verde, colore dell’anno 2021”, la volontà di attirare l’attenzione sul tema della sostenibilità, del cambiamento climatico e della tutela alla biodiversità. Fosse quello uno degli intenti, con me avrebbero centrato l’obiettivo. Le foreste tropicali, anche se occupano “solo” il 7% delle terre emerse, racchiudono più della metà di tutte le specie animali e vegetali del mondo e svolgono un ruolo fondamentale per il contrasto ai cambiamenti climatici. Sono degli enormi serbatoi naturali di carbonio in grado di assorbire dall’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica. Purtroppo, con l’aumentare del riscaldamento globale, le foreste stanno perdendo la loro abilità di assorbire CO2 e, di conseguenza, si riduce la loro capacità di contenere il climate change. Secondo il biologo statunitense E. O. Wilson si sta provocando, complice la deforestazione, l’estinzione di 35-40.000 specie ogni anno (100 specie al giorno). L’86% delle specie di mammiferi e uccelli vede compromessa la loro stessa sopravvivenza. La perdita di biodiversità si ripercuote anche sull’uomo: le popolazioni indigene vengono private della propria fonte di sostentamento e con il disboscamento cresce, con ciò che ne consegue, anche il rischio di alluvioni e frane. Ad oggi abbiamo già perso più della metà delle foreste tropicali, definite il polmone verde del pianeta.
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