La Storia delle Case di Orologeria: Longines

Steffi Graf e Andre Agassi

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Proseguiamo a raccontarvi la storia delle principali case dell’orologeria mondiale. Oggi vi introduciamo alla storia della Longines, arricchita tra l’altro da numerose foto anche d’archivio gentilmente concesseci dalla Casa.

Nel 1832 Auguste Agassiz entra a far parte del mondo della produzione orologiera associandosi a un comptoir con sede a Saint-Imier di cui diventerà rapidamente responsabile con la ragione sociale Agassiz&Co. La maison al tempo fabbricava segnatempo seguendo il metodo dell’établissage – secondo cui gli orologiai realizzavano i componenti degli orologi a casa propria – e sviluppa legami commerciali che le permettono di far arrivare i propri orologi anche in altri continenti, oltreoceano in particolare. Continua a leggere



Le Nostre Interviste: Walter von Känel, Presidente Longines

Presidente buongiorno. Ci vuol parlare un poco del suo background prima di arrivare in Longines?
Innanzitutto il mondo dell’orologeria mi ha sempre affascinato. Dal 1945, ho trascorso la mia infanzia nella vallata di Saint-Imier. La grande azienda Longines ai piedi di Saint-Imier, che dava lavoro alla maggior parte della popolazione locale, ha sempre esercitato su di me sin da quando ero ragazzo un grande fascino e sentivo con forza dentro di me che un giorno avrei lavorato lì anch’io. Già allora, l’orologeria rappresentava la forza motrice della nostra regione e sapevo che mi avrebbe permesso di girare il mondo. Iniziai a lavorare prima come funzionario tecnico presso l’amministrazione doganale svizzera poi nel 1963 fui assunto alla Jean Singer Ltd., una manifattura di quadranti a Chaux-de-Fonds.
Nel 1969 entrai alla Longines come Sales Executive. Poco tempo dopo partii per l’America per uno stage presso l’agente americano di Longines. Nel 1988, dopo aver lavorato per anni come responsabile di mercato, quindi come responsabile commerciale (vendite e marketing), mi venne affidata la direzione generale di Longines.

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Le Prove di Giorgione: Longines Heritage 1942.

Che cosa strana questa delle prove al polso: un paio di volte al mese ricevo una scatolina con un segnatempo da provare e su cui dare un giustizio (purtroppo mi tocca poi renderli). Ricevo orologi che non ho chiesto, che non ho scelto. Sono le case a mandarmeli decidendo cosa farmi provare. Capita cosi di passare una settimana con al polso  un orologio da più di 100.000 euro e di trovarsi poi nella busta successiva un orologio da poco più di 1.000 euro. Questo crea davvero una certa confusione nella mia mente.
Eppure mi sta aiutando a capire che, la passione per gli orologi, prescinde dal fattore prezzo. Ci sono emozioni in ogni orologio.

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