Locman Decimo Canto: una poesia d’amore all’orologeria italiana

Locman Decimo Canto

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È una storia lunga centinaia di anni quella che ha portato alla nascita di Decimo Canto, ultimo nato in casa LOCMAN e frutto della collaborazione tra Sandro Fratini, uno dei più importanti collezionisti al mondo di orologi e ideatore del marchio L’O, e Marco Mantovani, Presidente LOCMAN. L’orologio meccanico era già conosciuto e presente in Italia nel 1300, come dimostra Dante Alighieri nel Paradiso nel X Canto della Divina Commedia dove fa riferimento alle suonerie degli svegliatori monastici dell’epoca. Grandi personalità del rinascimento toscano, come Filippo Brunelleschi, Leonardo Da Vinci e Galileo Galilei, si dedicarono poi all’arte dell’orologeria. Ispirati da questa meravigliosa storia di eccellenza e dopo molti anni di esperienza, nasce dalla creatività e dalla competenza di due esperti del settore, una collezione che unisce tecnologia, creatività e artigianato. La cassa di Decimo Canto, con un diametro di 38 mm e realizzata in titanio lucido, ha una lavorazione a tre balze, che ricordano le tre cantiche della Commedia, unite da quattro anse che la abbracciano fino al cinturino. La corona, con guarnizione interna o-ring garantisce un’impermeabilità fino a 5 atmosfere ed è decorata con una pietra che richiama il materiale del quadrante. Il cinturino in pelle è in tono a evidenziare il carattere di ogni orologio che è abbinato a un bracciale in titanio lucido nella versione più tecnica. I quadranti di Decimo Canto sono realizzati con pietre dure che rendono esclusivo ogni segnatempo con disegni e sfumature unici: madreperla, lapislazzulo, malachite, occhio di tigre, diaspro rosso e turchese. Le versioni più preziose hanno diamanti bianchi naturali incastonati sul quadrante e sulle anse della cassa. Decimo Canto monta il movimento meccanico a carica manuale Made in Italy OISA Calibro 29-50 Cinque Ponti, ammirabile attraverso il fondello in cristallo colorato, che richiama le tonalità del quadrante. Il movimento si presenta con una lavorazione Còtes de Genève fatta a mano sui ponti che racchiudono il ruotismo e una lavorazione a Perlage, sempre fatta a mano, sulla platina. Dotato di 19 rubini, è caratterizzato da una regolazione del tempo di tipo “Masselottes”, che avviene tramite dei contrappesi posti sul volantino del bilanciere, anziché attraverso la classica racchetta di regolazione situata sul ponte del bilanciere. L’autonomia di carica è garantita 60 ore, con una tolleranza cronometrica giornaliera di +/- 10 secondi.

Janvier68

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