Patek Philippe 5960 Acciaio a Baselword 2014

Patek Philippe 5960 Acciaio

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Ci sono degli orologi che irrompono nelle storie delle case con un rumore forte, quasi fastidioso. Rumore più forte nel caso in cui, gli stessi, rompano con il passato portando delle novità in aziende storiche.
Questo successe in Patek quando nel 2006 fu introdotto in gamma il 5960 (allora disponibile solo in platino con quadrante antracite). Un orologio che andava a rompere con gli schemi del passato: un crono con le indicazioni cronografiche poste in un unico cerchio ad ore 6. I puristi storsero un poco il naso per questa rivoluzione e lessi anche commenti negativi. Io, in realtà, me ne innamorai subito. Un orologio diverso, ma con carattere e di dimensioni perfette per il mio polso non certo grande. Un orologio con una grande innovazione, ma con una cassa molto classica, sinuosa, con i tasti a pompa e le finestrelle del calendario annuale.
Oggi, dopo 8 anni, Patek ha deciso di stupire ancora sempre sulla stessa referenza. E lo ha fatto producendo per la prima volta nella sua storia un crono calendario annuale in acciaio braccialato. Come l’altra volta sta facendo parlare e discutere. Ed io, come altra volta, me ne sto invaghendo: neppure so perchè. Sarà perchè da anni speravo in un complicato in acciaio. Sarà per il suo look sportivo, per l’abbinamento dei colori, per le forme ormai familiari…
Con il nuovo Cronografo con Calendario Annuale referenza 5960/1A, Patek Philippe lancia un orologio da polso che riveste il freddo splendore dell’acciaio. Si tratta di uno dei rari modelli della manifattura in cui un movimento a complicazione è racchiuso in una cassa di questo metallo “povero”, al di fuori delle esclusive collezioni sportive Nautilus e Aquanaut. Patek Philippe presenta oggi un piccola vera rivoluzione che traspare già dalla designazione del nuovo modello, la referenza 5960/1A, con «A» come acciaio. Il Cronografo con Calendario Annuale in acciaio non è soltanto l’ultima interpretazione di questo orologio “faro”; sostituirà infatti tutte le versioni precedenti in oro e in platino. Gli orologi Patek Philippe in acciaio sono sempre stati molto ricercati, perché fabbricati in numeri molto limitati. La manifattura ha cominciato a produrli in modo regolare soltanto nel 1976 col lancio della collezione sportiva elegante Nautilus, con lo slogan: «Uno degli orologi più cari del mondo è in acciaio.» Vent’anni dopo, anche la linea degli orologi sport-chic Aquanaut è stata dotata di casse fabbricate con questo metallo. Ma tutti gli altri orologi Patek Philippe da uomo (ad eccezione del cronografo rattrapante ultrapiatto referenza 5950A lanciato nel 2010 e il cronografo rattrapante referenza 5004 lanciato nel 2011) sono rimasti sistematicamente in oro o in platino. La nuova referenza 5960/1A rappresenta un’eccezione in questa differenziazione ben consolidata tra orologi sportivi e orologi classici. Questo nuovo abito d’acciaio dona al Cronografo con Calendario Annuale un aspetto decisamente tecnico. Mette in risalto il carattere attivo e dinamico del cronografo, sottolineandone la funzione di strumento di misurazione di tempi limitati, utile nell’uso quotidiano. La referenza 5960/1A ne conserva tutta l’eleganza – grazie all’armonioso design della sua cassa, dai gradevoli contorni, e alle sue perfette rifiniture. L’arte della lucidatura viene praticata con una precisione quasi scientifica da artigiani con una preparazione ed un’esperienza di molti anni prima di vedersi affidare il compito di nobilitare le casse della manifattura. Data la sua durezza, l’acciaio ha esigenze particolarmente elevate a livello di manutenzione e di utensili. Per lavorare  pazientemente le superfici in acciaio con paste abrasive sempre più fini occorre molto più tempo rispetto, ad esempio, ad una cassa in oro, fino ad ottenere che la luce vi si rifletta con uno splendore immacolato. L’armonia estetica della cassa si manifesta anche nella modifica del bracciale metallico «a goccia» con le sue cinque file di maglie. Grazie ad un delicato ritocco estetico, questo bracciale appare ancora più raffinato. Questo bracciale esclusivo, sviluppato da Patek Philippe, è stato lanciato nel 1997 sulla referenza 5036/1 e viene proposto per la prima volta in versione acciaio. Il dinamismo a tre dimensioni Anche il nuovo quadrante grigio argento si presenta con uno stile tecnico ed elegante al tempo stesso, assumendo un aspetto tridimensionale e grafico grazie a tredici elementi applicati in oro ossidato nero. Questi elementi in rilievo comprendono la scala del cronografo alla periferia del quadrante (con dodici indici quadrati luminescenti che segnano i cinque minuti), le tre cornici stampate delle finestrelle del calendario (giorno, data, mese), otto indici in stile «obus» delle ore (lucidati su tre facce e perforati sull’ estremità esterna) nonché la scala del contatore di 12 ore a ore 6, tutti rivettati meccanicamente sul quadrante, come prescrive il Sigillo Patek Philippe. Le indicazioni sono completate da due scale concentriche del contatore di minuti del cronografo (da 0 a 30 e da 30 a 60) decalcate al centro del totalizzatore delle ore, dalla finestrella di indicazione giorno/notte a ore 6, nonché dai simboli «–» e «+» per l’indicazione della riserva di carica sotto la finestrella della data. Il tempo viene scandito da nuove lancette che sottolineano l’aspetto dinamico ed elegante dell’orologio. Le lancette delle ore e dei minuti in oro ossidato nero sono lucidate su tre fa cce, riecheggiando gli indici stile «obus», e ricoperte da un rivestimento luminescente per una visibilità ottimale. La grande lancetta del cronografo, con contrappeso, e la piccola lancetta del contatore di minuti, ambedue laccate in rosso, sottolineano la nota sportiva. La lancetta del contatore delle ore, in accordo con la scala applicata, è in ottone nichelato nero. Anche la lancetta della riserva di carica, in oro nichelato nero, è stata ridisegnata, con un profilo un po’ più largo e traforata. Una precisione che unisce tradizione e innovazione La referenza 5960/1A monta il calibro cronografico integrato Patek Philippe CH 28-520 IRM QA 24H, con lancetta del cronografo flyback, calendario annuale, indicazione della riserva di carica e giorno/notte. La frequenza di 28 800 alternanze/ora (4 Hz) assicura un’ampiezza costante del bilanciere – e perciò un’eccellente stabilità di marcia. La carica automatica viene effettuata da un rotore centrale in oro 21 carati. Questo movimento riunisce in sé, in modo esem plare, l’unione di tradizione e innovazione. Esso abbina, in effetti, un sistema di comando classico con ruota a colonne, con un moderno innesto verticale a dischi che elimina qualsiasi rischio di salt o o di rimbalzo della lancetta quando si aziona il cronografo. Poiché questo tipo d’innesto non comporta praticamente alcuna usura, il proprietario dell’orologio può usare la lancetta al centro del cronografo anche come lancetta dei secondi. Altro particolare innovativo: la spirale brevettata Spiromax ® in Silinvar ® . Con le sue oscillazioni isocrone, la sua massa ridotta, le sue proprietà amagnetiche e la sua geometria originale, questo componente assicura una marcia altamente stabile e regolare. Abbastanza per soddisfare le severissime esigenze di precisione del Sigillo Patek Philippe, vale a dire, per un movimento meccanico di quelle dimensioni, uno scarto massimo da –3 a +2 secondi al giorno. Pagina 3 Una precisione di tale livello è importante anche per il modulo di Calendario Annuale Patek Philippe brevettato, che nonostante i suoi 154 componenti, misura solo 2,48 mm di spessore. Questo calendario – con indicazione in rosso del primo giorno del mese – tiene conto automaticamente delle differenti lunghezze dei mesi di 30 e 31 giorni, e deve essere regolato manualmente soltanto una volta all’anno (il 1 o marzo). Con il nuovo Cronografo e Calendario Annuale referenza 5960/1A, Patek Philippe presenta un best- seller della manifattura in un abbigliamento elegante e tecnico che restituisce all’acciaio la sua nobiltà. A partire dal 2014, questo modello sostituisce tutte le versioni precedenti in oro e in platino. E un pensierino, almeno a una prova su polso, ce lo faccio eccome!