In un periodo non certo roseo per l’economia italiana, anche il settore dell’orologeria risente in parte di questa contrazione. Dico in parte perché questo settore più di altri riesce a fronteggiare le difficoltà, sia grazie a un’offerta articolata (come referenze e soprattutto come prezzi), sia puntando molto anche sul cosiddetto “secondo polso”. Gli orologi “usati”, infatti, sempre più si stanno affermando oltre che tra privati, anche come valore aggiunto di molti negozi di orologi che, tra l’altro, possono offrire al potenziale cliente maggiori garanzie su provenienza e corretto funzionamento.
Il “secondo polso” a volte può essere anche usato come leva per finalizzare un nuovo acquisto più importante; altre volte è semplicemente utilizzato per permettere anche a portafogli meno “gonfi” di indossare un orologio altrimenti non acquistabile.
Ho voluto approfondire il tema con una delle più note orologerie italiane, la Luigi Verga di Milano, per comprendere meglio il fenomeno visto e considerato che anche loro stanno credendo nel secondo polso. Ho perciò posto qualche domanda al titolare Umberto Verga e al Direttore Generale, Aldo Brix. Continua a leggere