I giornali di orologi ed i loro giornalisti, nella stragrande maggioranza dei casi vedono i blogger ed i forumisti come dei competitor di un livello inferiore, una serie B del giornalismo. Credo che questa sia una forma di snobismo legata ad anni di lavoro nella carta stampata. I giornalisti più giovani, va detto, sanno che la situazione è un poco diversa.
I blogger ed i forumisti invece vivono il tutto in maniera più spensierata limitandosi a pubblicare notizie ed articoli. La velocità e la possibilità di interazione che ci sono però su blog e forum ha creato problemi a molte riviste che non hanno saputo adeguarsi al nuovo mondo digitale. Altre invece hanno capito dove ci sono delle nicchie in cui crescere.
Dieci anni di lavoro e di buon artigianato. Si potrebbe sintetizzare così la way of life che ha portato Revolution, la rivista di orologeria pubblicata in 16 nazioni tra cui l’Italia, ad essere incoronata dal New York Times come: “La miglior rivista di orologeria del mondo”. Un titolo più che meritato in particolar modo per il lavoro di buon artigianato di cui dicevamo all’inizio, il lettore più smaliziato si renderà infatti conto, sfogliando le 260 pagine e passa dell’edizione italiana, di come ogni dettaglio sia cesellato con amorevole cura, dando il giusto risalto ai particolari dei nostri amati segnatempo: quando si parla di foto, infatti, su Revolution non si pubblica nulla che non sia ad alta definizione. Continua a leggere