Un applauso alla rivista Revolution

I cop Revolution 31 bassa

I giornali di orologi ed i loro giornalisti, nella stragrande maggioranza dei casi vedono i blogger ed i forumisti come dei competitor di un livello inferiore, una serie B del giornalismo. Credo che questa sia una forma di snobismo legata ad anni di lavoro nella carta stampata. I giornalisti più giovani, va detto, sanno che la situazione è un poco diversa.
I blogger ed i forumisti invece vivono il tutto in maniera più spensierata limitandosi a pubblicare notizie ed articoli. La velocità e la possibilità di interazione che ci sono però su blog e forum ha creato problemi a molte riviste che non hanno saputo adeguarsi al nuovo mondo digitale. Altre invece hanno capito dove ci sono delle nicchie in cui crescere.
Dieci anni di lavoro e di buon artigianato. Si potrebbe sintetizzare così la way of life che ha portato Revolution, la rivista di orologeria pubblicata in 16 nazioni tra cui l’Italia, ad essere incoronata dal New York Times come: “La miglior rivista di orologeria del mondo”. Un titolo più che meritato in particolar modo per il lavoro di buon artigianato di cui dicevamo all’inizio, il lettore più smaliziato si renderà infatti conto, sfogliando le 260 pagine e passa dell’edizione italiana, di come ogni dettaglio sia cesellato con amorevole cura, dando il giusto risalto ai particolari dei nostri amati segnatempo: quando si parla di foto, infatti, su Revolution non si pubblica nulla che non sia ad alta definizione. Ma, oltre che per immagini, si comunica anche per testo e qui i redattori del magazine si superano ogni volta mettendo in campo un esplosivo mix di competenza orologiera e amore per il bello della vita. Una ricetta vincente basata sulla previsione (da molti ritenuta a torto folle) che la carta stampata per certe cose rimarrà inamovibile per i prossimi diecimila anni. Ma attenzione, stampare su carta non vuol dire rimanere ancorati all’antico, quelli di Revolution sguazzano disinvoltamente sul web con un sito internazionale e pagine Facebook curate da alcune edizioni nazionali. Per l’Italia trovate la pagina “Edizioni Complicate Revolution Italia”. Inoltre la rivista guarda con attenzione alle novità tecnologiche e non appena la Realtà Aumentata sarà perfettamente fruibile e a punto, ne vedrete delle belle! “Fatti non foste a viver come Bruti…..”
Ben vengano quindi le riviste che danno davvero qualcosa ai lettori.

Ecco il link all’articolo sul New York Times.
http://www.nytimes.com/2015/03/20/fashion/digital-is-a-change-in-the-watch-magazine-world.html?_r=4&referrer

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