Caravaggio e un’inedita Buona Ventura

  

La famiglia Bortolin

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Vi starete chiedendo: Caravaggio?! Ma non è il blog dedicato al mondo dell’orologeria?! Ebbeen, oggi vi propongo una lettura differente, ma non per questo meno interessante, anzi. Non vi descrivo infatti un orologio, ma vi racconto la pregevole iniziativa di una storica gioielleria italiana, la Gioielleria Bortolin di Udine.  Una delle opere più affascinanti tra quelle che stanno per essere esposte nella mostra «Maestri» a Illegio da domenica prossima, sarà eccezionalmente visibile, in anteprima gratuita, dalle ore 9.00 alle 12.30 di venerdì presso la saletta interna della Gioielleria di via delle Erbe 8: si tratta della Buona Ventura, un intrigante dipinto a olio su tela, di collezione privata senese, raffigurante una zingara ammaliatrice che, mentre pratica la chiromanzia e seduce con un sorriso delicato, tenta di sfilare un prezioso anello dal dito di un giovane cavaliere ingenuo ed elegantissimo, vestito secondo la gran moda spagnola in voga a Roma tra fine Cinquecento e primo Seicento. Gli udinesi, grazie alla disponibilità della gioielleria del centro cittadino accanto a piazza san Giacomo, potranno così cogliere l’opportunità di pregustare lo splendore della mostra di Illegio ammirando da vicino un’opera che, per quel gesto nascosto tra le dita delle mani, riconduce al mondo dei gioielli e del loro fascino. Ma non è tutto! Il quadro si sta rivelando essere un nuovo interessantissimo caso di studio nell’ambito del dibattito e della ricerca sulla complessa vicenda artistica di Caravaggio. Appena scoperto dal curatore della mostra di Illegio, don Alessio Geretti, il dipinto è un’altra versione, con minime varianti e di dimensioni lievemente inferiori, della Buona Ventura dei Musei Capitolini a Roma e probabilmente realizzata quando Caravaggio vi lavorava, probabilmente tra il 1596 e il 1597. L’opera attualmente custodita in collezione senese  – è allo studio l’individuazione della collezione antica da cui proviene –  è apparsa da subito di tale qualità e interesse da sollevare importanti domande: è un doppio dipinto da Caravaggio stesso, che alla Zingarasi dedicò due o tre volte, secondo i documenti; ma due sole versioni erano note fino ad oggi, una al Louvre e una appunto ai Musei Capitolini . La vicenda artistica di Caravaggio d’altronde è costellata da opere doppie, o anche multiple, tanto da far concludere che il maestro diverse volte abbia di proprio pugno replicato alcuni dei suoi più richiesti dipinti, o che abbia incoraggiato suoi “allievi” a farlo per esercizio o per commercio. Vi ricordo inoltre che le opere a oggi attribuite al Caravaggio sono solo 89, anche a causa della sua prematura scomparsa a 39 anni. Come distinguere tra un’opera autentica, un doppio autografo, una copia antica o addirittura coeva, e una copia tardiva? Il solo sguardo di un occhio esperto non basta, specialmente nel caso di Caravaggio, dove a tale sguardo devono affiancarsi anche la ricerca tra le fonti scritte e possibilmente le analisi diagnostiche applicate all’arte, per mettere in luce dati che non sono percepibili con l’occhio. Perciò l’équipe scientifica che cura le mostre di Illegio ha voluto dare avvio, in vista della mostra «Maestri», ad uno studio serio ed accurato del quadro appena scoperto, commissionando una campagna di analisi diagnostiche che ha comportato radiografie, fluorescenze ai raggi ultravioletti, riflettografie ai raggi infrarossi, analisi chimiche dei pigmenti ed altre tecniche da laboratorio, affidate all’ingegnere nucleare Claudio Falcucci che ha analizzato la maggior parte dei dipinti autografi di Caravaggio prima della recente mostra proposta a Palazzo Reale a Milano, «Dentro Caravaggio» (29 settembre 2017 – 28 gennaio 2018). I principali risultati di queste analisi si potranno leggere nel catalogo dove sono pubblicati con tutte le ipotesi che esse aprono e che animeranno il dibattito scientifico tra i principali caravaggisti d’Europa. Quasi dimenticavo: stasera la Gioielleria Bortolin offrirà ai propri affezionati clienti di ammirare prima di tutti il quadro di Caravaggio (o almeno ipotizzato suo); se qualche lettore del TGCOM24 fosse interessato a partecipare non ha che da chiederlo!