Eberhard & Co. Contograf, un tuffo nel passato

CONTOGRAF di Eberhard & Co. Anni '60

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Per alcune grandi marche rilanciare dei modelli antecedenti all’epoca del quarzo sembra essere diventata un’abitudine, tanto che potrebbe nascere il sospetto che si tratti di un modo per guadagnare tempo in attesa di mettere a punto delle vere e proprie novità. Ci sono tuttavia delle valide ragioni per far rivivere certi modelli: gli orologi meccanici hanno raggiunto il picco più alto del loro sviluppo negli anni ’60, quando non esistevano sistemi più sofisticati per misurare il tempo. E se l’arrivo degli orologi elettronici ha improvvisamente reso la loro tecnologia obsoleta, si può affermare che i modelli di quell’epoca siano stati gli ultimi autentici orologi meccanici.
Del resto gli anni ’60 son stati un momento di rivoluzione estetica e sociale la cui impronta è ancora oggi visibile. In quell’epoca sono nati il Concorde, il più bell’aereo mai realizzato, e la Jaguar E-Type, celebrata da Enzo Ferrari come l’auto più straordinaria di tutti i tempi. Nello stesso periodo hanno visto la luce anche la Mini e la minigonna, due icone di stile ancora attualissime. Materiali innovativi e colori psichedelici invadevano la decorazione di interni, mentre i rocker – alcuni dei quali ancora oggi in auge – scatenavano passioni giovanili.

Infine, il 1960 è stato il momento in cui il cronografo da polso, divenuto popolare negli anni della velocità (anni ‘30 e ’40) e poi abbandonato per quasi un ventennio, ritorna di moda e diventa l’orologio per eccellenza, robusto e funzionale. In quel momento Eberhard & Co., sempre al passo con i tempi in termini di innovazione (il marchio ha lanciato il suo primo cronografo da polso nel 1919) lancia Contograf e definisce in modo indelebile i codici stilistici che si ritrovano nei modelli attuali di Omega, Rolex e Zenith: lunetta girevole, contatori, contagiri e finiture nere. Questo fece sì che il Contograf degli anni ‘60 divenisse rapidamente un best seller. Il suo ampio quadrante, perfettamente leggibile, potrebbe essere indossato da un uomo elegante di oggi. Alcune particolarità lo distinguevano: un terzo pulsante a ore 9 per impostare la data rapidamente alla fine dei mesi brevi (passaggio dal 30° al 1°) e il contatore a ore 3 che indicava intervalli di tre minuti grazie a tre indici più lungi degli altri. A quel tempo, infatti, le telefonate interurbane erano molto costose e prevedevano il pagamento dello scatto ogni tre minuti. L’azienda Bell, ad esempio, allora faceva pagare una telefonata transatlantica di tre minuti 90 dollari di oggi. Grazie a Contograf si potevano quindi interrompere le chiacchiere costose con un semplice “Mi dispiace, devo riagganciare” …

Ma perché rilanciare Contograf proprio in questo momento? Eberhard & Co. ha intuito che gli amanti della bella orologeria sono stanchi di gadget dai prezzi esorbitanti, sono alla ricerca di autenticità e provano una sincera nostalgia per lo stile e lo spirito degli anni ’60, incarnati perfettamente nel nuovo Contograf. Il marchio ultracentenario con offre una vera e propria lezione di riedizione: fedele ai codici stabiliti dal suo celebre antenato, l’orologio integra le più recenti innovazioni che ne migliorano il comfort, l’affidabilità e la resistenza agli urti.

Tribute to Contograf” mantiene il datario trapezoidale, le lancette tipo “Dauphine” luminescenti e la lunetta girevole unidirezionale, ora in ceramica nera con indici in acciaio. Il quadrante, molto simile a quello di allora, si presenta nelle varianti bianco argentato, nero, nero con contatori bianco argentati o bianco argentato con contatori neri. I tre indici particolari sul contatore dei minuti cronografici a ore 3, che indicano i tre minuti di intervallo corrispondenti allo scatto telefonico, sono stati conservati e ci rammentano un tempo in cui Skype non esisteva ancora . La differenza principale risiede nella lancetta dei secondi e nelle cuciture del cinturino in pelle, al quale il colore rosso conferisce un tocco distintivo che connota il nuovo modello.

Non va poi dimenticato il numero 50 – anch’esso rosso – posizionato sui 12 secondi. Questa indicazione evita l’eccesso di velocità: se si percorre 1 km in auto in un minuto e 12 secondi, misurati dal Contograf, si rispettano i 50 chilometri all’ora ammessi nelle aree urbane della maggior parte delle città europee. Sotto il quadrante, il movimento 14 linee a carica manuale del primo modello è stato sostituito da un movimento automatico su base Eta Valjoux 7750 13 ¼, ampiamente testato. La data può essere impostata tramite la corona e la chiusura déployante Déclic® (brevetto registrato) è opzionale per i due bracciali, in acciaio o in cuoio.