Da oggi iniziamo a raccontarvi periodicamente le storie delle principali case di orologeria del mondo. Alcune con secoli alle spalle, altre pochi decenni, altre ancora nate una vita fa, poi chiuse e solo recentemente riaperte: tutte, comunque, interessanti e spesso ricche di aneddotiche singolari.
La Chaux-de-Fonds, 1887. Georges Eberhard fonda, a soli 22 anni, la Manufacture d’Horlogerie Eberhard & Co. L’azienda si specializza nella produzione di orologi ad alto contenuto tecnico lanciando il cronografo da tasca a cui segue, nel 1919, il primo cronografo da polso. Nel 1935 l’innovazione è portata dal cronografo a due pulsanti con arresto e rimessa in marcia senza azzeramento; il 1938 rappresenta invece l’anno di lancio del primo cronografo con il contatore delle ore. Arriva il 1939 e, con esso, una nuova rivoluzione: la Maison crea un cronografo da polso dotato di un innovativo dispositivo rattrappante che permette il doppio cronometraggio. Sono gli anni in cui i cronografi Eberhard solcano i mari al polso degli ufficiali della Regia Marina Militare Italiana. Ma non solo: nell’immediato dopoguerra, sul finire degli anni ’40, ecco il primo Extra-fort, un vero gioiello dell’orologeria con pulsante a slitta per la misurazione dei tempi intermedi. Extra-fort costituirà la collezione simbolo in diverse versioni di movimento negli anni ’50 e ’60. Degli stessi anni anche nuovi modelli da donna equipaggiati con calibri meccanici di ridottissime dimensioni. Passione tecnica e senso della sfida avvicinano Eberhard alle “Frecce Tricolori” alle quali viene dedicato, nel 1984, Chronomaster. Il centenario della Maison (1887-1987) è celebrato dalla collezione Navymaster. Il 1992 è l’anno del cronografo “Tazio Nuvolari”, realizzato in onore del più grande mito dell’automobilismo di tutti i tempi.