Fonte: ASSOROLOGI.
Nel corso del 2011 in Italia sono stati venduti 7,2 milioni di orologi da polso, per un valore di 1,18 miliardi di euro: sono questi i dati globali elaborati da GfK Retail & Technology, nell’ambito della settima indagine annuale sugli acquisti di orologi da polso in Italia effettuata per conto di ASSOROLOGI.
I dati evidenziano il momento di flessione dei consumi e fanno registrare, in termini assoluti, il risultato più modesto degli ultimi sette anni sia a valore (-3,5% sul 2010) che a quantità (-4,1% sul 2010).
Stabile il prezzo medio che si conferma sui 164 euro, dopo anni di calo costante.
Per il 48,3% si tratta di orologi da donna (43,6% della spesa a valore).
Gli orologi da uomo sono il 37,9% (51,3% della spesa a valore) e quelli da bambino solo il 13,8%. Si tratta in maggioranza di orologi con movimento al quarzo (78,8%), con cassa in acciaio (72,4%).
Per il 79,9% dei casi ha solo funzione orologio, mentre nel 18,3% dei casi (25% a valore) ha anche funzione cronografo.
Il cinturino in genere è in metallo (41,7% a quantità, 55,1% a valore) o in plastica (31,1% a quantità).
Gioielleria ed orologeria (tradizionali o locate all’interno di un centro commerciale) sono i canali che attraggono ancora maggiormente le scelte del consumatore italiano (65,2% a quantità, 79,3% a valore). Seguono gli acquisti avvenuti in Bancarelle o in Strada (7,1% a quantità, solo 2,3% a valore), nei negozi mono-marca (6,3% a quantità, 7,8% a valore) e la grande distribuzione (3,4% a quantità, 1% a valore).
Sono più marginali i negozi di articoli sportivi (2,2%) e i negozi di abbigliamento (2,1%). Gli acquisti tramite internet valgono il 4,9% a volume e il 2,9% a valore.