Le Prove di Giorgione: Richard Mille RM010 test di resistenza

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Richard Mille RM010

 

Fra gli appassionati c’è da sempre una diatriba che riguarda gli orologi sportivi costosi: ha senso o meno utilizzarli portandoli ai loro limiti?
La maggioranza, naturalmente, dirà di no. E’ un rischio inutile utilizzare un orologio costoso in maniera estrema malgrado sia uno sportivo.
Se poi fosse stato chiesto loro se fosse sensato indossare per tuffi in mare e in piscina, per nuotare e per la vita da spiaggia, un orologio da 62.500 euro che, per altro, neppure ha la corona a vite, la risposta sarebbe stata pressoché unanime: assolutamente no!
Forse anch’io sarei dello stesso parere se non mi fosse capitata l’opportunità di mettere alla prova uno sportivo di quel genere: un Richard Mille RM010.

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Le Prove di Giorgione: Richard Mille RM011

 

 

Quando il Cuore Batte a 1.011.


Sono entrato nel mondo degli orologi in punta di piedi e oggi, a qualche anno di distanza, mi ritrovo a scrivere articoli e a provare orologi dal valore di decine di migliaia di euro. Orologi che la maggioranza delle persone neppure immaginano che esistano. Solo noi appassionati possiamo concepire l’esistenza di orologi cosi costosi e preziosi. A questo punto ci sono arrivato solo grazie alla mia obiettività dovuta al fatto che tutto ciò che faccio per gli orologi è dettato dalla passione. Questa mia autonomia fa si che io in tutte le mie prove ed in tutti i miei articoli cerchi di essere imparziale. Non questa volta però. Devo quindi chiedere perdono a tutti perchè essendo un essere umano il mio cuore, i miei occhi e la mia mente hanno dei favoriti: i Richard Mille rientrano senza dubbio fra questi.
Me ne innamorai il giorno che furono presentati alcuni anni fa, quando usci il tourbillon RM001. Fu subito un amore contrastato, reso impossibile dal prezzo dell’oggetto. Eppure, malgrado questo, è una passione che dura da ormai 12 anni. Forse avrei dovuto rifiutare di provare uno dei miei sogni, sarebbe stato più corretto verso chi mi legge e si fida di me per la mia imparzialità. Ma non ce l’ho fatta a dire di no anzi, neppure ci ho tentato a dir la verità. Potrei dirvi che ho accettato per cortesia verso Beatrice (la direttrice Europea per la comunicazione) che mi ha concesso l’onore di effettuare la prova. Non è cosi però: sono io che ho voluto dire di si, palesando anche una forte emozione.
Ora basta preamboli e scuse. Devo parlare di Lui. Il Richard Mille RM011.
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