“Dieci Domande a…” Mario Peserico, Presidente Assorologi.

 

Approfittando della pazienza del mio caro amico Mario Peserico, presidente di Assorologi, gli abbiamo posto dieci domande su questo interessante mondo che cosi tanto amiamo.

1. Come si evolveranno i canoni stilistici e tecnici in funzione dei nuovi mercati sempre più ricettivi (oriente, Russia, ecc.)?
Definire oggi l’evoluzione futura dei gusti e delle tendenze di mercati tanto diversi come la Cina e l’India non e’ tanto semplice ma non vi e’ dubbio che le Case lo stiano facendo con un particolare occhio sia alle dimensioni degli orologi che ad alcune caratteristiche tecniche (i cinesi ad esempio amano di più i solo tempo che non i cronografi e gli orologi piatti piuttosto che più spessi).

2. Perché tempi lunghi o lunghissimi in caso di una revisione ufficiale della Maison?
Purtroppo spesso la qualità di un servizio e’ direttamente proporzionale a tempi lunghi o molto lunghi perché quanto più si sale con le complicazioni contenute in un orologio tanti meno sono gli orologiai preparati per poterlo fare. In altri casi sono le attentissime procedure di controllo degli orologi riparati a dilatarne i tempi di riparazione. E’ chiaro tuttavia che spesso le tempistiche andrebbero accorciate e il consumatore andrebbe in ogni caso informato con puntualità su tempi e modalità dell’intervento.

3. Perché per alcuni modelli bisogna attendere mesi prima di poterli acquistare (senza sconto)? Non sarebbe più facile produrne di più?
Lo sconto, ancorché sia una pratica spesso invalsa,e’ un grave danno per la filiera e per l’immagine dell’oggetto orologio e credo che ciascuno di noi, nella propria attività non gradisca dover diminuire i propri margini mettendo a repentaglio, di conseguenza, altri investimenti in comunicazione ,ricerca e sviluppo, assistenza etc. Detto questo è chiaro come le novità siano spesso ambite e desiderate e anche dove la limitata produzione non e’ una tecnica premeditata; le Aziende producono secondo capacita’ produttive che devono tenere conto di tutti gli altri prodotti delle rispettive collezioni il cui ciclo di fabbricazione deve poter continuare tenendo anche conto di come i diversi Mercati abbiano, alle novità, tempi di reazione diversi.

4. In base a cosa si decidono gli aumenti e ogni quanto aumentare?
Vi sono due tipi di aumenti: quelli alla produzione che le Case Madri sostengono nel corso della fabbricazione anche per crescita dei costi delle materie prime (si pensi all’oro negli ultimi 3 ,4 anni o al caucciu’ che e’ cresciuto dell’80%) e quelli che possono essere determinati, su ciascun mercato di sbocco, da variazioni nel cambio della moneta di riferimento (si pensi all’indebolimento subito dall’euro rispetto al Franco svizzero degli ultimi 2 anni).
A ciò si possono naturalmente aggiungere aumenti legati a variazioni dell’inflazione.

5. Quali sono le strategie di distribuzione idonee a controllare il mercato parallelo e a tutelare la rete ufficiale di vendita?
Quello del mercato parallelo e’ un tema delicato e di difficile soluzione se pensiamo a come le stesse automobili ne siano oggetto e a come la difficile congiuntura economica rischi di esacerbarlo. La selezione e il controllo della distribuzione e l’informazione al consumatore finale restano sicuramente gli strumenti più efficaci per limitarlo ma e’ altrettanto evidente che quanto più un Marchio e’ di successo tanto più certi meccanismi saranno difficili da sradicare. Pensandoci bene siamo tuttavia noi consumatori spesso a determinarli con il nostro “appetito” di acquisti.

6. Il fatto che vengano sempre più spesso proposte riedizioni di modelli del passato, significa che non ci sono persone capaci di disegnare begli orologi?
Tutt’altro, ve ne sono eccome e crediamo che mai come in questi ultimi anni l’offerta sia ampia e di larghissimo spettro. Il passato ,soprattutto nell’alto di gamma, resta pero’ fonte di grandissima ispirazione perché molte Aziende li affondano le proprie radici e perché, anche dal punto di vista dei movimenti, i movimenti meccanici di 100 anni fa restano anche le basi delle attuali evoluzioni.
Picasso, che e’ stato uno dei grandi innovatori della pittura e dell’arte in generale, stilizzava gli animali come in alcuni graffiti rupestri ….

7. Le Maison sono soddisfatte dei miglioramenti dei movimenti degli ultimi 20-30 anni? Oppure abbiamo raggiunto dei limiti (relativi a precisione ed affidabilità, per le complicazioni è sempre possibile inventarne altre) che i meccanici non potranno mai superare?
Vi giriamo la domanda: è importante che alla precisione di un meccanico venga limata anche quella lieve tolleranza che spesso si rileva? A nostro avviso non così tanto nel momento in cui la componente umana nella produzione di un orologio e di un movimento in particolare e’ ancora cosi’ prevalente e può anche, in alcuni casi,dare qualche problema di affidabilità.
Il consumatore deve evidentemente essere informato di ciò per poter decidere se lo apprezza o meno e se questo non accade allora bisogna intervenire sulla propria comunicazione o sulla formazione ai punti vendita

8. Verrà mai abbandonata la politica di non fornire le parti di ricambio ai riparatori indipendenti, dato che tale politica ha portato ad un’assurda crescita dei costi di revisione/riparazione effettuate in regime di monopolio e sta uccidendo economicamente onesti e bravi artigiani riparatori?
E’ un altro tema delicato perché le Case agiscono in modo anche differente tra loro e Assorologi non può rappresentarne tutte le posizioni e inoltre gli orologiai non si sono dotati di strumenti come un albo che garantisca il livello delle capacità e della serietà. In ogni caso lo scopo ultimo e’ sempre quello di garantire un miglior servizio evitando che tecnici non solo non autorizzati ma magari non preparati siano si concorrenziali ma non diano qualità. Ove pero’ le Case dessero un servizio insoddisfacente è legittimo lamentarsi.

9. A livello di distribuzione, verranno introdotti/aumentati i punti vendita di proprietà (boutique) e perché? L’ e-commerce ha un futuro nell’orologeria?
Questa è in generale la tendenza, in particolare sui mercati più nuovi ma in questo caso solo le Case possono essere più precise.
Quanto all’ e-commerce non vi e’ dubbio possa averlo; ma deve esserlo a supporto della distribuzione ufficiale. E’ uno strumento importantissimo per l’informazione al consumatore e per la trasmissione della cultura orologiera fondamentale anche per la domanda che segue

10. Qual è la posizione e le misure che attueranno le case contro il fenomeno sempre più dilagante dei fake e in particolare contro quelli che montano movimenti svizzeri?
Tema complesso che ogni Casa affronta ovviamente con strumenti propri ma incaricando anche Assorologi di seguirlo in modo molto approfondito.
Il primo strumento per affrontarlo è quello dell’informazione al consumatore con una comunicazione idonea e puntuale attraverso la stampa, internet e la rete distributiva ufficiale.
Non comprare falsi dovrebbe innanzitutto essere una preoccupazione di ciascuno di noi come consumatore al fine di difendere il patrimonio industriale e storico che l’industria (non solo quella orologiera ) rappresenta .
In secondo luogo gli organi giudiziari devono agire in modo più sollecito di quanto spesso non accada definendo in modo chiaro anche quali possano essere le responsabilità (la ricettazione per esempio) degli imputati; questi ultimi molto spesso se la cavano invece troppo facilmente.
Terzo aspetto importantissimo e’ quello di una sinergia tra le istituzioni che di concerto affrontino il tema non una volta ogni tanto e in ordine sparso ma con unita’ di intenti e di mezzi; anche in questo caso Assorologi cerca di fare il possibile attraverso ricerche che aiutino a descrivere il mondo della contraffazione e attivando contatti e relazioni che portino a questo obiettivo.