Una Passione Famosa: Davide Mengacci

D: Come e quando è nata la tua passione per gli orologi?
R: Nasce ai tempi del liceo. Ero in seconda o in terza ed al polso di un ragazzo più grande, che frequentava una mia compagna di scuola, vidi un Rolex GMT master blu e rosso. Era circa il 1965 ed aveva anche una moto BMW: era quello che si può definire un “gran figo” per l’epoca. Ho quindi incominciato a risparmiare sulle mance settimanali e, dopo molto tempo e con grossi sacrifici sono riuscito a comprare il mio primo orologio: un Eberhard Scafograph 300. Orologio che ho conservato fino al 2004: anni cui in cui mi rubarono in casa e portarono via da cassaforte una trentina di orologi non di grande valore economico ma di grande valore affettivo. C’erano dei segnatempo di mio padre, il regalo da parte di mia moglie alla nascita del mio secondo figlio Matteo, l’Eberhard… Quell’episodio ha frenato molto la mia passione per gli orologi.

D:Quando decidi di comprare un orologio cosa ha più importanza: estetica, meccanica, marchio o altro?
R: Secondo me l’orologio per l’uomo è un po’ come l’auto, l’abito… E’ un oggetto che parla di te. Quindi guardo tutte le caratteristiche che hai citato. Seguo il mio gusto di quel momento, mi adatto alla situazione. Ad esempio, quando vado in barca, porto sempre un Citizen subacqueo anni 70. Non è di certo un orologio di grande valore (anche questo mi fu rubato ma poi l’ho ricomprato in seguito) ma è un orologio storico per chi va per mare: è infatti il Diver S 200 C ed è stato l’orologio più usato negli anni 70 da istruttori di subacquea ed aveva una grande tecnologia ad un prezzo accettabile. Indossando questo orologio quando sono in barca sono certo di mandare un chiaro messaggio a chi mi guarda: un messaggio culturalmente corretto, sicuramente più corretto che quello che darei portando un Submariner. Ad esempio chi indossa un Navitimer non ha comprato l’orologio solo perchè è un Breitling ma perchè, probabilmente, ha la passione del volo. Era cosi anche per mio padre: che pilotava aerei. E’ quindi una scelta culturale a mio parere.

D: Ci puoi raccontare qualche cosa di particolare che ti è accaduto con un orologio?
R: Si certo. Il padre della mia seconda moglie mi regalò un Rolex Explorer I: era il 1977. L’ho indossato per molti anni poi, un po di anni fa, me lo sfilai dal polso e lo regalai ad un mio caro amico medico che mi aveva dato una mano in una questione di salute. Siamo ancora amici e, ogni volta che lo vedo al suo polso, mi emoziona: avendolo lui è sopravvissuto al furto del 2004.

D: Acquisti solo orologi nuovi o anche usati o d’epoca?
R: Ultimante compro solo orologi nuovi. Negli anni ho posseduto auto, moto ed orologi d’epoca: ma mi piacciono solo quando le possiedono gli altri. Sono troppo delicati e preferisco quelli più recenti. Amo indossare gli orologi e quelli d’epoca possono avere problemi con acqua, polvere….

D: Hai una marca preferita? Se si perchè?
R: Gira e rigira è ancora quello del primo che mi ha fatto innamorare: Rolex. Esso infatti rappresenta una sintesi di tante buone qualità: una buona efficienza (non eccelsa ma buona: a volte infatti uno Swatch può essere più preciso), una ottima portabilità (lo si indossa sia al mare che in giacca e cravatta) ed è una marca che parla bene di te e che ti rappresenta. Forse non è l’orologio che mi piace di più ma queste caratteristiche fanno si che sia il marchio che preferisco portare.

D: Hai dei suggerimenti da dare a chi si avvicina a questa passione?
R: Do spesso dei consigli a chi, come mio figlio Matteo, ha iniziato da poco ad avvicinarsi agli orologi. Preferisco però dare più che altro consigli pratici. Lui, ad esempio, si è preso recentemente un Rolex “freccione” d’epoca e gli ho consigliato di indossarlo, al di la della sua aria robusta e combattiva, con cura ed attenzione. Bisogna avere delle accortezze che lo proteggano in quanto reso più vulnerabile dal tempo: non si può usarlo come un Submariner più recente.

D: Hai un orologio “del cuore”?
R: In realtà sono due: due Nautilus. Quando iniziai a frequentare mia moglie Cini le regalai un Nautilus e comprai lo stesso anche per me. Il fato ha voluto che non fossero rubati nel 2004: mia moglie lo indossa sempre mentre io lo indossavo quel giorno. Il suo è ormai un oggetto molto vissuto in quanto lo ha portato tutti i giorni da 27 anni. Quando lo vedo un poco me ne dispiaccio: giustamente racconta i segni degli anni ma vederlo cosi consunto mi dispiace.

D: Oggi cosa indossi?
R: Sono in barca al mare e, quindi, indosso il Citizen che ti dicevo: lo sfrutto proprio in queste occasioni da diversi anni.