Le Prove di Giorgione: Richard Mille RM010 test di resistenza

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Richard Mille RM010 al polso

 

Fra gli appassionati c’è da sempre una diatriba che riguarda gli orologi sportivi costosi: ha senso o meno utilizzarli portandoli ai loro limiti?
La maggioranza, naturalmente, dirà di no. E’ un rischio inutile utilizzare un orologio costoso in maniera estrema malgrado sia uno sportivo.
Se poi fosse stato chiesto loro se fosse sensato indossare per tuffi in mare e in piscina, per nuotare e per la vita da spiaggia, un orologio da 62.500 euro che, per altro, neppure ha la corona a vite, la risposta sarebbe stata pressoché unanime: assolutamente no!
Forse anch’io sarei dello stesso parere se non mi fosse capitata l’opportunità di mettere alla prova uno sportivo di quel genere: un Richard Mille RM010.


Con Richard Mille ho degli ottimi rapporti da un pò di tempo e qualche mese fa provai un RM011 che mi fece innamorare. Poi, parlando con loro dopo la prima esperienza, ci è venuta in mente questa prova più estrema. Visto che avrei passato delle vacanze molto attive dal punto di vista sportivo: al mare fra tuffi, nuotate, barche e spiagge e in montagna facendo trekking, la tentazione è stata forte. E poi, per me non c’era rischio, l’ orologio era loro!
Parto quindi per le vacanze con un RM010 in titanio a cui è stato montato il bracciale in caucciù. Rispetto al RM011 che avevo testato in precedenza questo è più piccolo e veste alla perfezione il mio polso. Le forme sono le stesse che ho apprezzato l’ultima volta così come la qualità costruttiva. Mi è stato per altro dato un orologio che viene utilizzato da un paio di anni presso i concessionari quindi un orologio già usato. Questo ha reso il test ancora più verosimile: col passare del tempo infatti le guarnizioni tendono a seccare e a perdere parte della loro funzionalità.
Fortunatamente Richard Mille è un orologio che passa inosservato (riconoscibile solo dai veri intenditori) e quindi, durante il mese di prova, nessuno mi si è avvicinato chiedendomi se mi fidavo a prendere certi rischi con un orologio del genere. La risposta avrebbe peraltro lasciato perplesso l’interlocutore: “Si, tanto non è mio!”.
Ma veniamo ai fatti.
Ho indossato il RM010 al polso ogni giorno per un mese. Lo toglievo solo la notte per dormire. Era con me in ogni altra occasione.

L’orologio ha vissuto queste esperienze:
– Arrampicate in montagna.
– Discese su sterrati in mountain bike.
– Bagni in vasche idromassaggio.
– Docce.
– Tuffi in piscina ed in mare.
– Barca a vela.
– Snorkeling.
– Vita da spiaggia.
– Tennis (volevo sentirmi un poco Nadal).

Premetto che ho più volte avuto la paura di fare cose troppo esagerate (seppure mi fosse stato dato il consenso a farlo) e in certi casi avevo davvero paura a guardare l’orologio temendo gli fosse accaduto qualche cosa.
Chiunque sappia qualcosa di orologi sa che alcune attività presentano grossi rischi. Fra quelle che ho fatto di certo tuffi, idromassaggio e acqua di mare sono le più pericolose. Sinceramente in questo mese avrei tolto qualsiasi mio orologio durante alcune attività ma era un test sul campo e mi era stato chiesto di farlo per bene. In alcuni casi, come quando tornavo dai giri in barca, guardavo l’orologio (vedrete foto alla fine della prova) e mi sentivo male. Vedere infatti un orologio del genere ricoperto di salsedine e temere che una parte di essa possa essere entrata nel meccanismo, mi dava qualche brivido. L’acqua di mare è infatti particolarmente dannosa: seccando con il vento deposita il sale sull’orologio dove appaiono delle incrostazioni impressionanti. Dopo una giornata passata tra bagni in mare e veleggiate infatti il RM010 era davvero irriconoscibile: sembrava un branzino cotto al sale!
Il fatto è che non lo si può pulire in quel momento, bisogna attendere di poterlo immergere in acqua dolce e, a quel punto, pulirlo accuratamente. La prima volta che mi sono accorto di come si fosse conciato, temevo in tutta franchezza che potesse avere avuto qualche danno. Invece, dopo un accurato lavaggio in acqua dolce, l’orologio è tornato perfetto.

Sarebbe inutile soffermarmi sui singoli test, leggendo l’elenco si capisce benissimo cosa abbia vissuto l’orologio.
Voglio quindi solo parlare di come l’orologio è uscito dalla prova: perfetto. La parte superiore della cassa porta qualche micrograffio (sulla satinatura sono facili da vedere) ma è un miracolo che anche esteriormente abbia resistito cosi. In barca, in spiaggia, in bici si prendono spesso dei colpi che avrebbero danneggiato in maniera più seria il 90% degli altri orologi presenti sul mercato. Le guarnizioni hanno fatto il loro lavoro alla perfezione e, quindi, il meccanismo è uscito dalla prova al 100% della condizione. Il bracciale, in caucciù ha naturalmente resistito.

Amo gli orologi Richard Mille in maniera particolare, sono orologi con una personalità forte che li rende diversi dagli altri. Li ho sempre apprezzati sia dal lato estetico che da quello dei movimenti. In tutta sincerità però non avrei mai pensato potessero essere così resistenti di fronte a prove così estreme. La mancanza della corona a vite, la forma e la curvatura del vetro ed il fondello in zaffiro (anch’esso bombato e di forma) non mi davano troppa fiducia. Ed invece l’orologio ha sopportato ogni test senza il minimo problema e senza danni. Devo quindi concludere dicendo che si tratta davvero di orologi robusti ed affidabili.
La mia fiducia era ben riposta…