Il Battito del Diavolo

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Gli oggetti, si dice, non hanno anima. Eppure gli orologi, con il loro
sonoro scandire del tempo, a me sembrano averne una. Il “ticchettio” è la
loro voce e la loro voce mi parla in ogni momento della giornata come
farebbe un amico, una persona cara. Alla sera come vi addormentate? Da
piccoli lo facevate con le fiabe di vostra madre, con il suono di un
carrilion che si muoveva sopra la vostra testa. Ora, da grandi, con la
televisione accesa. Ho amici che contano le pecore se proprio non riescono a
prender sonno. Io mi addormento con la “voce” del mio orologio che sembra
così augurarmi ogni sera la buona notte.

Questa è una caratteristica che apprezzo nell’oggetto “orologio” e che lo
eleva rispetto ad altri oggetti che mi appartengono, il fatto di essere un
oggetto dotato di movimento e di una voce. Ciò che parla e che si muove è
vivo! Non tutti gli orologi da polso però si fanno sentire. Quello che mi ha
fatto quindi apprezzare questo Freak è il suo inconfondibile suono, la sua
voce, il suo modo di parlarmi… Come ogni Diavolo che si rispetti mi ha
stregato, posseduto, incantato fin dal primo momento.
Tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac
E’ il canto degli orologi, lo chiamiamo tic tac da quando siamo bambini. A
volte però, anche noi appassionati, ci scordiamo di quanto sia affascinante
questo suono. Ebbene, con questo Ulysse Nardin, vi riabituerete a queste
rumore. Un ticchettio molto più forte che sugli altri orologi ma
assolutamente non fastidioso. Anzi devo dirvi che ora, a prova conclusa, mi
manca. Mi faceva compagnia e ha contribuito a farmi apprezzare questo
orologio. Un orologio che ha caratteristiche tecniche pazzesche: un
tourbillon carousel, tanto silicio, nessuna sfera, nessuna corona. Eppure
quel ticchettio ti entra nel cuore, nella mente: prima delle atre sue
caratteristiche, prima di capirlo a fondo. Mi manca davvero adesso e, a
volte, mi pare di sentirlo ancora. Lui però è tornato a casa sua, con un
certo sollievo da parte mia: avere 133.000 (listino del modello con cassa in
oro bianco) euro al polso è stato infatti per me abbastanza impegnativo. Che
poi 133.000 non sono: questo, infatti, è unico pezzo al mondo prodotto in
acciaio. Quindi ha un valore ancora maggiore: non essendo in vendita. In fin
dei conti è una cosa da aspettarsi dal Diavolo: non si può possedere, è lui
che possiede noi…
Ma veniamo adesso alla prova lasciando indietro, per un momento, le emozioni
che ha lasciato in me.
L’orologio mi è stato consegnato da un portavalori ed era imballato per bene
in una scatola di polistirolo. L’ho aperto con cura, con il rispetto che si
deve ad un pezzo di questa importanza. Dal bianco della confezione è apparso
lui: nero, imponente, spesso. Ho iniziato ad osservarlo e, per prima cosa,
ho avuto un tonfo al cuore. Non capivo infatti che ore segnasse. E ci ho
messo qualche minuto per capirlo. Prima di capire che ore fossero però ho
dovuto intuire che lo stavo guardando girato al contrario: cosa che può
capitare la prima volta non avendo corona di ricarica. Neanche il logo aiuta
nel capire quale sia il verso giusto per guardare l’orologio: esso gira
infatti sul quadrante insieme al disco che segna le ore. Prima di riuscire a
leggere le ore (cosa per altro che dopo due minuti diventa semplicissima ed
intuitiva) si resta ammaliati dal movimento a vista.
Prima di proseguire con mie impressione vorrei citare dalla scheda tecnica
alcune caratteristiche che lo rendono unico. Due sistemi di cuscinetti a
sfera, concepiti appositamente, rendono possibile la funzione “volante”del
movimento dei minuti e del tourbillon che indica i secondi senza il bisogno
di un ponte di supporto. Il nome è Diavolo per via del suo aspetto
diabolico dato dall’indicatore di riserva di carica, con le sue “corna
rosse”che emergono dallo zaffiro del fondello totalmente nero come se
indossasse un mantello. Il silicio è impiegato anche nella molla del
bilanciere e per la maggior parte dello scappamento, il cuore, la parte più
delicata dell’orologio. Il suo carrousel tourbillion (sviluppato interamente
in-house) fa una rotazione completa intorno al centro in 60 minuti . La
frequenza di 4 Hz (28’800 A/h) in associazione con i suoi 8 mg per cm2 di
inerzia della ruota del bilanciere rende questo strumento eccezionale, in
quanto il tourbillon è regolato da un oscillatore così potente e beneficia
di una notevole riserva di carica (più di otto giorni). Questo rende
possibile al carrousel tourbillon del Freak Diavolo di avere un livello di
accuratezza simile a quello di un cronometro meccanico. La sua performance è
il risultato dell’impiego perfetto delle nuove tecnologie, come la
fotolitografia, e l’impiego degli ultimi e dei migliori materiali, come il
silicio e il LIGA nickel. Concludo la parte tecnica, che secondo me su
questo orologio può passare in secondo piano rispetto alle emozioni,
parlando di altre due particolarità. Il Diavolo si carica girando la lunetta
presente sul fondello. Questa operazione si fa con un attrezzo apposito
fornito con l’orologio oppure, senza problemi, con le sole mani. Per
regolare l’ora si deve sollevare l’aletta su cui appare il nome Diavolo
posta ad ore sei. A quel punto l’ora viene regolata girando la lunetta nella
parte superiore. Da far notare che l’ingranaggio presente tra le tre
“lancette” evita lo sfasamento, o la perdita di ore, minuti o secondi quando
si regola l’ora.
Ritorniamo però a quelle che sono state le mie emozioni e le mie impressioni
durante la prova. Test che, purtroppo, è durato una sola settimana. Lo
sapete anche voi: in alcune occasioni il tempo vola. E sette giorni con lui
sono proprio volati ed è stato brutto doverlo riporre nella sua scatola e
riconsegnarlo. Renato, il responsabile del marchio, non si è lasciato
impietosire dai miei occhi velati di lacrime: lo ha rivoluto lo stesso.
Questo orologio non va valutato per la sua tecnica, per altro altissima.
Neppure per le sue incredibili complicazioni. Va vissuto ed apprezzato per
le inusuali emozioni che sa regalare. Non sarebbe forse da considerare
neppure un orologio, avendolo al polso si passano infatti ore ad osservarlo
senza neppure voler sapere che ore sono. Il suo quadrante è quindi un
passatempo che renderà più gioiosi i momenti liberi della vostra giornata.
E’ un quadrante che vive, che è in continuo mutamento con il suo cuore che
batte, pulsa e gira in continuazione. Ed ogni volta che lo osservi scopri un
particolare che ti era sfuggito.
Amo cosi tanto gli orologi che, ultimamente, ho iniziato ad apprezzare i
marchi che sanno regalarmi nuove emozioni e, credetemi, il Diavolo sa come
emozionare. Troppe volte ci sono alcuni lati di questa passione che si
perdono in mezzo alla banalità, ad un assurdo appiattimento. La tecnologia
ed i computer stanno uniformando troppe cose e, purtroppo, anche molti
orologi . Io leggo di orologi tutti i giorni e, troppe volte, vedo uscire
dai fogli dei designer orologi simili ad altri che già conosco, che
differiscono da essi solo per il colore della ghiera o per le sfere. Ma per
fortuna, in alcuni marchi, c’è ancora passione e ricerca. In loro è rimasto
quel gusto antico di passare giornate ad ascoltare il ticchettio di un
calibro (ci risiamo, questo rumore mi è entrato proprio nel cuore) . Un
suono lieve che si sente e non disturba. Ci sono ancora orologiai che
riescono ad osare con nuove idee per regalare sogni ai fortunati possessori
(pochi purtroppo visto il prezzo). Ci sono orologi che sono emozione pura,
che non ci dicono solo che ore sono ma che ci ricordano che i segnatempo
sono intrisi di passione.
Trasmettervi le emozioni che mi ha regalato in questi giorni questo orologio
è per me impossibile: troppo particolari per essere descritte, cosi intense
che vanno solo vissute. Emozioni rese ancora più uniche dal fatto di avere
al polso un pezzo unico al mondo: l’unico Diavolo esistente in acciaio.
Unico e, come tale, non in vendita. Adesso sono costretto a lasciarvi: devo
cercare di riabituarmi a passare le giornate senza il rumore dei suoi
battiti, il brusio dei miei sogni, la passione che suscitava nel mio
cuore…
“Il diavolo ha il potere di comparire agli uomini in forme seducenti…”
diceva William Shakespeare. Ora capisco perché.