Un applauso alla rivista Revolution

I cop Revolution 31 bassa

I giornali di orologi ed i loro giornalisti, nella stragrande maggioranza dei casi vedono i blogger ed i forumisti come dei competitor di un livello inferiore, una serie B del giornalismo. Credo che questa sia una forma di snobismo legata ad anni di lavoro nella carta stampata. I giornalisti più giovani, va detto, sanno che la situazione è un poco diversa.
I blogger ed i forumisti invece vivono il tutto in maniera più spensierata limitandosi a pubblicare notizie ed articoli. La velocità e la possibilità di interazione che ci sono però su blog e forum ha creato problemi a molte riviste che non hanno saputo adeguarsi al nuovo mondo digitale. Altre invece hanno capito dove ci sono delle nicchie in cui crescere.
Dieci anni di lavoro e di buon artigianato. Si potrebbe sintetizzare così la way of life che ha portato Revolution, la rivista di orologeria pubblicata in 16 nazioni tra cui l’Italia, ad essere incoronata dal New York Times come: “La miglior rivista di orologeria del mondo”. Un titolo più che meritato in particolar modo per il lavoro di buon artigianato di cui dicevamo all’inizio, il lettore più smaliziato si renderà infatti conto, sfogliando le 260 pagine e passa dell’edizione italiana, di come ogni dettaglio sia cesellato con amorevole cura, dando il giusto risalto ai particolari dei nostri amati segnatempo: quando si parla di foto, infatti, su Revolution non si pubblica nulla che non sia ad alta definizione. Continua a leggere

Baselworld 2015: Rolex Yacht-Master

Yacht Master 40mm.

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Ci sono Rolex che sono entrati nella storia dell’orologeria. Lo Yacht-Master non fa parte di questi. Non ha mai “sfondato” realmente fra gli amanti del marchio e neppure fra gli altri. Sicuramente è piaciuto ma non è diventato un must. A Basilea però Rolex ha presentato lo Yacht Master in una nuova versione che sta già facendo molto parlare di sè. L’ha, infatti,  presentato con cassa in oro rosa, bracciale in gomma e ghiera in ceramica.
Questa nuova veste, sono certo, farà di questo orologio uno dei più discussi del 2015. Non so se riuscirà a far entrare nella storia questa linea ma, di certo, ne farà parlare molto.

Ma vediamo di capire meglio questo orologio. Il nuovo Yacht-Master è proposto nel diametro da 40 mm e nella nuova misura da 37 mm. La cassa Oyster in oro Everose 18 ct. presenta una lunetta girevole dotata di un nuovo disco Cerachrom in ceramica nera, dove i numeri con finitura lucida si stagliano sullo sfondo opaco. Un contrasto che riprende quello tra l’oro Everose 18 ct. lucido della cassa e il nero opaco del bracciale Oysterflex, del quadrante e del disco Cerachrom. Il nuovo bracciale Oysterflex dello Yacht-Master, sviluppato e brevettato da Rolex, rappresenta un’alternativa sportiva ai bracciali in metallo, senza dover scendere a compromessi con la robustezza, l’impermeabilità e l’affidabilità. La sua estetica, la sua elasticità e il suo comfort sono quelli di un cinturino in caucciù, mentre la sua resistenza è pari a quella di un bracciale in metallo. La cassa e il fermaglio di sicurezza Oysterlock, infatti, sono uniti a entrambe le parti del bracciale da una lama metallica realizzata in una lega di titanio e nichel che garantisce una grande flessibilità. Continua a leggere

Hamilton e gli 80 anni di Elvis a Baselworld 2015

Hamilton Ventura Elvis80

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Proseguiamo con le novità che le Case stanno presentando in questi giorni a Basilea. Hamilton, tra i tanti modelli che ho potuto apprezzare, mi ha colpito particolarmente con l’Hamilton Ventura Elvis80, un modello ideato per celebrare l’ottantesimo anniversario dalla nascita di Elvis Presley (avrebbe compiuto 80 anni l’8 gennaio).

Il leggendario Ventura Hamilton, con la suggestiva cassa a forma di scudo, fu al polso di Elvis Presley nel film del 1961 “Blue Hawaii“. Il modello del 2015, reinterpretazione di quello comunemente chiamato “l’orologio di Elvis”, è unisex, e disponibile sia nella versione automatica sia al quarzo. Il modello automatico è alimentato dal movimento H-10 di Hamilton ed è dotato di una riserva di carica di 80 ore.

L’innovazione è parte integrante dell’Hamilton Ventura, presentato nel 1957 come primo orologio elettrico al mondo. La forma triangolare soddisfa contemporaneamente due obiettivi: attirare l’attenzione e migliorare ulteriormente le prestazioni dei materiali utilizzati. L’armonia della cassa completamente integrata è sottolineata dalle eleganti e raffinate superfici lucide e satinate. Il design del Ventura si evolve: il profilo angolare fa posto a una silhouette più fluida. Continua a leggere

Baselworld 2015: il nuovo Calatrava Pilot Travel Time di Patek Philippe

Patek Philippe Calatrava Travel Time

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Fresco di Baselworld (che nei prossimi giorni, come negli anni passati, vi racconterò  con una carrellata di immagini), inizio subito col botto, proponendovi una delle maggiori novità proposte da Patek Philippe, che con il nuovo Calatrava Pilot Travel Time rende omaggio ai pionieri dell’aviazione e ai momenti più significativi della conquista del cielo. Un orologio che ancora prima di essere in vendita ha gia fatto parlare di sè. E tanto. Io, da inguaribile ottimista, faccio mia l’espressione di Oscar Wilde: nel bene o nel male purchè  se ne parli! Oggi mi limito a raccontarvi l’orologio e la storia che sta dietro, rimandando a un’altra volta, quando avrò modo di vederlo con più calma e magari provarlo, impressioni e analisi più soggettive.

Dal primo volo dei fratelli Wright del 17 dicembre 1903 alla prima trasvolata atlantica di Charles Lindbergh a bordo del monomotore “Spirit of St. Louis” nel 1927, passarono solo ventiquattro anni. Proprio nello stesso breve periodo, anche l’orologeria conobbe un’evoluzione capitale, che nell’arco di due decenni fece sparire gli orologi dalle tasche dei gilet per metterli al polso dei loro proprietari. Vi è poi un secondo aspetto che vede accomunati questi “temerari sulle macchine volanti” e gli orologiai. Anche l’aviazione, come aveva fatto a suo tempo la marina dal XVIII secolo, si è servita dell’orologio come strumento di navigazione. Fu da un’idea di Philip van Horn Weems, ufficiale della US Navy, e dai suggerimenti di Charles Lindbergh, che nacque l”orologio ad angolo orario“. Questo strumento, utilizzato insieme a un sestante e a un segnale radio, permetteva di calcolare la posizione in modo semplice, rapido e preciso per gli standard dell’epoca. Patek Philippe sviluppò due esemplari particolarmente interessanti di questi orologi da polso ad angolo orario, chiamati anche “siderometri“, che con cadenza biennale sono esposti nelle collezioni del Patek Philippe Museum.

Il Calatrava Pilot Travel Time Referenza 5524 è un orologio decisamente maschile che rende omaggio a due storie: quella della conquista del cielo da parte dell’aviazione e quella della “conquista del polso” da parte dell’orologeria. Anziché proporre una nostalgica reminiscenza dell’orologio ad angolo orario, divenuto obsoleto con l’avvento della navigazione GPS, Patek Philippe ha preferito creare un segnatempo affidabile e preciso, dotato di un secondo fuso orario, particolarmente utile nei viaggi aerei. Tra l’ora locale di Parigi e quella di Londra vi è un’ora di differenza, tra New York e Pechino, tredici. Quando si va verso est l’ora avanza, quando si va verso ovest l’ora arretra. Qualche centinaio di chilometri, e si atterra in un fuso orario diverso da quello che si è lasciato. L’ora locale è quella del luogo in cui ci si trova, l’ora “di casa” è quella del luogo in cui si risiede abitualmente con i propri cari. Da circa ottant’anni, gli orologi da viaggio Patek Philippe risolvono i problemi di fuso orario con una semplicità che non ha eguali. In collaborazione con il geniale orologiaio Louis Cottier, la manifattura sviluppò negli anni 1930 i suoi primi orologi a “Ora Universale”. Nel 1959 ottenne il primo brevetto per il meccanismo Travel Time, che da allora è entrato nella leggenda. In un mondo in cui, grazie ai jet commerciali, si poteva ormai volare dall’Europa all’America in poche ore senza effettuare scali, questo sistema, che consentiva di visualizzare simultaneamente due diversi fusi orari mantenendo una grande comodità d’uso, arrivava come un gradita novità. Continua a leggere

Bulgari pre-Basilea 2015

Bulgari Bulgari Octo

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Ci siamo! Baselworld inizia. L’imperdibile appuntamento del settore dell’orologeria e della gioielleria inizia e proseguirà fino al 26 marzo. E siccome quest’anno  Bulgari Bulgari festeggia i suoi primi 40 anni, inizio col presentarvi alcune loro novità. Modello innovativo all’epoca del suo debutto, il Bulgari Bulgari è rimasto negli anni fedele alle sue origini, facendo delle sue linee nette un punto fermo. Con il suo quadrante blu zaffiro abbinato a un bracciale in acciaio o in alligatore dalle nuance blu, Bulgari Bulgari 41mm è ancora oggi assolutamente moderno, mentre le nuove declinazioni al femminile giocano sull’unione tra acciaio e diamanti su due diversi diametri (26mm e 33mm).

A partire dal suo lancio nel 2012, e dopo aver imposto un nuovo standard l’anno scorso con l’Octo Finissimo – caratterizzato dal movimento tourbillon più sottile mai realizzato – questo modello continua ad evolversi sia nelle dimensioni che nelle varianti, mantenendo la propria cifra stilistica distintiva, ispirata direttamente dai motivi geometrici ottagonali che ornano le volte interne della Basilica di Massenzio. Continua a leggere

Bell & Ross BR03-92 Military Type

Bell & Ross BR03-92 Military Type

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In omaggio ai militari che furono i primi professionisti a utilizzare l’orologio da polso come strumento al servizio delle loro missioni, Bell & Ross ha declinato il BR 03 Ceramic in una versione militaresca, il BR 03 Military Type.

Fedele alle specifiche tecniche del capitolato militare, il quadrante kaki è perfettamente leggibile sia di giorno che di notte, il vetro zaffiro è antigraffio e il movimento è ad alta precisione.

Il simbolo rosso serigrafato sul quadrante (da qui la sigla MT per Military Type) richiama gli orologi militari e impiega un rivestimento fotoluminescente che facilita la lettura al buio (Superluminova®).

Realizzato integralmente in ceramica, il BR 03 Military Type è uno strumento leggero, antigraffio e di un colore inalterabile. La cassa è di un bel nero opaco antiriflesso che a mio pare ben si sposa col kaki del quadrante (colore dell’uniforme militare).

I.N.O.X. Remade in Switzerland: il nuovo Victorinox

I.N.O.X. Remade in Switzerland

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Nel 2011, la divisione moda di Victorinox fece parlare molto di se durante la New York Fashion Week presentando una collezione immaginata dal geniale stilista Christopher Raeburn e battezzata REMADE IN SWITZERLAND. Coperte, sacchi a pelo, paracaduti dell’Esercito Svizzero erano stati riciclati per realizzare un’audace linea di abbigliamento. Questa collaborazione è culminata, successivamente nel 2013, con la nomina di Christopher Raeburn quale direttore artistico di Victorinox Fashion.

Victorinox ha scelto di rendere omaggio a questa collezione REMADE IN SWITZERLAND con un’edizione speciale e numerata del suo orologio I.N.O.X., un segnatempo dalla robustezza in-comparabile. Forgiato per resistere a tutte le aggressioni possibili, compresa quella degli anni che passano, I.N.O.X. vuol essere l’antitesi dell’invecchiamento del tempo.

L’edizione limitata di I.N.O.X. REMADE IN SWITZERLAND utilizza, per i suoi cinturini, il pellame recuperato da uno stock di sacche militari e cartucciere dell’Esercito Svizzero, datato tra il 1911 e il 1970. Riconosciuto dai collezionisti per la sua ottima qualità, questo cuoio vintage, conciato biologicamente, dall’aspetto “vissuto”, è di una resistenza incredibile nonostante abbia, in alcuni casi, più di cento anni. Continua a leggere

Prova al Polso: Patek Philippe 5270G

 

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Ci sono dei momenti nella vita in cui ci si trova di fronte a delle scelte, a degli imbarazzi si potrebbe dire. Questo mi è successo quando mi è stato chiesto, non da parte di Patek, di fare una prova al polso di un nuovo cronometro 5270. Si tratta di un orologio che mi da davvero forti emozioni e che fa sognare tanti collezionisti e tanti appassionati. Io ho amato Patek di un amore irrazionale, immotivato e forse puerile. Alcune incomprensioni hanno fatto però si che i miei rapporti con la casa si raffreddassero.
Ci ho sofferto, e lo ammetto ci soffro pure ora, anche perchè si tratta del marchio che più mi da emozioni. Forse non produce gli orologi che mi fanno sognare di più ma, certamente, la collezione che apprezzo di più. Cosi quando mi è stata fatta questa richiesta di provare un Patek importante mi sono ritrovato in imbarazzo. Dovevo dire di no per l’orgoglio e la razionalità o provarlo per l’emozione che mi suscitava? Naturalmente ho scelto la seconda opzione.

Ora, il 5270 è stato introdotto nel 2011 ed è andato a rimpiazzare il 5970, orologio che ho sempre considerato un capolavoro malgrado montasse un movimento non di manifattura ma su base Lemania. Questo 5270 monta invece un calibro di manifattura, CH 29-535 PS Q, e per questo è un orologio che subito ha destato interesse fra gli amanti della casa. Personalmente non l’ho mai amato particolarmente. Alla sua uscita infatti montava un quadrante bianco troppo piatto ed anonimo per i mie gusti. Un quadrante che, come dissi loro quando ancora ci si parlava, aveva la scritta Patek Philippe troppo grande per i miei gusti e per essere elegante. Continua a leggere

Jaquet Droz: il Grande Seconde Deadbeat

Jaquet Droz Grande Seconde Deadbeat

Jaquet Droz Grande Seconde Deadbeat

Rarità assoluta tra le complicazioni e capolavoro dell’orologeria di precisione, il Secondo Morto (Seconde Morte) nasce a cavallo dell’Illuminismo, proprio mentre Pierre Jaquet-Droz gira per l’Europa a presentare i suoi segnatempo alle corti europee. Questa tecnica prevede che la lancetta si muova non più in modo lineare, ma compiendo un salto al secondo, consentendo quelle misurazioni particolarmente precise, che avrebbero presto dato vita al cronografo. Caduta nell’oblio, questa piccola meraviglia orologiera viene oggi riportata alla luce da Jaquet Droz che ha scelto di applicare questa tecnica leggendaria al Grande Seconde.

In questo nuovo modello, il Grande Seconde è stato reinterpretato dai designer della Manifattura. Storicamente decentrata, la lancetta dei secondi viene proposta nel cuore del quadrante, mentre il calendario retrogrado, che indica la data del giorno, occupa lo spazio tradizionalmente riservato alla prima. Continua a leggere