Rolex SEA-DWELLER: prova al polso

Rolex SEA-DWELLER

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Fra gli orologi prodotti, da Rolex il SEA-DWELLER è uno di quelli che mi ha sempre più affascinato. Un orologio robusto, tecnico, fatto per andare in profondità (1.220 metri), ma studiato per essere portato sempre e in ogni situazione. Ho avuto modo di provarlo per voi, per giunta in concomitanza con una settimana che mi sono concesso al mare.

Questo modello è stato progettato nel 1967. E dall’anno scorso viene riproposto in una versione attualizzata che beneficia delle più recenti innovazioni tecniche di Rolex, pur conservando l’estetica del modello originale. Cassa di 40 mm di diametro (perfetta anche per un polso abbastanza sottile qual è il mio), ha il disco della lunetta Cerachrom in ceramica inalterabile. La visualizzazione Chromalight con materiale luminescente di lunga durata mi ha realmente permesso di vederne l’ora anche in piena notte; e rimanerne affascinato per minuti! Continua a leggere

Prova al Polso: Contograf Special Edition

EBERHARD & CO. Contograf Special Edition

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Eberhard ci aveva sempre abituati ad orologi molto classici. Poi, qualche hanno fa, fece parlare il mondo dell’orologeria per il suo Chrono 4: il primo al mondo con i 4 contatori allineati. Adesso, al recente Baselworld, ha introdotto un altro orologio (questa volta in realtà solo una nuova variante grafica) che rompe un poco gli schemi introducendo il camouflage su di un orologio “serio”.
Nasce cosi il Contograf Special Edition dal look audace, contraddistinta da un quadrante mimetico sui toni del verde con indici neri in applique, sfaccettati. La lunetta in ceramica, nera o verde a seconda della versione, fa da cornice alla scala tachimetrica di ispirazione automobilistica. La nuova proposta è corredata da un cinturino in tela reps verde militare o dal bracciale in acciaio Chassis. Visti i miei rapporti di amicizia con il marchio mi è stata data la possibilità di provarlo ancora prima che fosse distribuito. Ed è stata una prova davvero piacevole.

Partirei con una breve descrizione del Contrograf.
E’ la rivisitazione di un modello storico. Il “Tribute to Contograf” mantiene il datario trapezoidale, le lancette tipo “Dauphine” luminescenti e la lunetta girevole unidirezionale, ora in ceramica con indici in acciaio. I tre indici particolari sul contatore dei minuti cronografici a ore 3, che indicano i tre minuti di intervallo corrispondenti allo scatto telefonico, sono stati conservati e ci rammentano un tempo in cui Skype non esisteva ancora .
In questa nuova versione l’orologio è davvero diverso da qualsiasi altro io abbia mai indossato. Continua a leggere

Prova al Polso: Patek Philippe 5270G

 

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Ci sono dei momenti nella vita in cui ci si trova di fronte a delle scelte, a degli imbarazzi si potrebbe dire. Questo mi è successo quando mi è stato chiesto, non da parte di Patek, di fare una prova al polso di un nuovo cronometro 5270. Si tratta di un orologio che mi da davvero forti emozioni e che fa sognare tanti collezionisti e tanti appassionati. Io ho amato Patek di un amore irrazionale, immotivato e forse puerile. Alcune incomprensioni hanno fatto però si che i miei rapporti con la casa si raffreddassero.
Ci ho sofferto, e lo ammetto ci soffro pure ora, anche perchè si tratta del marchio che più mi da emozioni. Forse non produce gli orologi che mi fanno sognare di più ma, certamente, la collezione che apprezzo di più. Cosi quando mi è stata fatta questa richiesta di provare un Patek importante mi sono ritrovato in imbarazzo. Dovevo dire di no per l’orgoglio e la razionalità o provarlo per l’emozione che mi suscitava? Naturalmente ho scelto la seconda opzione.

Ora, il 5270 è stato introdotto nel 2011 ed è andato a rimpiazzare il 5970, orologio che ho sempre considerato un capolavoro malgrado montasse un movimento non di manifattura ma su base Lemania. Questo 5270 monta invece un calibro di manifattura, CH 29-535 PS Q, e per questo è un orologio che subito ha destato interesse fra gli amanti della casa. Personalmente non l’ho mai amato particolarmente. Alla sua uscita infatti montava un quadrante bianco troppo piatto ed anonimo per i mie gusti. Un quadrante che, come dissi loro quando ancora ci si parlava, aveva la scritta Patek Philippe troppo grande per i miei gusti e per essere elegante. Continua a leggere

Prova al Polso: Rolex GMT II SARU

Rolex GMT II SARU

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Ultimamente mi stanno facendo fare prove al polso di Rolex piuttosto particolari. La cosa in effetti ha senso, provare un Rolex “normale” non avrebbe molto appeal in quanto sono orologi che quasi tutti hanno visto o indossato qualche volta.
Un GMT II SARU (in realtà la referenza giusta sarebbe 116759 SARU) è, invece, qualcosa che non vi capiterà spesso di vedere in giro e, suppongo, in Italia mai. Stiamo parlando di un Rolex GMT II in oro bianco con lunetta in zaffiri e rubini (da qui SARU: SApphires RUbins) e con diamanti a baguette ad indicare le ore sulla ghiera e diamanti tondi incastonati sulle anse.
La prima volta che lo si osserva al polso si notano subito la bellezza delle pietre, la precisione dell’incastonatura delle stesse e la luce che emana l’orologio. Fa davvero un effetto strano vedere il proprio polso luccicare in questo modo e occorrono un po’ di giorni per abituarsi all’effetto. Come dicevo poco fa la realizzazione dell’orologio è piuttosto complessa. I diamanti scelti devono avere dimensioni precise al micron e vengono incassati nelle anse in maniera che siano perfettamente a filo con l’oro delle stesse. Passandoci sopra il dito non ci si accorge infatti della presenza dei diamanti da tanto siano perfettamente incastonati. La lunetta è un altro fiore all’occhiello di questo SARU (ed anche delle altre versioni con pietre). Rolex infatti acquista grossi lotti di zaffiri e rubini e sceglie solo quelli che rientrano al 100% nel range di colore e forma richiesti: portando a considerevoli scarti. Il resto dell’orologio è un GMT II realizzato in oro bianco ed è quindi superfluo parlarne in quanto tutti gli appassionati di orologi conoscono il GMT. Continua a leggere

TCM Tazzoli Marinis Aes: prova al polso

TCM Tazzoli Marinis Aes

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Dopo i modelli Todaro e Sciré, TCM ha continuato la serie dedicata ai sommergibili italiani presentando a Basilea di quest’anno il Tazzoli, omaggio ad uno dei nostri sommergibili che hanno fatto la storia degli anni ’30 e ‘40. Varato nell’ottobre del 1935, il Tazzoli entrò in servizio il 18 aprile 1936 con la Guerra di Spagna, e successivamente, sotto il comando di Carlo Fecia di Cossato, soprannominato “Corsaro dell’Atlantico”, diventa uno dei sottomarini simbolo della Seconda Guerra Mondiale sia per il maggior numero di affondamenti di navi, sia per essersi distinto con missioni di salvataggio dei naufraghi. Riconvertito al trasporto speciale con l’Estremo Oriente, nel maggio del ’43, s’inabissò nell’Oceano Atlantico senza lasciar più alcuna traccia.

Ho avuto la possibilità nonché il piacere di provare proprio il Tazzoli di proprietà di Luca Fontana, amministratore delegato di TCM, già da me intervistato per voi qualche mese fa (e proprio in quell’occasione, ammirandoglielo al polso, gli chiesi se prima o poi avrei potuto provarlo!). Devo dire che ancor prima di indossarlo, ogni minimo dettaglio dell’orologio richiama un particolare della storia del sommergibile, a partire dall’inclinometro riportato sul fondello del Tazzoli (mi risulta mai inserito prima nel mondo dell’orologeria): questo strumento permette di capire l’inclinazione dei sommergibili in navigazione. Una volta messo al polso, la prima cosa che mi ha colpito è stato lo splendido colore blu oceanico del quadrante, (colore scelto, mi ha detto Luca Fontana, in memoria delle missioni nei mari oceanici più profondi, dove i sommergibili venivano dipinti appositamente di blu scuro, a differenza di quelli in forza nel Mediterraneo, che presentavano tonalità più chiare per uniformarsi al fondale). Continua a leggere

Prova al Polso: Porsche Design Timepiece No.1

Porsche Design Timepiece No.1

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Dopo una piacevole serata in cui l’orologio è stato presentato in anteprima agli iscritti del forum Orologi & Passioni, ho avuto modo di testare per una settimana il Timepiece n.1 di Porsche Design e, devo dire, sono rimasto davvero ben impressionato dallo stesso. Come ho scritto in un precedente articolo in cui lo presentavo, si tratta di un segnatempo che, nella sua modernità, conserva il DNA del primo Porsche Design che mi fece innamorare del marchio: un orologio di carattere, con tanto nero (che allora saltava anche via dal bracciale), un pò di bianco ed un pò di rosso. Le rivisitazioni di modelli storici sono sempre pericolose in quanto si può finire per essere banali e scontati. Porsche Design invece in questo caso ha davvero azzeccato tutto creando un segnatempo che potrebbe ridare prestigio al marchio nel settore dei segnatempo.
Grazie all’acquisizione di una fabbrica di orologi, questo Tiemepiece No.1 è anche il primo pezzo interamente disegnato e realizzato al loro interno a Solothurn, in Svizzera. L’orologio è prodotto in una tiratura limitata di 500 pezzi ed ha una cassa di 42 mm. molto armoniosa realizzata in titanio e con una piacevole finitura nera opaca (esiste anche nella versione color titanio). Il bracciale è in gomma ed è sagomato per essere un tutt’uno con la cassa ed è corredato di una deplo anch’essa nera. Come meccanismo hanno usato un collaudato Valjoux 7750 (28.000 alternanze e 48 ore di riserva di carica). L’impermeabilità è di 50 metri. Il quadrante, come i modelli storici degli anni ottanta, è nero opaco con indici bianchi e sfera dei secondi del crono rossa. Alle ore tre troviamo la data. I numeri sulla ghiera sono realizzati in un bianco tendente al panna che dona un piacevole effetto vintage. Il vetro principale è realizzato in zaffiro ed il movimento è a vista grazie ad un secondo vetro zaffiro realizzato in una piacevole colorazione tendente al grigio. Continua a leggere

Prova al Polso: Rolex Daytona 116506, tutto un altro pianeta

Daytona 116506

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Si, avete ragione, il titolo è un poco forte, forse rileggendolo è pure sbagliato: sarebbe stato più corretto dire “viene da un altro pianeta”. La prova che sto per scrivere sono sicuro dividerà in due i lettori come sempre quando si parla di Rolex. A questo punto, per altro, chi non ama particolarmente Rolex potrebbe anche decidere di cambiare sito e leggere altro. Sbagliando. Questo Rolex in platino, presentato poco più di un anno fa a Basilea, ha un fascino indescrivibile e che, purtroppo, non credo saprò trasmettere a pieno in questo articolo. Da sempre ritengo il Daytona in ogni sua declinazione (per i miei gusti a partire dai 6263/6265) uno degli orologi più belli al mondo. Un orologio senza tempo, con un carattere forte nella sua estrema semplicità.
Negli anni mi sono cosi abituato a vederlo, a conoscerlo, ad amarlo che quasi era finito nel dimenticatoio, un po’ come quei vecchi amori dei tempi di scuola che paiono ormai assopiti. Poi mi è stata data l’opportunità di effettuare la prova al polso di questa variante in platino e le emozioni di un tempo sono tornate con un vigore mai prima provato. Continua a leggere

Omega De Ville Trésor: un gran bell’orologio!

Omega De Ville Trésor

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Questo week-end vi propongo come lettura la prova al polso che ho fatto di uno degli orologi che al Baselworld di quest’anno mi aveva più colpito e affascinato: l’Omega De Ville Trésor. Caratterizzato dalla sottile cassa in oro, l’orologio De Ville Trésor, realizzato alla fine degli anni ’40, fu chiamato così perché custodiva al suo interno il leggendario calibro di 30 mm. E oggi il De Ville Trésor viene riproposto con al suo interno quello che credo sia uno dei movimenti meccanici più avanzati mai lanciati dal marchio Omega. Il De Ville Trésor è, infatti, animato dal movimento a carica manuale, il calibro antimagnetico OMEGA Master Co-Axial 8511, un esclusivo movimento con spirale in silicio Si14, scappamento Co-Axial a tre livelli e l’esclusiva tecnologia antimagnetica OMEGA. Questo cronometro tra l’altro è resistente ai campi magnetici superiori a 15.000 gauss. Il fondello lucido del De Ville Trésor reca le incisioni “Anti-magnetic” e “15’000 Gauss” (come potete vedere dalle foto che ho fatto) e il vetro zaffiro bombato permette di vedere il bel movimento meccanico. Continua a leggere

Ulysse Nardin Dual Time Manufacture: prova al polso

Ulysse Nardin Dual Time Manufacture

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In tutti questi anni ho avuto modo di provare davvero tanti orologi di ogni forma, materiale, prezzo, stile… Questo Ulysse Nardin mi ha però davvero colpito per la sua elegante semplicità. Un orologio che ha davvero molta classe e che sta bene al polso in ogni occasione, sia indossando un paio di jeans sia indossando un abito. Questa cosa è fondamentale visto che parliamo di un orologio con doppio fuso orario e, quindi, da usare in special modo durante i lunghi viaggi.
Questo segnatempo è una novità appena introdotta sul mercato da Ulysse Nardin. Una novità che, a mio parere, è un bel passo in avanti in quanto è un orologio più semplice degli altri loro orologi ed ha un movimento di manifattura con doppio fuso orario ad un prezzo di 8.800 euro (che salgono però a 23.000 se si sceglie la versione in oro rosa).
A far funzionare l’orologio ci pensa il calibro UN-334. Dotato di una doppia finestra per la Gran Data, regolabile in entrambe le direzioni, dispone di uno scappamento in silicio. Offrendo ore, minuti, piccoli secondi sovradimensionati alle ore 6, una doppia finestra con gran data e secondo fuso orario, il Dual Time Manufacture è senza dubbio uno degli orologi più semplici nel mercato da leggere e da regolare. Mentre l’indicatore dell’ “home time” avanza costantemente nel corso delle 24 ore in un’apertura alle ore 9, la piccola lancetta può essere facilmente allineata con l’ora locale, sia in avanti che indietro. Questo si ottiene semplicemente premendo i pulsanti (+) o (-) posizionati alle ore 10 e alle ore 8, senza dover togliere l’orologio dal polso o senza interrompere la sua tenuta del tempo .Il massimo nella raffinatezza meccanica, la funzione del calendario si sincronizza automaticamente con le regolazioni effettuate in qualsiasi direzione.
Dietro questa semplicità di utilizzo il calibro Manufacture UN-334 impiega i risultati di molti anni di ricerca. Dispone di una riserva di carica di 48 ore, è dotato di un’ancora, ruota dello scappamento e cilindro in silicio. L’oscillatore a 4 Hz ha anche una molla del bilanciere brevettata in silicio, che garantisce una notevole precisione. Debuttato nell’orologeria più di10 anni fa, anche grazie agli sforzi di Ulysse Nardin, questo materiale altamente contemporaneo non richiede quasi più lubrificazione e resiste all’utilizzo più di qualsiasi altro materiale. Il movimento automatico è mostrato dal vetro zaffiro del fondello.
Dopo queste doverose premesse veniamo alle emozioni che da al polso. L’orologio ha una cassa di 42 mm. ma si adatta bene anche a polsi piccoli come il mio: non dà di certo la sensazione di avere una dimensione eccessiva. Il colore nero del quadrante e la cassa molto semplice aiutano a rendere l’orologio molto “leggero”. I due pulsanti che regolano la funzione GMT si notano appena e risultano piacevoli alla vista. la finestrella con il secondo fuso a ore 9 è forse un poco piccola: mi sarebbe piaciuto averla di una dimensione un poco superiore. La gran data ad ore 2 è invece assolutamente ben leggibile e ben dimensionata cosi come il quadrante dei piccoli secondi ad ore 6. Viene fornito con il cinturino in alligatore con fibbia deplorante o braccialetto in acciaio.
L’orologio è comunque ben leggibile in ogni situazione e questo è davvero fondamentale per un orologio da viaggio. Il quadrante pulito, le sfere grigie su sfondo nero e le dimensioni giuste lo rendono davvero di facile ed immediata consultazione con unico neo della casella del secondo fuso un poco sottodimensionata. Al polso fa una splendida figura ed attira la curiosità delle persone che lo hanno visto. Indossandolo mi è stato chiesto spesso di avere notizie sull’orologio ed ha destato davvero tanto interesse. Il marchio in Italia non è molto conosciuto (direi non quanto la sua qualità meriterebbe) ed ho trovato molte persone che lo hanno apprezzato.
A mio parere l’orologio è stupendo in oro rosa con quadrante nero ma il prezzo di 23.000 euro diventa molto impegnativo…
In conclusione un segnatempo che mi ha dato piacere indossare e che consiglio a chi cerca un compagno di viaggio semplice ma con un forte carattere.

Bell & Ross 03-90 Grand Data e riserva di carica: prova al polso

Bell & Ross 03-90 Grand Data e Riserva di carica

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A Baselworld di quest’anno, tra i tanti orologi visti, uno di quelli che mi aveva colpito era, della collezione Aviation,  il Bell & Ross 03-92 in ceramica. Perciò, quando mi hanno proposto di provare un suo parente stretto, il Br 03-90 in acciaio, mi sono reso subito disponibile.

E’ un orologio di forma dalle dimensioni indubbiamente importanti: orologio di aviazione ad uso professionale di 42 mm di diametro, è munito di una grande data e di un indicatore di riserva di carica. E’ a tutti gli effetti un’altra versione del forse più famoso BR 01, di ben 46 mm, perciò improponibile per un polso come il mio. Ma vediamo un attimo le sue caratteristiche tecniche. Movimento meccanico automatico, con le funzioni di ore, minuti e secondi, abbinate a una grande data. Indicatore di riserva di carica. Cassa appunto di diametro 42 mm in acciaio lucido-satinato. Quadrante nero galvanico opaco. Numeri, indici e lancette ricoperti da un rivestimento fotoluminescente. Il vetro ovviamente è zaffiro trattato antiriflesso e l’impermeabilità è di 100 m. Partiamo subito dall’impermeabilità: non essendo un subacqueo provetto mi sono limitato a collaudarlo in piscina come attestato da alcune foto che potete vedere nella fotogallery, ovviamente senza incontrare alcun problema! Continua a leggere