Orologi per tutte le tasche: photogallery delle migliori novità di Baselworld 2018

Rolex GMT-Master II Pepsi

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Come promesso qualche giorno fa, vi propongo una ricca photogallery con alcune delle più significative novità viste dal sottoscritto al recente Baselworld, tenutosi dal 22 al 27 marzo,  e che ha ospitato oltre 600 brand, fra i quali Rolex, Patek Philippe, TAG Heuer, Bvlgari, Hublot,, e i marchi del gruppo Swatch (Omega, Breguet, Longines, Hamilton, Tissot, Rado, ecc.). Qualche defezione illustre, come i player del lusso Hermès e Dior, che si aggiungono alle defezioni di Girard Perregaux, Ulysse Nardin e Louis Erard. Tra gli altri grandi brand che hanno detto addio a Basilea ci sono anche Eberhard & Co. e Movado. Giusto qualche riga sulle più significative novità, che via via nei prossimi giorni vi presenterò poi più dettagliatamente.

Rolex ha arricchito la sua gamma GMT-Master II con un nuovo modello in acciaio da 40 mm dotato di una lunetta girevole bidirezionale con disco Cerachrom graduato 24 ore bicolore in ceramica rossa e blu (Pepsi in gergo) e bracciale Jubilé.

Anche Tudor (Gruppo Rolex) ha presentato il suo GMT e, tra le altre novità, una splendida riedizione del Black Bay Fifty Eight.

Omega, Oltre ad uno splendido Speedmaster The Grey Side of the Moon,  ha proposto la riedizione di un modello lanciato 25 anni fa, il Seamaster Diver 300M ha cassa da 42 mm, valvola di scappamento dell’elio di forma conica, fondello dai bordi ondulati e bracciale integrato. Visibile dal fondello il movimento automatico certificato dall’Istituto Federale Svizzero di Metrologia (METAS).

TAG Heuer per festeggiare il 55mo anniversario della nascita dell’Heuer Carrera, TAG Heuer presenta il Carrera Chronographe Tourbillon Chronomètre Tête de Vipère, un’edizione limitata di 155 pezzi certificata dall’Osservatorio di Besançon. Realizzato in ceramica blu, questo cronografo automatico con tourbillon ha un diametro di 45 mm.

Bvlgari si riprende, dopo soli pochi mesi, il record di modello automatico più sottile al mondo con l’Octo Finissimo Tourbillon Automatic: 3,95 mm di spessore per questa cassa in titanio da 42 mm di diametro. Le novità ovviamente non finiscono qui, come avrete modo di scoprire guardando le foto.

Breguet e il suo nuovo Tourbillon

Bregunet Classique Tourbillon Extra-Plat Automatique

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Iniziamo il nuovo anno col “botto”. Breguet, infatti, ha presenta la sua prima novità della collezione 2018 che avrò modo di ammirare al Baselworld di quest’anno: il modello Classique Tourbillon Extra-Plat Automatique in versione smaltata «Grand Feu». Breguet aggiunge alla sua collezione Grandes Complications un orologio a lungo atteso, dato che finora questa linea non comprendeva un modello con quadrante smaltato «Grand Feu». Il tourbillon sul nuovo Classique Grandes Complications 5367 spicca su un quadrante decisamente minimalista. Le indicazioni sono state volutamente ridotte all’essenziale Continua a leggere

Breguet Marine Equation Marchante

Breguet Marine Equation Marchante

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Abraham-Louis Breguet, durante tutta la sua carriera, non smise mai di dimostrare la sua eccezionale maestria. Stimato in tutta Europa, Breguet trovò in Luigi XVIII, re di Francia, un ammiratore attivo. L’anno 1814 quest’ultimo lo nomina membro del Bureau des Longitudes di Parigi. Istituito nel 1795, questo organismo ha per scopo il perfezionamento dei diversi rami dell’astronomia e la loro applicazione alla geografia, la navigazione e la fisica del globo. Unico rappresentante della sua professione, Breguet diventa l’orologiaio di riferimento, in particolare per quando riguarda il calcolo delle longitudini in mare, col titolo ufficiale di Horloger de la Marine Royale. La nomina di orologiaio della Marina implica notevoli conoscenze scientifiche e gli conferisce una funzione fondamentale per il Paese. A quell’epoca, infatti, i cronometri da marina erano di vitale importanza per le flotte perché consentivano di calcolare la posizione delle navi.

Sulla scia di questa eredità unica, la Maison Breguet lancia oggi in esclusiva mondiale il modello Marine Équation Marchante 5887. L’equazione del tempo è una delle complicazioni orologiere più rare e affascinanti. Consente di indicare l’oscillazione del tempo solare medio – ore e minuti civili – rispetto al vero tempo solare – ore e minuti solari.  Continua a leggere

Breguet dedica il Pre-Baselworld 2017 al pubblico femminile

Bregunet Tradition Dame

Breguet Tradition Dame

La Tradition di Breguet, lanciata nel 2005, è stata continuamente arricchita e oggi si presenta con il bellissimo Tradition Dame in oro rosa. Con questo segnatempo a carica automatica, Breguet vuole rendere femminile un orologio la cui essenza estetica risiede nella meccanica orologiera, settore per molti riservato ai soli uomini. Visibile sul quadrante dell’orologio, al centro, il bariletto è inciso a mano per rappresentare un rosone, sul quale si sovrappone, a ore 12, un quadrante di dimensioni ridotte in madreperla naturale bianca, rabescato di un motivo «clou de Paris». Continua a leggere

Breguet Marine 5817: prova al polso

Breguet Marine 5817

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Devo cominciare questa prova con delle scuse personali a Breguet. Scuse dovute e forse tardive. Non ha infatti tanto senso che un’amante degli orologi come me non abbia mai avuto al polso un Breguet. Eppure ho sempre amato il marchio per quel che rappresentava, per la sua storia, per la sua gloria. Fama di cui hanno parlato anche scrittori di fama mondiale. Ne cito due come esempio. Estrasse il più bell’orologio piatto che avesse mai fatto Breguet: “Guarda, sono le undici, sono stato mattiniero” (Balzac) Un Dandy che va sui boulevard vi ozia a suo piacere, finchè il vigile Breguet gli ricorda che è mezzogiorno. (Luskin)

Se devo dire il vero, avevo sempre avuto un pensiero tutto mio su Bregunet, e cioè che fosse rimasta troppo uguale a se stessa negli anni con le sue casse, le sue anse, le sue sfere….Mi sbagliavo! Avere al polso un Breguet, nel mio caso il Marine 5817 in oro giallo, è qualcosa davvero molto speciale. Mi ha dato subito l’impressione, malgrado il Marine sia abbastanza recente per gli standard Breguet, di avere al polso un pezzo di storia. Si perché Breguet ha scritto, come poche altre maison, la storia dei segnatempo. Fra tutti, sicuramente, il tourbillon è il più famoso ma tante altre sue invenzioni hanno contribuito a far si che gli orologi da polso siano quel che sono oggi. Il Marine è un orologio semplice; molto Bregunet, ma molto semplice. Con il suo cinturino in gomma, la deplo in oro massiccio, la sua cassa tonda da 39 mm, la sua gran data, il quadrante in parte inciso, le sfere Breguet…. La sua dimensione di 39mm in particolare: è ben bilanciato dal suo spessore e si accomoda benissimo anche su di un polso piccolo come il mio. Il cinturino in gomma è molto piacevole ed ha una bella lavorazione a rombi. Continua a leggere

Breguet Tradition: la scintilla primordiale

Breguet Tradition 7027

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Proseguiamo la collaborazione con la prestigiosa rivista internazionale Revolution, regalandovi questo fine settimana un bellissimo articolo scritto dal direttore editoriale della versione italiana, Maurizio Favot, e dedicato ad alcuni capolavori realizzati da una delle più storiche e prestigiose manifatture: Breguet. Credo basti citare il nome (Abraham) ad un appassionato, per ottenere immediatamente come risposta il cognome. 240 anni dopo l’avvio del laboratorio che avrebbe fatto la storia dell’orologeria, l’eredità di Abraham-Louis Breguet viene magnificamente sviluppata e valorizzata in chiave contemporanea con la linea Tradition. Buona lettura di una sintesi dell’articolo; l’articolo completo lo potete leggere sulla rivista che trovate dal vostro edicolante di fiducia.

“Chi mi conosce (e nel settore dell’orologeria sono in parecchi, visto che lo frequento da un abbondante quarto di secolo) sa che non sono tipo facile all’entusiasmo, che cerco di mantenermi il più possibile equilibrato, che se mi si chiede un parere appaio per lo più riluttante. Mi sbilancio assai raramente. Chiedo tempo. Invoco la necessità di un ragionamento approfondito e ponderato. Però, come s’usa dire nell’Urbe, “Quanno ce vo’ ce vo’”. Insomma, talvolta il freno inibitore s’eclissa, la compostezza se ne va gambe all’aria e il latrato di giubilo sgorga scomposto, perfino inelegante. Accadde, ad esempio, quando mi capitò di veder dappresso per la prima volta un Breguet Tradition. Avete presente quando, nella scena più emozionante di Ratatouille (l’incantevole film d’animazione del 2007), l’austero ed implacabile critico gastronomico Anton Ego (che nell’edizione originale ha la voce dell’iperuranio Peter O’Toole) assaggia il manicaretto a base di verdure confezionato dal topino Remy? Sgrana gli occhi e gli cade rumorosamente la penna in terra, mentre rivive magicamente l’esperienza da pargolo amorevolmente servito dalla mamma. Finalmente sorride e mangia mugolando di piacere. Alla fine, facendo la scarpetta nel piatto con le dita, riconosce: “Non ricordo l’ultima volta che ho chiesto ad un cameriere di porgere i miei complimenti allo chef”. Ecco.

I primi Tradition.

L’oggetto in questione era ovviamente la referenza 7027, che vide la luce nel 2005. Seguirono poi la referenza 7057, il sontuoso Tourbillon Fusée 7047 (con il tourbillon e la trasmissione fuso-catena in primo piano, collocati sopra la platina, il quadrante ore-minuti spostato al 7) e il Tradition GMT, referenza 7067. Il 2015 ha visto la presentazione del Tradition Automatique Seconde Rétrograde 7097, del Répétition Minutes Tourbillon 7087 e del protagonista in copertina di questo volume di Revolution, il Chronographe Indépendent 7077.

Ed eccoci finalmente al nostro favorito… Ma certo, nessuno dei Tradition è meno che meraviglioso. Però, dopo il capostipite 7027 che spegne quest’anno le sue prime dieci candeline, il Cronografo Indipendente è quello che ci ha nuovamente fatto sobbalzare in modo irrefrenabile. Continua a leggere

Bréguet Tradition Cronografo Indipendente

Bréguet Tradition cronografo indipendente

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Il cronografo trovo sia una delle più belle e utili complicazioni nel campo dell’orologeria. La sua realizzazione comporta una sfida meccanica non indifferente, perché l’attivazione di questa funzione potrebbe compromettere il buon funzionamento del meccanismo principale. Per ovviare al problema, la Manifattura Breguet ha pensato di dotare il nuovissimo Tradition Chronographe Indépendant 7077 (ne ho visto e provato per un’ora un loro prototipo), di due meccanismi completamente indipendenti. Il primo serve esclusivamente a contare le ore e i minuti, col suo bilanciere che oscilla a una frequenza di 3 Hz ed è dotato di un indicatore della riserva di marcia di 50 ore. Il secondo ingranaggio, dedicato al cronografo, è dotato di una frequenza di 5 Hz per garantire una maggior precisione di lettura durante la misurazione del tempo che sta trascorrendo. Breguet, infatti, ha scoperto che un numero maggiore di oscillazioni può garantire una migliore regolarità di marcia, perché consente di mediare e correggere le eventuali perturbazioni. Evitando che i due meccanismi si possano influenzare a vicenda, il movimento principale non subisce quindi modifiche all’inserimento della funzione cronografo: lavoro straordinario, a mio modesto avviso. Perché l’impiego di un secondo ingranaggio richiede, in genere, un secondo bariletto per fornire l’energia necessaria al funzionamento del cronografo. Per questa soluzione però servirebbe più spazio e il portatore sarebbe obbligato a caricare sia il bariletto del movimento principale sia quello del cronografo. Con il modello Tradition Chronographe Indépendant 7077, Breguet ha introdotto un nuovo tipo di molla che si presta perfettamente alla funzione cronografo. Infatti l’energia necessaria al suo funzionamento è fornita dall’utilizzatore stesso tramite l’inserimento della funzione di azzeramento. L’energia liberata viene così immagazzinata da una molla a lama che lavora in flessione. La riserva di marcia di questa molla “all’antica” non supera i 20 minuti, per ora, ma si adatta perfettamente alla misurazione dei tempi brevi. Continua a leggere

Revolution e i Signori degli Orologi vi augurano Buon Anno!

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Intanto Buon Anno a tutti voi amici lettori! Ho osservato qualche giorno di “pausa invernale”, ma ora è il momento di tornare a raccontarvi di anticipazioni, novità, Saloni (è prossimo all’apertura il SIHH di Ginevra, dal 19 al 23 gennaio), Q&A con personaggi famosi o meritevoli di essere intervistati. Da domani perciò preparatevi a leggere di tutto e di più. Oggi, però, volevo ripartire consigliandovi la lettura dell’ultimo numero trimestrale di Revolution che trovate in edicola da un paio di settimane. Pubblicazione che in Italia ha raggiunto il trentesimo numero in più di 7 anni di lavoro. Questo numero tra l’altro, è uno dei più corposi di sempre, contando ben 268 pagine! Vi scrivevo sopra del SIHH: bene, su Revolution potrete già trovare articoli sulle novità che verranno presentate a Ginevra da Jaeger-LeCoultre, Montblanc, Panerai e Piaget. Maurizio Favot, il Direttore Responsabile della rivista, mi ha anche anticipato che il prossimo numero sarà in edicola giusto in tempo per l’inizio di BaselWorld (19 marzo), così da proporre sia qualche ulteriore approfondimento su quanto visto al SIHH, sia anticipando le novità più salienti di Basilea (dove come ogni anno sarò presente).

Che dire: l’anno si preannuncia, almeno nel settore orologiero, già frizzante e ricco di novità e appuntamenti importanti (oltre ai già menzionati Saloni, ci saranno i 150 anni di Zenith, i 240 di Breguet, i 75 del Portoghese di IWC, i 75 dell’Orologeria Pisa per rimanere in Italia…). Spero perciò di sapervi emozionare e coinvolgere come negli anni passati. Ancora auguri di Buon Anno e buona lettura!

 

Orologi al Mare

Rolex Submariner

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Ritengo sia opportuno, in questo periodo, darvi dei consigli per far passare delle buone vacanze anche ai nostri adorati orologi.

Innanzi tutto mi raccomando di non fare bagni e tanto meno tuffi con orologi che non abbiano almeno 100 metri di tenuta: in un tuffo infatti la pressione dell’acqua è molto alta e potrebbe filtrare. Continua a leggere

La storia delle grandi case di orologeria: il Gruppo Swatch

 

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Swatch Est. 1983

Oggi voglio raccontarvi qualcosa di uno dei più grandi gruppi al mondo legati all’orologeria: il Gruppo Swatch; proponendovi nella galleria fotografica (senza nulla togliere agli altri marchi del Gruppo) alcuni degli orologi Swatch oramai diventati vere e proprie icone.

 

Swatch Group ieri

Verso la metà degli anni ’70, l’industria orologiera svizzera è nel mezzo della peggiore crisi mai sperimentata sino a quel momento. Da un punto di vista tecnologico, la concorrenza giapponese viene surclassata nel 1979 con il lancio di “Delirium,” l’orologio da polso più sottile al mondo, dotato di un numero ridotto di componenti. Tuttavia, a determinare la ripresa del settore è la nascita di SMH, la Sociètè suisse de Microèlectronique et d’Horlogerie o Società svizzera di microelettronica e orologeria. La sua risposta alla crisi fu Swatch, un sottile segnatempo in plastica dotato di appena 51 componenti (al posto degli abituali 91 o più) in grado di unire qualità superiore a un prezzo decisamente accessibile. Sotto la leadership di Nicolas G. Hayek (1928-2010), Swatch Group ha raggiunto la sua fama mondiale di gemma dell’industria orologiera. All’inizio degli anni 1980, N. G. Hayek ha risollevato l’azienda da una crisi profonda. La sua leadership determinante è stata essenziale per il lancio del marchio Swatch nel 1983, trascinando nella sua scia lo sviluppo costante e il perfezionamento permanente dei marchi di Swatch Group. Continua a leggere