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Medvedev e il suo BOVET Ottantasei rubato

BOVET Ottantasei

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In questi giorni si è molto parlato dell’orologio smarrito del finalista delle Nitto ATP Finals, il tennista russo Daniil Medvedev. Un orologio del valore di circa 200.000 euro prima perso e poi ritrovato e consegnato a Medvedev. Ma che orologio è? Si tratta del BOVET tourbillon Ottantasei, splendido orologio lanciato nel 2018 e frutto della collaborazione tra BOVET e Pininfarina. L’anno successivo, per soddisfare i suoi collezionisti, la Maison offrì una serie speciale dell’Ottantasei in platino, in edizione limitata unicamente a dieci degli 86 movimenti manifatturati. La storia cominciò nel 2008, quando Pascal Raffy, titolare di BOVET, conobbe Paolo Pininfarina. Uniti da valori comuni e dallo stesso gusto per l’eccellenza, idearono insieme un segnatempo per celebrare l’80º anniversario del prestigioso studio di design torinese. Così nacque il tourbillon Ottanta nel 2010. La connessione tra i designer italiani e gli orologiai svizzeri fu tale che Pascal Raffy e Paolo Pininfarina decisero di continuare a collaborare e ben presto crearono una collezione. Durante il processo di sviluppo dell’Ottantasei, Pascal Raffy diede istruzione ai suoi tecnici di lasciare visibili i meccanismi essenziali. Com’è ormai abituale nei segnatempo nati da questa collaborazione, i designer e gli orologiai unirono le loro forze sin dall’avvio del progetto. Decisero di dare la stessa importanza ai tre principali gruppi meccanici contenuti nel movimento di un orologio: l’energia, l’indicazione del tempo e l’organo regolatore, che in questo caso è un tourbillon volante double-face brevettato. Ognuno di questi tre gruppi fu collocato in modo da ottenere un perfetto equilibrio e simmetria, caratteristiche importantissime per i protagonisti del progetto. Sin dall’inizio, il movimento e la cassa furono considerati come un’unica entità, sviluppati congiuntamente per raggiungere il massimo a livello di estetica, trasparenza ed ergonomia. Durante lo sviluppo del segnatempo, i creativi si ispirarono alle sue caratteristiche tecniche per creare un design originale. Dall’altro lato, lo stile di Pininfarina spinse gli orologiai di BOVET a ricercare un livello di innovazione ancora più alto, rispettando i criteri di leggerezza visuali e strutturali indicati da Pascal Raffy. Gli artigiani di BOVET realizzarono varie prodezze, comprese la lavorazione meccanica e la decorazione tridimensionale della platina. Per non diminuire la trasparenza laterale creata dai vetri in zaffiro originali che circondano la carrure, i tecnici di BOVET idearono un’ingegnosa cassa che inoltre riduce considerevolmente lo spessore del segnatempo. Anche solo le caratteristiche tecniche soddisferebbero gli esperti più esigenti. Un unico bariletto fa girare il tourbillon volante double-face per più di 10 giorni. L’architettura e il design del tourbillon aumentano sia la precisione che la trasparenza del segnatempo, dato che i suoi accessori sono praticamente invisibili. Infine, un ingranaggio differenziale sferico dimezza il tempo necessario per caricare l’orologio senza aumentare la torsione del meccanismo di carica. Tutte queste innovazioni condussero alla registrazione di tre brevetti internazionali. Per soddisfare i gusti di ogni collezionista, il tourbillon Ottantasei è disponibile in titanio con trattamento PVD, in oro rosso e in platino. I quadranti sono proposti in due colori: laccato bianco e blu satinato. Nonostante l’entusiasmo generato da questa collezione, furono manifatturati unicamente 86 segnatempo. Per rispetto ai collezionisti della Maison, Pascal Raffy prese la coraggiosa decisione di limitare la serie in base al numero totale di movimenti.

Janvier68

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