Breguet Marine Chronographe 5527: prova al polso

Breguet Marine Chronographe

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Come molti di voi sanno, di tanto in tanto ho la possibilità (meglio, la fortuna) di provare per qualche giorno o a volte qualche settimana orologi di differenti Manifatture. A volte sono le Case a propormeli, a volte sono io a “propormi”. Settimana scorsa, quando Breguet mi ha chiesto se volevo provare un loro nuovo modello della linea Marine, non mi è parso vero e mi sono fiondato nella loro boutique in Via Montenapoleone a Milano (ma li potete trovare in qualunque concessionario autorizzato in Italia). Quando si parla di Breguet, infatti, non posso non ammirare un marchio unico per la sua storia: le creazioni del maestro Abraham-Lous Breguet (un vero genio  dell’orologeria e non solo) spaziano  dall’invenzione del tourbillon all’orologio perpetuo, fino al paracadute (si, anche quello!); invenzioni che dettano ancora oggi legge nell’orologeria moderna. Il marchio è stato rilevato nel 1999 dal Gruppo Swatch che ne ha ridato il giusto lustro; e quest’anno a Basilea ha presentato la nuova linea Breguet Marine. In boutique mi hanno chiesto di scegliere tra il Breguet Marine 5517 (versione con ore, minuti, secondi e datario), il Breguet Marine Chronographe 5527 (cronografo) e il Breguet Marine Allarme Musicale 5547 (con allarme musicale, diciamo uno svegliarino). Troppa grazia Sant’Antonio! Alla fine, ho optato per il Crono, nella versione in oro bianco con quadrante blu e cinturino in pelle: l’ho scelto perché mi ha folgorato soprattutto il quadrante, di un blu infinito. Il quadrante, sempre magistralmente lavorato, abbandona la strada della tampografia con numeri “Breguet”, preferendo numeri romani a rilievo e indici luminescenti, con lancette Breguet a «pomme» in oro sfaccettate e luminescenti. La lancetta del cronografo al centro presenta un nuovo disegno sulla coda che richiama la lettera B, ispirata al codice nautico. La cassa (come scritto sopra in oro bianco) ripropone la carrure scanalata con le solite finiture di altissimo livello di Breguet, con anse dalle linee tese e attacco del cinturino. La cassa ha un diametro di 42,3 mm. per essere precisi (sono un Capricorno!), ben proporzionata ed ergonomica, per nulla influenzata dalle maxi taglie ancora di moda: il risultato è una portabilità incredibile su qualsiasi tipo di polso. La cassa è proposta anche in in oro rosa e titanio (novità assoluta per questa collezione). Particolarità: a differenziare l’oro dal titanio è la finitura del quadrante, che nel caso del titanio non presenta la decorazione ad onde. Chapeau Breguet!

Al genio di Abraham-Louis Breguet, come ho anticipato prima, dobbiamo numerose invenzioni nel settore dell’orologeria. Ha inventato anche il cronografo rattrapante. Non contento di aver realizzato, prima del 1810, i segnatempo dotati di lancetta dei secondi azionabile e azzerabile a volontà, A.-L. Breguet, con l’aiuto del suo allievo Fatton, inventò un ingegnoso cronografo a inchiostro e, a partire dal 1820, si spinse oltre, inventando un cronometro con doppi secondi, chiamato anche «d’osservazione», incontestabile capostipite di tutti gli attuali cronografi rattrapanti. Nell’orologio che ho provato nei giorni scorsi, le diverse informazioni relative alla misura del tempo sono indicate in due finestrelle distinte, a ore 3 per i minuti e a ore 6 per le ore. Il quadrante decentrato a ore 9 indica i piccoli secondi. Il tutto è completato da un indicatore della data posta fra le ore 4 e le ore 5. Ovviamente il movimento meccanico a carica automatica (l’ottimo calibro Breguet 582QA) è a vista grazie al fondocassa in vetro zaffiro. E nonostante ciò è impermeabile fino a 100 metri. Ho avuto modo di apprezzare anche la più che buona autonomia del cronografo: le 48 ore di riserva di carica permettono di riporlo per quasi 2 giorni se lo si vuole alternare con altri segnatempo.  Al polso, mi ripeto, pur con la cassa in oro (che ovviamente non è il materiale più leggero che esista) è stato portabilissimo; e ovviamente ha catalizzato l’attenzione oltre che mia, dei miei amici; è un orologio che non passa inosservato: e così dev’essere!  Da ultimo ma non ultimo, il cinturino lo potete scegliere in pelle o caucciù. 

 

 

 

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