Patek Philippe: intervista a Laura Gervasoni

Patek Philippe Aquanaut Luce

Image 10 of 10

 

Con l’occasione di ammirare la prima grande complicazione inserita da Patek Philippe nella collezione Nautilus, il calendario perpetuo, ho avuto modo di intervistare Laura Gervasoni che, oltre ad essere un’amica, è il Direttore Generale di Patek Philippe Italia.

 

Iniziamo chiedendoti qualcosa su di te e sul tuo background…

Ho iniziato a lavorare a 18 anni subito dopo essermi diplomata in lingue straniere. Dopo diverse esperienze sono entrata in una concessionaria di pubblicità in qualità di assistente del direttore della divisione internazionale: il lavoro consisteva nella promozione delle nostre testate presso società straniere al fine di convincerle ad investire nei nostri mezzi di comunicazione. Tra i miei clienti avevo anche Patek Philippe…. Nel 1999, diversi anni dopo, Patek Philippe ha deciso di aprire la propria filiale in Italia e con grande mia gioia mi è stato proposto il ruolo di Responsabile della Comunicazione…. Sei anni dopo si è liberato il ruolo di Direttore Generale della filiale e la direzione ha nuovamente riposto la sua fiducia in me! Dal punto di vista lavorativo mi considero pertanto molto fortunata!

Quali sono le cose più significative che ha fatto nel recente passato Patek Philippe?

Potrei parlare di quanto realizzato dal mio arrivo, quindi nell’ultimo ventennio: il Patek Philippe Museum, una vera testimonianza della passione della famiglia Stern per l’orologeria, un dono alla città di Ginevra, un omaggio al settore orologiero; la campagna pubblicitaria “Generation” che incarna perfettamente i concetti alla base della nostra filosofia e strategia aziendale: un segnatempo da tramandare alle generazioni future. Il rinnovo dei nostri tre Saloni a Ginevra, Londra e Parigi, piuttosto che il Patek Philippe Magazine: non un House Organ, bensì una vera rivista dedicata all’arte, alla cultura, alla scienza, alla scoperta di persone e luoghi. E come non ricordare la celebrazione dei 175 anni della Manifattura, con il lancio di segnatempo unici in edizione limitata…e molte altre ancora!

Ci puoi descrivere brevemente l’attuale collezione e i prossimi obiettivi?

La collezione si diversifica in diverse famiglie, Calatrava, Ellisse – che celebra i suoi primi 50 anni, Nautilus, Aquanaut, Twenty-4, Gondolo, Grandi Complicazioni e Orologi Gioiello. La forza di Patek Philippe è sempre stata quella di continuare a far vivere, a rinnovare a rivisitare ogni singolo modello per meglio adattarlo ai gusti ed alle esigenze di oggi. L’obiettivo principale è quello di creare sempre orologi al di sopra delle mode, senza tempo, che possano interessare sia un pubblico più adulto e maturo sia un pubblico di giovani clienti.

C’è un pezzo o una linea che, secondo te, meglio riflette lo spirito di Patek Philippe?

A mio avviso sono le linee semplici ma pure, esteticamente perfette, che meglio ci rappresentano: Calatrava ed Ellisse.

Quanto conta la Ricerca e Sviluppo per la vostra Manifattura?

Uno dei valori Patek Philippe è l’innovazione, vantiamo oltre 100 brevetti, investiamo nella Ricerca e Sviluppo da sempre, per offrire ai nostri clienti segnatempo sempre più performanti e longevi.

Ci puoi dare un’idea di quanti pezzi realizzate ogni anno?

Attualmente la nostra produzione è di circa 58.000 orologi per 435 punti vendita nel mondo.

Torniamo a parlare di te. Hai una tua collezione personale? E, se si, privilegi pezzi d’epoca o nuovi?

Purtroppo non posso vantare di avere una vera e propria collezione. La priorità viene sempre data ai clienti finali.

Ci puoi raccontare qualcosa di particolare che ti è accaduto con un orologio? Qualche aneddoto simpatico?

Un aneddoto simpatico: ero in spiaggia all’estero e mi si avvicina un venditore di orologi  – decisamente falsi  – tra cui un Aquanaut Luce… chiedo il prezzo di altri “finti” modelli ed infine chiedo il costo del “Luce” che risulta essere  5 volte più caro degli altri… a questo punto chiedo spiegazioni ed il venditore, con un grande sorriso mi risponde “Madame, it’s a Patek Philippe”!!!

Cosa indossi oggi e cosa indossi di solito?

In inverno alterno il Twenty-4 con un Calendario Annuale.In estate un Aquanaut Luce.

Una ultima domanda “provocatoria”: non indossassi un Patek Philippe, cosa indosseresti?

Probabilmente indosserei l’orologio di mio padre, un Bulova Acutron in oro giallo al quale lui era molto affezionato e che indossava tutti i giorni.

 

 

Una risposta a “Patek Philippe: intervista a Laura Gervasoni

  1. Ho avuto il piacere di conoscere la signora Gervasoni e ritengo che quello che ha detto rispecchi esattamente il concetto della maison,la più grande eccellenza orologeria,con anche qualche lacuna…di vendita,ma essendo un collezionista e un estimatore…ci sta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *