Basilea 2014: gli orologi che più mi hanno colpito

Girard-Perregaux Neo Tourbillon con Tre Ponti

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Baselworld è terminata da quasi un mese e ho iniziato a raccontarvi in queste settimane le maggiori novità (e proseguirò a oltranza!). Amici, colleghi e lettori, però, più di una volta mi hanno chiesto quali siano stati i miei orologi preferiti. Una classifica non l’ho mai voluta fare, troppe le variabili: prezzo, complicazioni, materiali, braccialati o cinturini in pelle, automatici o manuali, significativi per il movimento di manifattura o per il design… Però è indubbio che qualche orologio mi ha colpito più di altri, da un punto di vista emotivo o anche solo per averlo potuto vedere meglio da vicino o provare al polso;  tralasciando perciò classifiche razionali o tecniche, vi propongo  una carrellata di alcuni orologi che ho reputato interessanti. Alcuni ve li ho già minuziosamente descritti, altri li descriverò meglio più avanti, ma repetita juvant!

Il Cronografo Calendario Annuale di Patek Philippe non è soltanto uno dei rari orologi complicati di Patek in acciaio (tra l’altro gli acciai complicati della Manifattura della famiglia Stern tendono sempre ad aumentare rapidamente di valore), ma anche un perfetto esempio di quanta cura del dettaglio sia in grado di esprimere l’orologeria. Il 5960/1A (questa la Referenza) è automatico e monta un calibro di manifattura con ruota a colonne, innesto verticale e lancetta crono-flyback, modulo per il calendario su tre finestrelle, indicatore della riserva di carica e giorno-notte. Il prezzo, circa 42.000 euro, non è certo alla portata di tutti, ma a Basilea ho visto parecchi negozianti fare a gara per aggiudicarsene qualche esemplare.

Blancpain ha presentato un nuovo movimento cronografico e altre grandi complicazioni, ma mi ha colpito la notevole qualità del Villeret solo tempo con quadrante in smalto Grand Feu. Un orologio molto bello che ho potuto esaminare con una lente per apprezzare la qualità degli indici dipinti a mano e la firma anticontraffazione: anche questo un orologio con un prezzo non certo alla portata di tutti (circa 23.000 euro), ma con la qualità del movimento e l’incredibile quadrante lo giustificano.

Spettacolare poi il nuovo Bulgari Octo Finissimo: una cassa sottilissima contiene un movimento meccanico a carica manuale completamente nuovo, spesso appena 2,23 millimetri e con un’autonomia (segnalata sul fondo della cassa trasparente) di 70 ore! Per ora l’Octo Finissimo è disponibile solo nella versione con cassa in platino (40 mm di diametro per 5 di spessore), ma ad un prezzo insolitamente concorrenziale per un orologio di questo metallo nobile: 21.700 euro.

Il Tourbillon con Tre Ponti, segnatempo iconico creato quasi 150 anni fa da Girard-Perregaux, ha compiuto un salto di qualità: l’architettura ed i codici orologieri, cui questo segnatempo deve il carattere forte e originale, sono stati mantenuti, mentre il design dei ponti, la forma del vetro ed il cuore del calibro, totalmente ridisegnato, sono stati modificati.

Sempre in tema di tourbillon, come non ricordare lo splendido Hublot Classic Fusion Tourbillon Skull. Esisteva già una serie coi teschi Hublot, ma non un movimento tourbillon scheletrato. Ora, grazie anche all’alluminio ceramizzato che lo enfatizza, Hublot l’ha prodotto.

Anche il pubblico femminile vuole la sua parte, però. L’anno scorso Breguet presentò il modello Reine de Naples Jour/Nuit, un orologio che riproduce attraverso i giochi della meccanica il balletto quotidiano del sole e della luna nel firmamento. Quest’anno Breguet ha presentato una versione che considero ancora più eccezionale di questa Reine de Naples, con un modello interamente tempestato di pietre preziose: nella lunetta e nel telaio sono incastonati 131 diamanti taglio baguette!

Il nuovo Glashütte PanoMaticlnverse (la prima versione risale al 2008) rivela lo splendore del suo movimento a carica automatica rendendo la regolazione a doppio collo di cigno visibile dal lato quadrante. Di questo modello ve ne parlerò ancora eccome: era e rimane uno dei miei favoriti in assoluto.

Nella collezione Oyster, Rolex presenta in prima mondiale un’importante innovazione nel settore della ceramica, con il GMT-Master II dotato di un disco della lunetta Cerachrom monoblocco bicolore rosso e blu, prodezza tecnica antiscalfitture e inalterabile sviluppato da Rolex e protetta da due brevetti.

Col Sea-Dweller 4000 di nuova generazione, invece, Rolex fa rinascere un orologio subacqueo professionale leggendario presentandone una versione contemporanea del modello creato da Rolex nel 1967. Progettato all’epoca per i pionieri delle immersioni subacquee a grandi profondità, quest’orologio tecnico è impermeabile fino a 1.220 metri, ed è dotato dell’invenzione alla quale deve la sua fama : la valvola per la fuoriuscita dell’elio.

Ho apprezzato poi la rielaborazione di un classico della cronografia: lo Zenith El Primero Synopsis, con movimento funzionante a 36.000 alternanze/ora. 4.800 euro per una vera leggenda, con cassa in acciaio.

Su fasce di prezzo più “umane” (parte da € 2570) uno dei best seller annunciati dell’immediato futuro è il Tudor, che dopo aver presentato l’Heritage Black Bay un paio di anni fa nella versione con quadrante nero cioccolato, lancette e indici in oro rosa effetto vintage, luminescenza color crema e lunetta bordeaux, oggi lo propone anche con quadrante nero, lancette e indici argenté, sostanza luminescente bianco ghiaccio e lunetta blu notte. La cassa di 41 mm è in acciaio e garantisce un’impermeabilità di 200 metri.

Un mito per tutti gli amanti dei crono di casa Omega è lo Speedmaster Mark II del 1969 soggetto ad un azzecatissimo restyling e dotato del collaudato movimento Cal. 3330 coassiale e con ruota a colonne, con la molla del bilanciere in silicio. La garanzia è di quattro anni per un prezzo consigliato al pubblico di 4.700 euro.

In occasione del decimo anniversario del Monaco v4  (primo orologio al mondo alimentato da cinghie), TAG Heuer ha presentato il primo tourbillon al mondo alimentato da cinghie, netta rottura con tutti i codici e le convenzioni dell’orologeria.

Infine è tempo di celebrazioni anche per Eberhard & Co. che, con 150 esemplari chiamati Extra-fort “Ardisco non ordisco”, ricorda il 150esimo anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio. La cassa di 41 mm è in acciaio e il movimento è il Cal. 8147 su base Valjoux 7750.

Janvier

 

6 risposte a “Basilea 2014: gli orologi che più mi hanno colpito

  1. Buonasera.
    I gusti sono gusti e non significa che, più un orologio è caro, più debba essere bello. Un opera del
    genere, può essere stata disegnata da Salvador Dalì ma, sinceramente, preferisco l’orologio pulito e
    di facile lettura. Sono un amante del Calatrava e nulla al mondo mi potrà portare ad amare un oggetto
    dall’orrendo disegno. Se gentilmente mi spiegate cosa significano i tre ponti, ve ne sarei grato. Il mio
    stupore è infinito e la mia domanda, sorge spontanea. A cosa servono ? secondo il mio modesto parere, l’orologio deve rimanere tale, sobrietà e classe, tutte queste aggiunte da quadri astratti, hanno
    un esclusivo significato, aumentare il loro valore, senza tenere presente l’utilità dell’oggetto stesso.
    Cordialmente.

    • In orologeria i gusti personali sono sempre fondamentali.
      I tre ponti sono un’invenzione di GP che risale al 1889 ed è solo una revisione estetica del meccanismo che lo rende molto bello esteticamente con i tre ponti posizionati parallelamente in bella vista.

  2. Buongiorno.
    La ringrazio per la risposta è stato gentilissimo. La mia preferenza per gli orologi puliti e classici è
    inossidabile, trovo l’oggetto in questione, difficile da capire. Sono certo che, i collezzionisti ne vadano
    matti. Considero il Calatrava, un orologio che tra mille anni, sarà ancora attualissimo. Senza tempo.
    Voglio ringraziarla per il suo blog è molto interessante e per un amante di orologi come me, anche se
    non me li posso certamente permettere è di totale interesse. L’unica cosa che vi chiedo è quella di
    segnalare i prezzi, non sempre lo fate. Grazie.
    Cordialmente.
    Marco.

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