Girard-Perregaux Scappamento Costante

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Ruota dello scappamento costante

 

Non amo troppo gli orologi in cui l’indicazione dell’ora occupa solo una piccola porzione del quadrante. Sono ancora dell’idea che la funzione principale di un orologio sia la lettura delle ore, cosa che invece alcuni progettisti sembrano aver dimenticato.

Quest’anno, però, è stato un orologio con questa caratteristica a dare lustro ad un’edizione di Baselworld un poco sotto tono dove non sono state presentate grosse novità e dove alcuni marchi si sono solo limitati a proporre nuove varianti di colori/materiali o a riesumare vecchi movimenti per inserirli in casse nuove.

Girard Perregaux invece ha voluto regalarci un’emozione con il suo nuovo scappamento costante. Ora, visto che non sto scrivendo un articolo destinato agli orologiai, credo sarebbe anche giusto spiegare di cosa si tratti. Molto semplicemente potrei dire che è un’innovazione che permette di rilasciare energia in maniera costante al movimento fino a fine carica. Cosi dicendo me la caverei senza creare problemi ai lettori, ma non renderei onore ad un progetto davvero importante ed interessante. Analizziamolo.

Parliamo di un calibro che ha richiesto a GP ben 5 anni fra studio e sviluppo, un calibro che introduce un’idea semplice ma al contempo difficile da realizzare. Cinque anni ben spesi e che, sono certo, porteranno prestigio a questa storica casa. Il progetto viene dedicato per altro, anche grazie alla traduzione inglese del termine “costante”, a Constantin Girard che della casa fu il fondatore. Un orologiaio che, come molti altri, era alla ricerca di un mezzo per trasmettere una forza costante ai movimenti degli orologi. E’ facile intuire che è questa costanza che permette all’orologio una maggiore precisione.

Vediamo allora, cercando di non essere troppo tecnici, cosa ha fatto GP per arrivare a creare questo meccanismo. Ora, partiamo dal presupposto che la stragrande maggioranza degli orologi oggi presenti sul mercato adotta un sistema per la trasmissione dell’energia che si chiama “scappamento ad ancora svizzero”. Lo scappamento trasporta al meccanismo la forza che riceve dalla molla del bariletto regolandone la velocità. Il problema è che la forza non risulta costante, ma cala al diminuire della carica della molla. Lo scappamento a forza costante, invece, si ottiene quando l’energia del bariletto viene restituita dallo scappamento al regolatore (bilanciere) in maniera appunto costante. Cosa ha fatto allora GP? Per ottenere questo risultato ha avuto l’idea geniale di integrare nello scappamento un dispositivo intermedio, costituito da un nastro estremamente sottile che accumula costantemente l’energia fino alla soglia dell’instabilità per poi trasmetterla integralmente ed istantaneamente prima di ricominciare il ciclo.

Quindi, a differenza di altri sistemi che propongono una forza costante fornita da una media, si tratta di un autentico scappamento a forza costante poiché quest’ultima è istantanea e continua. Essa è, in effetti, perfettamente misurabile con metodi di analisi di laboratorio. I progettisti hanno scelto una costruzione doppia e simmetrica. Non per ragioni estetiche, ma per una questione di equilibrio delle forze al centro del bilanciere, evitando una concentrazione di costrizioni in questo punto, assicurando così un punto di rotazione completamente libero. L’ispirazione è arrivata da un’esperienza che ognuno può fare, come l’inventore, tenendo tra pollice ed indice un biglietto del treno, verticalmente, dandogli la forma di una C o di una parentesi aperta. Se esercitate una pressione laterale, sentirete una resistenza fino al momento in cui … clac! La carta bascula improvvisamente dall’altra parte, posizione simmetrica, parentesi chiusa. Provate con un biglietto da visita, funziona tutte le volte. Alla fine, la struttura del dispositivo che comprende il nastro è monolitica. Quest’ultima è come in levitazione virtuale e non subisce alcun attrito ad eccezione del momento dell’impulso e della flessione del nastro. L’energia del nastro viene trasmessa direttamente al bilanciere.

Il primo meccanismo è stato inserito in una cassa molto importante da 48 millimetri realizzata in oro bianco. Come potete vedere dalle foto nella galleria delle immagini, l’indicazione delle ore occupa solo la parte superiore del quadrante (incorniciata fra i due bariletti). Tutto il resto del quadrante mette in mostra questa “farfalla” che poi è lo Scappamento Costante. Vederlo battere è una cosa incredibilmente affascinante.

Chiaramente sono visibili i tre ponti, anche se in una posizione inedita che fa parte del DNA della casa.

L’orologio entrerà a far parte della collezione Alta Orologeria Girard-Perregaux ed avrà in Italia un prezzo suggerito al pubblico di 114.000 euro.

3 risposte a “Girard-Perregaux Scappamento Costante

  1. Lei dice che l’orologeria sembra essersi dimenticata la funzione primaria, l’eggere l’ora, perché ? Un quadrante decentrato le impedisce di leggerla? La ritiene forse un’usanza moderna?

    • Non mi riferivo nello specifico a questo orologio.
      Personalmente ritengo che un orologio, come primaria funzione, debba far capire che ore siano.
      Ci sono orologi con casse da oltre 40mm dove l’ora viene segnata su di un quadrante di 15mm. Ecco, questo a me non piace.
      Ma questi sono i miei gusti personali, molti la pensano diversamente.
      Saluti

  2. Ho capito che si tratta del suo gusto personale. Neppure io mi riferivo a questo orologio in particolare, le chiedevo appunto se un quadrantino decentrato, quindi su qualsiasi orologio, le impedisce di leggere l’ora?! O se impedisce all’orologio di svolgere la sua funzione primaria. È la dimensione che fa la funzione primaria per lei?

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