Grazie all’amico Umberto (Verga, titolare dell’affermata e storica orologeria milanese Luigi Verga), insieme ad un gruppo di simpaticissimi Harleysti ho avuto la possibilità di visitare una delle più moderne fabbriche di orologi attualmente presenti sul territorio elvetico, la Hublot. Situata a Nyon, poco fuori Ginevra, questa visita ci ha permesso di trascorrere 2 fantastici giorni. Mercoledì, infatti, chi con la Harley-Davidson e chi in auto, ci siamo ritrovati al punto di partenza prestabilito (Numero Uno, il più storico concessionario Harley-Davidson italiano) per poi muoverci alla volta di Ginevra in compagnia anche del nostro eccellente anfitrione, Diego Bertani (Brand Director di Hublot) e di Paola Abondio (Mktg & Communication manager, sempre di Hublot). Giunti all’hotel, la cena è volata via dissertando piacevolmente di meccaniche di orologi e di motociclette. Il giorno seguente Ginevra è stata “turbata” di prima mattina da una roboante processione di Harley scortate da un paio di auto (una mia, ahimè, non essendo ancora felice proprietario di una due ruote di Milwaukee…) dirette alla fabbrica di Hublot. Mezz’ora di strada e… che fabbrica!
Un monolite nero che si erge nel bel mezzo…del nulla! Ad accoglierci, piacevolmente colpiti nel vederci tutti in divisa d’ordinanza (una splendida T-shirt total black Hublot, gentile cadeaux di Diego), un gruppo di tecnici pronti ad illustrarci in maniera gioviale e al contempo professionale, l’alto livello tecnologico raggiunto dalla casa svizzera fondata nel 1980 da un italiano e ora facente parte del gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy). Un’acquisizione che, però, non ha minimamente compromesso l’indipendenza della Hublot. Al punto che tecnologie produttive come quella per la realizzazione del nuovo materiale battezzato “Magic Gold”, rimangono un’esclusiva Hublot non condivisa con le altra manifatture della galassia LVMH.
Con una produzione annua superiore ai 35.000 pezzi, è una realtà che ben si posiziona nel panorama dell’orologeria mondiale. La nostra 2 giorni svizzera si è degnamente conclusa in una baita sopra Nyon dove, ammirando dall’alto il Lago di Lemania, abbiamo una volta di più ringraziato sia Umberto Verga sia Diego Bertani per la splendida opportunità dataci. Ripromettendoci di ripetere quanto prima questa piacevole evasione dalla quotidianità lavorativa.