Contraffazione: ASSOROLOGI ottiene i primi risultati

 

A partire dal 20 dicembre 2013, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, recependo una segnalazione effettuata da Indicam, Assorologi e ADOC e supportata da Confcommercio, ha disposto l’oscuramento dei contenuti di 112 siti Internet attivi nella commercializzazione di orologi contraffatti.
Con questo provvedimento, per la prima volta l’Antitrust italiana agisce a tutela di una pluralità di marchi su segnalazione delle Associazioni imprenditoriali interessate, realizzando un’azione di contrasto della contraffazione su vasta scala e di sicuro impatto.

Ammonta almeno a 65 milioni di euro l’anno il giro d’affari dei 112 siti internet destinati alla vendita di orologi contraffatti, oscurati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in collaborazione con la Guardia di Finanza, su istanza di INDICAM, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione dei marchi, supportata da ASSOROLOGI. Continua a leggere

“Dieci Domande a…” Mario Peserico, Presidente Assorologi.

 

Approfittando della pazienza del mio caro amico Mario Peserico, presidente di Assorologi, gli abbiamo posto dieci domande su questo interessante mondo che cosi tanto amiamo.

1. Come si evolveranno i canoni stilistici e tecnici in funzione dei nuovi mercati sempre più ricettivi (oriente, Russia, ecc.)?
Definire oggi l’evoluzione futura dei gusti e delle tendenze di mercati tanto diversi come la Cina e l’India non e’ tanto semplice ma non vi e’ dubbio che le Case lo stiano facendo con un particolare occhio sia alle dimensioni degli orologi che ad alcune caratteristiche tecniche (i cinesi ad esempio amano di più i solo tempo che non i cronografi e gli orologi piatti piuttosto che più spessi).

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Andamento Mercato Italiano 2011.

Fonte: ASSOROLOGI.

Nel corso del 2011 in Italia sono stati venduti 7,2 milioni di orologi da polso, per un valore di 1,18 miliardi di euro: sono questi i dati globali elaborati da GfK Retail & Technology, nell’ambito della settima indagine annuale sugli acquisti di orologi da polso in Italia effettuata per conto di ASSOROLOGI.

I dati evidenziano il momento di flessione dei consumi e fanno registrare, in termini assoluti, il risultato più modesto degli ultimi sette anni sia a valore (-3,5% sul 2010) che a quantità (-4,1% sul 2010).

Stabile il prezzo medio che si conferma sui 164 euro, dopo anni di calo costante.
Per il 48,3% si tratta di orologi da donna (43,6% della spesa a valore).
Gli orologi da uomo sono il 37,9% (51,3% della spesa a valore) e quelli da bambino solo il 13,8%. Si tratta in maggioranza di orologi con movimento al quarzo (78,8%), con cassa in acciaio (72,4%).
Per il 79,9% dei casi ha solo funzione orologio, mentre nel 18,3% dei casi (25% a valore) ha anche funzione cronografo.
Il cinturino in genere è in metallo (41,7% a quantità, 55,1% a valore) o in plastica (31,1% a quantità).
Gioielleria ed orologeria (tradizionali o locate all’interno di un centro commerciale) sono i canali che attraggono ancora maggiormente le scelte del consumatore italiano (65,2% a quantità, 79,3% a valore). Seguono gli acquisti avvenuti in Bancarelle o in Strada (7,1% a quantità, solo 2,3% a valore), nei negozi mono-marca (6,3% a quantità, 7,8% a valore) e la grande distribuzione (3,4% a quantità, 1% a valore).
Sono più marginali i negozi di articoli sportivi (2,2%) e i negozi di abbigliamento (2,1%). Gli acquisti tramite internet valgono il 4,9% a volume e il 2,9% a valore.

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