Baselworld: il Circo degli Orologi.

In realtà la chiamano fiera; sbagliando. Infatti è un circo per noi appassionati che ci rifacciamo gli occhi nel vedere tutti i nostri amati segnatempo e tutto ciò che li circonda.
Come in ogni circo che si rispetti ci sono dei personaggi strani: gnomi, acrobati, pagliacci, domatori…. Anche quest’anno c’erano Felice e Gioachino: i giganti buoni che tutti gli anni sono con me in questa avventura. Li adoro, sono una parte importante di questa avventura.
C’era Stefano, che pilotava la diligenza e che mi ha riportato a casa nel mondo reale: ed un poco l’ho odiato per questo! C’era Paolo: mio fraterno amico che nel mondo del circo lavora e che compare e scompare abilmente, da bravo illusionista. Lui è napoletano ma lo chiamo affettuosamente con un nomignolo milanese.
C’era Mario (anche lui lavora li) che, con i suoi due gemelli identici mi fa impazzire: non li riconosco mai e li chiamo sempre Mario. Sono tre ma sono cosi incasinati che finisce che li vedo poco lo stesso.
C’era Andrea: mi ha fatto vedere davvero dei bei giocattoli. Mi ha impressionato la sua macchina magica che faceva apparire e scomparire dal tavolo bevande e cibi: gli bastava premere un bottone.
C’era Marco che ci ha portato nella sala giochi per bambini grandi: lì abbiamo trovato un grande mappamondo ed un piccolo capolavoro.
C’era Jacopo che ci ha portato a scoprire un mondo di rompicapi complicati e cosi affascinanti. Ci ha pure dato da mangiare: come Paolo, Mario ed Andrea.
Mamma mia quanti erano quest’anno i partecipanti al circo che ci hanno fatto divertire! Quanti che ci hanno mostrato dal vivo i nostri giocattoli preferiti! E ce li hanno lasciati accarezzare, ci abbiamo potuto parlare, li abbiamo potuti addirittura provare e fotografare. È cosi che noi appassionati amiamo vivere questa nostra passione: dal vivo, in prima linea, calpestando la sabbia del circo.
Basilea (graziosa cittadina della Svizzera tedesca) è il posto giusto per farlo, uno dei pochi che conosco. Questo circo del lusso dove noi amanti dei segnatempo troviamo dei giocattoli e dei personaggi che ci affascinano. Io ve ne voglio raccontare un po’, non tecnicamente come farebbe un qualsiasi giornalista, ma con gli occhi della passione.

Ho detto sopra dei personaggi che già conoscevo, che considero amici. Loro mi hanno fatto vedere tanti balocchi. Gli ho fatto le foto e dopo ve le farò vedere. Prima però devo raccontare di altri strani personaggi che ho incontrato nel circo e che mi hanno fatto sognare.
Andreas è stato uno di loro. Lui ha un posto fisso nel circo: crea i giocattoli naturalmente meccanici. Quest’anno ce ne ha mostrato uno davvero unico che ha creato per un appassionato. Questo giocattolo permette al suo proprietario, semplicemente premendo un bottone, di vedere l’età in quel giorno delle persone a lui care, di sapere quanto manca al loro compleanno e di ricordarsi di preparare la festa.
Andrea ha anche lavorato con i suoi amici ed ha creato un oggetto bellissimo, un giocattolo all’apparenza semplicissimo ma che, premendo un bottone, mostra dentro di se un mondo di sogni: la luna, il sole, dei numeri….
Poi c’era Max con i suoi compagni di ventura. Loro hanno fatto un giocattolo che ha due orologi piccoli piccoli ed una grande giostra nel mezzo. Un giocattolo complicatissimo e cosi affascinante che gli ho fatto bellissime foto.
Abbiamo poi giocato un poco con una creazione di Martin: il suo giocattolo non deve andare sul polso ma deve stare in tasca. E’ cosi affascinante che è difficile da spiegare con le parole. Una meraviglia meccanica che ha una parte che compie la sua funzione in 1.000 anni.
Abbiamo poi incontrato un signore che costruiva i suoi complicati giocattoli esclusivamente in legno: una cosa davvero emozionante perché fatti cosi non ne avevo ancora visti.
Abbiamo girato per due giorni nel circo e le emozioni sono state davvero tantissime: troppe per scriverle tutte senza rischiare di annoiare. Queste emozioni vanno vissute in prima persona, con i propri occhi, con il proprio cuore. Il bello di questa passione è proprio questo: ogni persona trova un giocattolo diverso che lo emoziona. E trova motivi diversi per scegliere un giocattolo rispetto ad un altro. Amarli tutti è impossibile: sono troppi e troppo diversi.

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